Dal prossimo ottobre 2025 cambieranno le regole per l’utilizzo degli autovelox in Italia. Come annunciato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini in un question time al Senato, potranno restare attivi solo i dispositivi comunicati ufficialmente al Ministero tramite la nuova piattaforma telematica avviata ad agosto.
Gli enti locali avranno tempo fino al mese prossimo per registrare i rilevatori presenti sul territorio; in caso contrario, i dispositivi non censiti dovranno essere disattivati e non potranno più essere usati per sanzionare le violazioni al Codice della Strada.
La mappatura degli autovelox
Il provvedimento nasce dal primo censimento nazionale degli autovelox, avviato lo scorso aprile con una circolare inviata ai prefetti. L’obiettivo, secondo Salvini, è portare “ordine e trasparenza” in un settore spesso accusato di essere usato dai Comuni come strumento per “fare cassa”.
La piattaforma digitale per la raccolta dei dati, gestita dalla Direzione Generale della Motorizzazione, consente agli enti locali di segnalare i dispositivi effettivamente in uso. In mancanza della registrazione, gli apparecchi diventeranno inutilizzabili ai fini sanzionatori.
Omologazione vs approvazione: il nodo giuridico
La riforma non elimina però un’altra questione centrale: quella dell’omologazione. L’articolo 142 del Codice della Strada stabilisce infatti che i misuratori di velocità devono essere omologati, e la Cassazione ha più volte ribadito questa interpretazione.
Molti Comuni hanno invece sostenuto finora che bastasse la semplice approvazione ministeriale, facendo riferimento a circolari di rango inferiore. Ma, anche dopo il censimento, resta valido l’obbligo di omologazione: eventuali multe emesse con apparecchi non conformi potrebbero quindi continuare a essere contestate in tribunale.
Salvini: “Basta autovelox nascosti”
Il ministro non ha risparmiato critiche agli enti locali:
“Non è tollerabile che la sicurezza venga usata come pretesto per fare cassa. Vogliamo dire basta agli autovelox furbetti, nascosti su strade a due, tre o quattro corsie”.
Salvini ha sottolineato che il governo punta a una maggiore trasparenza, mettendo fine alle situazioni poco chiare che negli anni hanno alimentato polemiche e ricorsi.
Cosa cambia per gli automobilisti
Dal 1° ottobre, chi si troverà a viaggiare sulle strade italiane potrà contare su una maggiore certezza giuridica:
- saranno validi solo gli autovelox censiti e registrati al Ministero;
- eventuali dispositivi non segnalati dovranno essere disattivati;
- resta imprescindibile il requisito dell’omologazione, che potrebbe continuare a generare contenziosi.