Multe più trasparenti e meno ricorsi: ecco cosa cambia per gli automobilisti
Chi guida potrà finalmente sapere dove si trovano tutti gli autovelox attivi in Italia. Il Ministero dei Trasporti istituirà infatti un registro pubblico dei dispositivi di rilevamento della velocità, grazie a un emendamento al Decreto Infrastrutture approvato alla Camera. L’obiettivo è rendere trasparente l’utilizzo degli autovelox da parte dei Comuni e delle forze dell’ordine, evitando multe “a sorpresa” in tratti non segnalati o con limiti poco chiari.
Come funziona il nuovo censimento
Tutti gli enti locali e la polizia stradale dovranno inviare al Ministero dei Trasporti l’elenco completo dei dispositivi, specificando tipo, marca, modello e stato di omologazione o approvazione. Il ministero pubblicherà i dati sul proprio sito, e solo i dispositivi regolarmente censiti potranno restare in funzione. In caso contrario, le multe potrebbero non essere valide.
Il provvedimento punta a prevenire abusi da parte delle amministrazioni locali, che negli anni sono state spesso accusate di usare gli autovelox come strumenti per fare cassa, più che per la sicurezza stradale.
I numeri: tanti dispositivi, poca chiarezza
Secondo stime del 2021, in Italia erano attivi oltre 14.000 tra autovelox fissi, mobili, tutor e T-Red, con una netta prevalenza al Nord (Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna). Ma manca un conteggio ufficiale: ed è proprio questa lacuna ad aver bloccato in passato il decreto sull’omologazione.
Infatti, solo gli autovelox omologati sono legalmente validi, secondo la giurisprudenza della Cassazione. Tuttavia, molti dispositivi – soprattutto quelli installati prima del 2017 – risultano approvati ma non omologati. Una condizione che ha portato alla cancellazione di migliaia di multe da parte di giudici di pace e prefetti.
Cosa succede ora
Il Decreto Infrastrutture dovrà essere approvato anche dal Senato, ma il voto è atteso senza sorprese. Una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale, probabilmente entro il 20 luglio 2025, partirà la raccolta dati e il censimento ufficiale. Gli automobilisti potranno verificare online la regolarità dell’autovelox che li ha multati, consultando direttamente il sito del Ministero dei Trasporti.
Un cambiamento epocale che potrebbe ridurre il contenzioso sulle multe e spingere i Comuni a utilizzare questi strumenti in modo più responsabile.