NIO rischia il fallimento: le elettriche con Battery Swap non decollano

Attualità
01 settembre 2025, 8.05
nio battery swapping station
Negli ultimi anni il settore automotive cinese ha visto nascere numerosi brand elettrici, alcuni dei quali sono rapidamente diventati colossi internazionali, mentre altri faticano ancora a trovare stabilità. Tra questi ultimi, NIO si trova oggi in una situazione delicata, tanto che il suo futuro a breve termine appare incerto.
A lanciare l’allarme è stato il CEO William Li, che ha sottolineato come la sopravvivenza dell’azienda non sia garantita, nonostante il buon riscontro di vendite in Cina e in alcuni mercati europei.

Il modello Battery Swap: una scommessa rischiosa

NIO ha puntato tutto sul Battery Swap, un concetto innovativo che permette agli utenti di sostituire la batteria dell’auto in pochi minuti presso stazioni dedicate, pagando un abbonamento mensile invece di acquistare il pacco batterie. L’idea, che sulla carta promette rapidità e convenienza, ha però diviso il settore. Alcuni esperti, tra cui il CEO di Lynk & Co, l’hanno definita una scelta “sciocca” per i costi e la complessità logistica.
Implementare una rete di stazioni di Battery Swap è costoso e richiede infrastrutture distribuite su vasta scala. Nel primo trimestre del 2025, NIO ha riportato perdite per circa 810 milioni di euro, sebbene il CEO ritenga possibile raggiungere il pareggio di bilancio entro fine anno.

Numeri e concorrenza: una sfida difficile

Il pareggio di bilancio, tuttavia, non garantisce stabilità economica a lungo termine. Nel primo semestre del 2025, NIO ha venduto 114.150 unità, pari solo al 26% dell’obiettivo annuale di 440.000 veicoli. La concorrenza cinese, con marchi come XPeng, Leapmotor e Li Auto, si è dimostrata più aggressiva sul mercato, lasciando NIO in una posizione più vulnerabile.
Il nuovo modello ES8, venduto in Cina a circa 36.000 euro al cambio diretto, rappresenta una speranza per invertire la rotta, ma resta da vedere se basterà a rilanciare l’azienda.

Il futuro delle startup EV

La situazione di NIO potrebbe non essere un caso isolato. Molte delle nuove aziende elettriche, cinesi e non, dovranno fare i conti con le sfide reali del mercato globale: costi di produzione, infrastrutture di ricarica, concorrenza serrata e domanda instabile. Solo le aziende più strutturate e con strategie di lungo periodo riusciranno a sopravvivere in un settore sempre più competitivo.
In conclusione, il caso NIO rappresenta un monito chiaro: innovazione tecnologica e marketing ambizioso non bastano senza una solida struttura finanziaria e commerciale. Nei prossimi mesi sarà interessante seguire se NIO riuscirà a trovare un equilibrio o se entrerà nella lunga lista delle startup EV fallite.
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