Dal prossimo 1° ottobre 2025, a Torino e in tutti i Comuni piemontesi con oltre 30.000 abitanti, scatterà lo stop alla circolazione delle auto Diesel Euro 5. A prevederlo è il Decreto Legge 121/2023, approvato dal Governo, che impone nuove misure per contrastare l’inquinamento atmosferico nei centri urbani più colpiti. Ma a pochi mesi dall’entrata in vigore del provvedimento, la situazione è tutt’altro che chiara.
La norma c'è, ma mancano ancora i provvedimenti attuativi
A sollevare il caso è la consigliera regionale Alice Ravinale (Alleanza Verdi Sinistra), che nel corso di un question time ha chiesto chiarimenti sull’applicazione concreta della norma. La Regione Piemonte, infatti, pur confermando la scadenza di ottobre, non ha ancora predisposto alcun provvedimento attuativo, né avviato una campagna informativa rivolta ai cittadini. L’unico riferimento da parte dell’assessore all’Ambiente Matteo Marnati riguarda il progetto Move-In, già attivo, e alcune “generiche campagne di sensibilizzazione”.
Una situazione che rischia di replicare quanto già accaduto nel settembre 2023, quando migliaia di automobilisti scoprirono a ridosso del blocco che non avrebbero più potuto utilizzare il proprio veicolo. All’epoca, l’intervento in extremis del Governo concesse una proroga di due anni, fino all’ottobre 2025. Ma oggi, quella proroga sta per scadere, e il timore è che tutto si ripeta.
Una transizione ecologica non accompagnata
Secondo Ravinale, il problema non è solo normativo, ma anche strutturale:
“La necessaria transizione ecologica va accompagnata e programmata, non fatta subire ai cittadini,” ha dichiarato. Nel frattempo, però, nessun investimento significativo è stato fatto sul trasporto pubblico locale, e gli incentivi per il cambio auto restano insufficienti per buona parte della popolazione. A ciò si aggiunge il fatto che l’aria nelle città piemontesi continua a superare i limiti di sicurezza fissati per PM10 e biossido di azoto, con un impatto documentato sulla salute pubblica (senza considerare l’impatto di tutti gli impianti di riscaldamento non a norma e non modernizzati in questi anni).
Le criticità del blocco Euro 5
Il blocco dei Diesel Euro 5 colpisce una fascia ampia di utenti: si tratta di auto immatricolate tra il 2009 e il 2015, spesso ancora in uso da famiglie e lavoratori che non possono permettersi il passaggio immediato a veicoli nuovi o elettrificati. In assenza di una rete di trasporti alternativa valida, la misura rischia di trasformarsi in una penalizzazione piuttosto che in uno stimolo verso la sostenibilità.
Che cos’è il progetto Move-In?
In mancanza di alternative strutturali, l’unica misura di flessibilità attualmente attiva è il sistema Move-In (Monitoraggio dei Veicoli Inquinanti), che non blocca il veicolo in base ai giorni o alle zone, ma limita i chilometri percorribili annualmente per le auto più inquinanti.
Chi aderisce al programma, installando una scatola nera GPS sul veicolo, può continuare a circolare fino al raggiungimento della soglia annua stabilita, differenziata per categoria e alimentazione del mezzo.
Ad esempio:
Un Diesel Euro 5 può percorrere tra i 7.000 e i 9.000 km annui, a seconda della tipologia di veicolo (dati da confermare)
È possibile beneficiare di bonus chilometrici se si guida in modo efficiente o fuori dalle fasce orarie più trafficate.
Move-In è un'opzione utile, ma non risolve i problemi di mobilità o di accessibilità a nuove auto meno inquinanti, e richiede un’adesione volontaria con costi a carico del cittadino.
Le prossime scadenze ambientali in Piemonte
Ecco un breve calendario delle principali tappe previste per la mobilità sostenibile nella Regione:
Data
Evento / Scadenza
Area interessata
1 ottobre 2025
Stop alla circolazione dei Diesel Euro 5
Torino e Comuni > 30.000 abitanti
Gennaio 2026 (stimato)
Estensione del blocco ai veicoli commerciali Euro 5
Tutta la Regione, in base all’aria
2027
Possibile stop anche per i Diesel Euro 6a/b (in valutazione)
Zone a traffico limitato ambientale
2035 (UE)
Stop alla vendita di auto nuove a motore endotermico