Alle 5:30 Roma dorme ancora, ma la
1000 Miglia è già sveglia, pronta, viva. Nell’aria del Parco de’ Medici riecheggia il suono delle partenze, tra fari ancora accesi e navigatori con lo sguardo rivolto a nord. Anche oggi,
si parte presto e si corre lontano. Stamattina al volante ci sono io. Ma non dietro a un volante qualunque: oggi ho guidato la Maserati GranTurismo Trofeo. Grintosa, incollata all’asfalto, piena di anima. Una GT che sa graffiare ma anche cullarti curva dopo curva. Eppure, lo confesso: la tentazione di mettersi al volante di una classica è forte, fortissima. Quelle forme, quel fascino, il rumore pieno e sordo… Ma oggi va così: seguo la leggenda con una Maserati moderna, rispettosa e presente, e mi godo ogni chilometro.
Verso nord, tra prove e meraviglie
Dopo il primo Controllo Orario, la corsa prende ritmo già da Orte, con una lunga Prova di Media. A Baschi, otto Prove Cronometrate infiammano la competizione prima dell’arrivo a Orvieto, dove il convoglio si ferma ai piedi del Duomo: uno di quei luoghi che ti fa sentire piccolo e grato. Ogni sosta, un respiro nella storia.
La classifica continua a rimescolarsi, ma al vertice il copione si ripete: Vesco e Salvinelli ancora primi, Erejomovich e Llanos sempre lì, a inseguire con grinta. Terzi i Turelli su O.M. 665 S MM Superba. È un duello di uomini e meccanica, fatto di millesimi e sangue freddo.
Si attraversano Pianlungo, Allerona, Ficulle. Poi il ritorno a Città della Pieve, sette anni dopo l’ultima volta: qui la 1000 Miglia si riaccende fra i sorrisi della gente e il suono dei clacson d’altri tempi. La Toscana ci accoglie tra i vigneti di Montepulciano, prima di arrivare nel cuore di Foiano della Chiana e infine ad Arezzo, dove ci aspetta la sosta pranzo.
E lì, tra le ombre corte di un sole feroce, un profumo di brace mi guida più del cronometro: gli arrosticini. Superlativi. Perfettamente cotti, saporiti, irresistibili. Complimenti al cuoco che li grigliava sotto 37 gradi, sorridendo come se fosse il primo spiedo della giornata. In quei momenti, la Mille Miglia è anche questo: convivialità, fatica, bellezza semplice.
Con la GranTurismo Trofeo tra curve, borghi e applausi
Ripartiamo da Arezzo, e la corsa torna a ruggire tra le colline. Le strade si stringono verso Palazzo del Pero, e lì scattano altre 8 Prove Cronometrate. Poi Anghiari, tutta in discesa con vista da cartolina, e San Sepolcro, la città di Piero della Francesca, che ci saluta con applausi sinceri e volti che sembrano usciti da un affresco.
Tra il Valico di Viamaggio e la Riserva Naturale dell’Alpe della Luna, il paesaggio si fa ruvido, autentico, silenzioso. Lì, immerso nel verde, mentre il sole inizia a chinarsi, capisco ancora una volta quanto la 1000 Miglia sia un viaggio anche dentro se stessi.
Poi, l’inaspettato: San Marino, per la prima volta tappa serale. La piccola Repubblica ci accoglie con una serie di Prove Cronometrate valide per il Trofeo San Marino, che si corrono tra lampioni, bandiere e una luce diversa, quasi magica.
Da lì a Gambettola il passo è breve. Timbro, applausi, e di nuovo via, verso Cesena, dove ci attende una cena speciale: ospiti nel Village Technogym, tra design, innovazione e ospitalità italiana fatta bene. È la terza – e ultima – cena in gara, fatta nella super mensa aziendale. Si respira quell’atmosfera sospesa da “penultimo giorno di scuola”, dove la stanchezza si mescola alla malinconia.
Cervia, il calore di una notte d’estate
Mancano solo 15 chilometri a fine tappa. Il mare non si vede ancora, ma si sente nell’aria. Ed eccola Cervia, Milano Marittima, la nostra meta. Piazza Andrea Costa ci accoglie gremita di persone, curiose, entusiaste, commosse. È un bagno di folla autentico, come una piccola notte bianca del motore.
Poi, sotto la Torre San Michele, in Piazza Maffei, la passerella finale: fari accesi, equipaggi sorridenti, il pubblico stretto intorno. È qui che capisci di essere parte di qualcosa di grande.