L’indagine sull’
incidente mortale di
viale Fulvio Testi – una vicenda che stiamo seguendo fin dal primo giorno – entra in una fase decisiva, con nuovi elementi che delineano un quadro ancora più grave e complesso. Le ultime ricostruzioni confermano che la
Mercedes Classe G 63AMG, noleggiata dal 23enne
Enrico R., avrebbe raggiunto
circa 150 km/h sotto la pioggia, una velocità tripla rispetto al limite consentito su quel tratto urbano. L’impatto con la
Opel Corsa guidata dal 32enne
L. C., violentissimo, ha causato il ribaltamento del SUV, spezzatosi in due parti, e la morte del 19enne
Pietro Silva Orrego, seduto sul lato passeggero.
Indagati entrambi i conducenti: attesi gli esami tossicologici completi
Sia Enrico R. che L. C. risultano indagati per omicidio stradale, dopo che i pre-test effettuati subito dopo lo schianto li hanno indicati come positivi alla droga. Gli accertamenti di laboratorio stabiliranno ora la tipologia precisa delle sostanze assunte e le loro eventuali influenze sulla capacità di guida. La Procura, con la pm Giancarla Serafini, ha inoltre disposto l’autopsia sul corpo di Pietro Silva Orrego per completare il quadro medico-legale.
Le telecamere potrebbero chiarire la dinamica
Gli inquirenti stanno analizzando le immagini delle telecamere presenti lungo il viale per determinare chi dei due conducenti non abbia rispettato la precedenza o abbia eventualmente superato un semaforo rosso. Se i filmati offriranno elementi certi, potrebbe non rendersi necessaria una consulenza cinematica; in caso contrario interverranno i periti per ricostruire con precisione traiettorie, velocità e responsabilità.
Il 20enne accusato ingiustamente: il video che lo scagiona
Nei giorni successivi allo schianto, un 20enne era stato indicato come possibile conducente del SUV, ma ha sempre dichiarato di essere arrivato solo per soccorrere gli amici. Un video acquisito dagli investigatori sembra confermare la sua versione: nelle immagini si vede il giovane intervenire accanto al veicolo distrutto, utilizzando una scarpa – ritrovata nell’abitacolo – per rompere un finestrino e tentare di liberare i passeggeri.
Dubbi sulla patente e sull’idoneità alla guida del SUV
Un aspetto ancora sotto verifica riguarda l’idoneità del 23enne Enrico R. a condurre un mezzo così potente: la Mercedes Classe G raggiunge i 585 CV e non può essere guidato da neopatentati. Lo stesso veicolo, secondo fonti vicine all’inchiesta, sarebbe già stato coinvolto in un precedente incidente a Rho, nel quale erano state danneggiate sei auto in sosta.
La notte in discoteca e l’appuntamento all’alba
Secondo quanto ricostruito, il gruppo di giovani aveva trascorso la serata in discoteca, separandosi poi dagli altri amici diretti verso i locali di corso Como. Il 20enne – inizialmente sospettato – aveva un appuntamento con loro alle prime luci dell’alba proprio in viale Fulvio Testi, per un giro sul SUV. Quando è arrivato sul posto, però, la tragedia si era già consumata.
Il dolore degli amici per Pietro
Sullo spartitraffico dove si è verificato lo schianto, ieri pomeriggio gli amici di Pietro Silva Orrego hanno lasciato fiori, fotografie e biglietti. Tra questi, una frase che racchiude lo smarrimento di un’intera comunità: “Sorridi per sempre, Pietro”.