Negli ultimi anni, in Italia, si è assistito a un significativo calo del numero di giovani alla guida di auto e scooter. Secondo i dati, tra il 2012 e il 2022, le auto intestate a guidatori sotto i 25 anni sono diminuite del 33%, scendendo sotto le 600.000 unità, in controtendenza rispetto all'aumento del parco veicoli (+8%).
Anche la percentuale di giovani con patente è in calo: nel 2020, solo il 47% dei diciottenni aveva la patente, rispetto al 62% nel 1997. Per la fascia 18-24 anni, la percentuale di patentati è scesa al 73%.
Le ragioni di questo fenomeno sono molteplici: l'aumento dei costi legati alla mobilità, la crescente attenzione verso l'ambiente e la preferenza per alternative più economiche come i mezzi pubblici e la condivisione di veicoli.
Oltre ai prezzi delle auto, dei ricambi e di tutto il mondo che gira attorno alle quattro ruote, è il caso di affrontare anche quello dell’assicurazione, un tema che fa demordere spesso e volentieri i giovani che si affacciano alla mobilità indipendente.
L’assicurazione auto: un ostacolo per tanti, un muro per i giovani
Il tema dell’assicurazione auto continua a rappresentare una vera e propria barriera d’ingresso alla mobilità, soprattutto per i più giovani. In Italia, secondo i dati IVASS, nel quarto trimestre 2023 il premio medio RC Auto per i neopatentati tra i 18 e i 24 anni si attestava a 795 euro l’anno, quasi il doppio rispetto alla media nazionale, ferma a 391 euro.
Una forbice che non accenna a ridursi e che riflette il peso dei parametri di rischio con cui le compagnie assicurative valutano i profili dei conducenti. Età, residenza, classe di merito e tipologia del veicolo restano fattori determinanti nella definizione del premio, penalizzando in modo particolare chi si affaccia per la prima volta al mondo dell’auto.
Neanche i meccanismi pensati per aggirare l’ostacolo — come la “guida libera” con l’intestazione dell’auto a un familiare con una classe di merito più favorevole — riescono più a contenere realmente i costi. Le compagnie, infatti, applicano sovrapprezzi legati al rischio di utilizzo da parte di un conducente giovane, vanificando così gran parte del vantaggio teorico di intestare l’assicurazione a una persona con una classe di merito più alta o con più esperienza al volante.
Il risultato è che molti giovani rinunciano all’auto di proprietà, si spostano verso forme di mobilità condivisa o prolungano l’uso di veicoli familiari, rimandando l’acquisto di un’auto personale. Una tendenza che rischia di frenare non solo la libertà di movimento, ma anche il ricambio del parco circolante, già tra i più anziani d’Europa.
Se oggi un giovane decide di acquistare un’auto di seconda mano a basso prezzo (2.000-3.000 euro) troviamo quantomeno assurdo che si debba trovare a pagare circa un terzo del valore dell’auto per ogni anno di assicurazione che va a stipulare.
Utili record per le compagnie assicurative
A fronte di costi crescenti per gli automobilisti, il settore assicurativo italiano continua a registrare margini record. Nel 2023, le compagnie hanno chiuso l’anno con 8 miliardi di euro di utile netto e una redditività del capitale (ROE) del 12,6%, un livello tra i più alti del comparto finanziario nazionale.
Il 2024 ha segnato un ulteriore balzo: 10,5 miliardi di utili e un ROE del 15,5%, grazie soprattutto all’aumento dei premi RC Auto e a una diminuzione dei sinistri gravi rispetto al periodo pandemico.
Secondo gli analisti, la combinazione di premi in crescita, sinistri stabili e rendimento elevato degli investimenti finanziari ha permesso alle compagnie di consolidare una redditività sostenuta. Tuttavia, questa dinamica solleva interrogativi sul rapporto tra costi per i consumatori e profitti del settore.
Le associazioni dei consumatori denunciano da tempo uno scollamento tra andamento dei sinistri e tariffe RC Auto, chiedendo maggiore trasparenza nella determinazione dei premi e un utilizzo più equo dei margini di profitto.
In un contesto di inflazione moderata e di aumento dei redditi assicurativi, la sfida per il prossimo futuro sarà trovare un equilibrio tra sostenibilità economica per le compagnie e accessibilità per gli automobilisti, in particolare per le nuove generazioni, oggi le più penalizzate dal costo dell’assicurazione auto.
Il calo dei giovani alla guida e l'aumento dei costi delle assicurazioni evidenziano una tendenza preoccupante: i giovani si allontanano dalla cultura automobilistica – e non solo – oltre che da un’indipendenza che una volta rappresentava l’obiettivo al compimento dei 18 anni. Le compagnie assicurative, registrano utili record e non vengono incontro a questa problematica. Senza interventi mirati, il settore rischia di perdere una parte significativa del suo mercato futuro.