In aumento i furti di batterie su modelli Toyota e non solo: i ladri agiscono in pochi minuti, lasciando auto devastate e proprietari esasperati
In un’epoca in cui la transizione ecologica è sempre più incentivata da governi e case automobilistiche, si affaccia un nuovo, preoccupante fenomeno: il boom dei furti di batterie sulle auto ibride. Una tendenza in forte crescita sia in Italia che in Francia, dove testate come Le Parisien hanno già lanciato l’allarme. E mentre i numeri restano ancora difficili da quantificare con precisione, il sentiment tra gli automobilisti è chiarissimo: “Se continua così, torno al termico, o addirittura al Diesel”.
Furti rapidi, danni enormi
I malintenzionati agiscono con metodo e in tempi record, approfittando della notte o di parcheggi incustoditi. Il copione si ripete: vetro laterale spaccato (spesso quello piccolo triangolare), portiera aperta, sedili posteriori rimossi e batteria prelevata in pochi minuti. Il danno? Enorme, sia in termini economici che funzionali: un’auto hybrid senza batteria è inutilizzabile, e le riparazioni possono richiedere settimane.
A essere presi maggiormente di mira sono i modelli in cui la batteria è accessibile da sotto il sedile posteriore. In prima linea ci sono le Toyota C-HR e Yaris Hybrid, ma il fenomeno riguarda anche altri marchi.
“Paghiamo per essere ecologici, ma il rischio è troppo alto”, denuncia un automobilista francese sulle pagine di Le Parisien.
Batterie nel mirino del mercato nero
Il motivo dietro questi furti è presto detto: le batterie ibride hanno un valore importante sul mercato nero. Una batteria nuova può costare tra i 2.000 e i 3.000 euro, ma i ladri riescono a piazzarle usate a qualche centinaio di euro, spesso all’estero o in contesti di ricondizionamento illegale.
Il problema, però, non è solo la batteria: a rendere il conto ancora più salato sono i cablaggi, spesso strappati brutalmente, e l’intero impianto elettrico che necessita di ricostruzione. A volte, la sostituzione dell’intera unità di controllo è inevitabile.
Un rischio che cambia le scelte d’acquisto
In molte città italiane – Roma, Torino, Verona, Bologna – le segnalazioni si moltiplicano. C’è chi cerca rimedi: trappole antifurto, sistemi di allarme più sofisticati, videocamere domestiche, oppure escamotage suggeriti sui social per rendere più difficile l’accesso alla batteria. Ma non tutti sono disposti a convivere con l’ansia di ritrovare l’auto smontata al mattino.
“La riparerò e poi la venderò. Mi compro un diesel e almeno dormo tranquillo”, racconta un automobilista colpito dal furto.
Servono contromisure urgenti
Il boom dei furti di batterie sulle ibride rappresenta un paradosso pericoloso nella transizione verso la mobilità sostenibile. Senza adeguate contromisure – videosorveglianza urbana, sanzioni più severe, tracciabilità dei componenti usati – si rischia di alimentare diffidenza verso le alimentazioni alternative, proprio mentre si cerca di disincentivare