Dopo aver annunciato che, finalmente, tutti gli utenti potranno sapere in anticipo la
posizione corretta degli Autovelox sparsi sul territorio italiano, si torna a parlare dei tanti odiati dispositivi che causano l'ira dei conducenti. Pensati per salvaguardare la sicurezza degli utenti, è oggettivo che la
velocità eccessiva è ancora una delle principali cause di incidenti mortali sulle strade italiane, è altrettanto giusto e oggettivo non installarli a macchia d'olio solo per...
fare cassa.
In buona sostanza, questo significa che i Comuni italiani non possono installare autovelox dove vogliono solo per fare cassa. Le regole ci sono e sono molto chiare: per piazzare un dispositivo fisso, serve prima l’autorizzazione del prefetto, basata sui dati sugli incidenti degli ultimi cinque anni, e solo in tratti davvero pericolosi o dove non è possibile fermare subito i veicoli.
Autovelox, è ora di fare sul serio: arriva una novità
A breve, però, cambierà tutto: ogni autovelox dovrà essere registrato su una piattaforma digitale del Ministero dei Trasporti, con indicazione di marca, modello e conformità. Se non risulta registrato, la multa è contestabile e potrebbe essere annullata.
Il vero caos è esploso quando la Cassazione ha stabilito che gli autovelox devono essere omologati, non solo approvati. Peccato che l’omologazione non esista formalmente dal 1992, per assenza del decreto attuativo. E così oggi tantissimi dispositivi sono “fuori legge” e le multe sono a rischio annullamento.
Chi supera i limiti, comunque, rischia caro: da 42 euro per uno sforamento di 10 km/h fino a oltre 3.000 euro e sospensione della patente per chi supera i 60 km/h oltre il limite. E se si è neopatentati? I punti persi raddoppiano.
Attenzione anche alle violazioni multiple: in città, due multe in un anno per superamenti oltre i 10 km/h fanno scattare anche la sospensione della patente. Su altre strade, più violazioni in un’ora portano alla sanzione più salata, aumentata di un terzo.
Se la multa arriva, si può fare ricorso al Prefetto o al Giudice di pace, soprattutto se ci sono vizi formali nel verbale: errori su data, luogo, omologazione del dispositivo o firma dell’accertatore.
La stretta sugli autovelox è ormai realtà: chi multa deve rispettare le regole, ma chi guida deve conoscere bene i propri diritti. Se prendete una multa, non arrendetevi. C'è una grossa probabilità che la fotocamera colpevole dello scatto rientri tra i dispositivi non regolamentati e questo vi darebbe ragione e vi farebbe vincere il ricorso.