Clarkson, altra stangata sulle elettriche: “Incentivi inutili e soldi spediti in Cina!”

Attualità
21 luglio 2025, 10.51
jeremy clarkson autobahn
Jeremy Clarkson torna a sparare a zero sulle auto elettriche e non risparmia nessuno, nemmeno il governo britannico. Nel suo ultimo editoriale sul Sun, l’ex volto di The Grand Tour si scaglia contro gli incentivi pubblici per le auto a batteria, che, non a caso secondo il suo autorevole parere, escludono Tesla.
Secondo Clarkson, il bonus di 3.750 sterline per chi compra un’auto elettrica è solo una mossa “disperata” per riempire il Paese di profumo di pino e aria fresca, ma con un chiaro intento politico: “Vogliono fare i verdi, ma senza riempire le tasche di Elon Musk, perché è il diavolo in terra: ha spalleggiato Trump, ha fatto il saluto nazista... quindi no, niente soldi a lui”.
Il punto è semplice: il bonus vale solo per vetture sotto i 37.000 sterline e le Tesla partono da 39.000. Chi vuole una Model 3? Se la paga da solo.
Clarkson però non si limita a Tesla: i suoi strali sono per tutto il meccanismo. Secondo lui i 650 milioni di sterline stanziati servono a malapena per incentivare 173.333 auto elettriche, cioè metà di quelle vendute l’anno scorso nel Regno Unito.
E allora perché farlo? Si chiede il giornalista con tono provocatorio: “Non ci sono soldi per le buche, per le scuole, per la Marina, ma ne troviamo per comprare cianfrusaglie elettriche prodotte in Cina”.
Come se non bastasse, Clarkson denuncia il paradosso: mentre si buttano miliardi sugli EV, gli agricoltori britannici sono abbandonati. Nessun fondo per loro, niente aiuti per chi garantisce il cibo sulle tavole dei cittadini, mentre le sovvenzioni del passato vengono revocate una dopo l’altra.
Insomma, Clarkson ci vede chiaro: il futuro elettrico? Solo una gigantesca partita di soldi che dai cittadini finiscono dritti a Pechino.
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