Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, si schiera apertamente contro il blocco della circolazione dei veicoli Diesel Euro 5 previsto dal 1° ottobre 2025. Durante un evento de La Verità, il leader della Lega ha annunciato la possibilità di introdurre un emendamento al decreto Infrastrutture per impedire l’attuazione del divieto, suscitando nuove tensioni tra governo, Regioni e Unione Europea.
Il divieto in arrivo: cosa prevede il protocollo del Bacino Padano
Attualmente, il protocollo d’intesa tra governo e Regioni del Bacino Padano (Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna) prevede che dal 1° ottobre 2025 al 15 aprile 2026 le auto Diesel Euro 5 non potranno circolare nei giorni feriali, dalle 8.30 alle 18.30, nei Comuni con più di 30 mila abitanti. Il provvedimento è pensato per ridurre l’inquinamento nei territori più soggetti a superamenti delle soglie di PM10 e NOx, e sarà replicato ogni anno dal 15 settembre al 15 aprile.
Ma secondo Salvini si tratterebbe dell’ennesima imposizione dettata da Bruxelles:
“Fa parte delle follie europee, della Commissione von der Leyen, che ha approvato quella fesseria economico-industriale che si chiama Green Deal”, ha dichiarato con tono polemico.
Emendamento in vista: la corsa contro il tempo
Il decreto Infrastrutture (n. 73), approvato il 19 maggio 2025 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale due giorni dopo, è attualmente all’esame delle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera, che hanno iniziato i lavori il 28 maggio. Il Parlamento ha tempo fino al 19 luglio per convertire il decreto in legge ed eventualmente modificarlo.
È in questa finestra che potrebbe essere inserito l’emendamento “salva Diesel Euro 5”, fortemente voluto da Salvini. L’obiettivo è chiaro: evitare l’esclusione dalla circolazione di circa 3 milioni di veicoli ancora in uso, soprattutto in aree periferiche e a basso reddito.
Le Regioni valutano alternative: "Misure compensative"
Nel frattempo, le Regioni coinvolte stanno studiando misure alternative per raggiungere gli obiettivi di riduzione dell’inquinamento senza penalizzare direttamente gli automobilisti. Tra le ipotesi al vaglio: interventi sull’industria, sull’agricoltura, l’ammodernamento del trasporto pubblico, e l’uso dell’intelligenza artificiale per ottimizzare la gestione del traffico urbano. Ma al momento non è stato reso pubblico alcun piano dettagliato.
Multe e sanzioni per chi viola i divieti
Chi, dal prossimo ottobre, circolerà con un Diesel Euro 5 nei Comuni soggetti a restrizione, rischierà una multa da 168 euro. In caso di recidiva (due infrazioni dello stesso tipo in due anni), oltre alla sanzione economica, scatterà anche la sospensione della patente da 15 a 30 giorni, come previsto dall’articolo 7, comma 13-bis, del Codice della Strada.