Stellantis rilancia il marchio SRT: il ritorno dell’anima ad alte prestazioni di Dodge, Jeep e Ram

Dopo anni di silenzio e una reputazione compromessa tra gli appassionati più duri e puri, Stellantis riporta in vita lo storico marchio SRT (Street and Racing Technology). Il colosso automobilistico ha annunciato che la divisione, dismessa nel 2021, tornerà ad avere un ruolo strategico nello sviluppo di veicoli ad alte prestazioni per i marchi americani del gruppo: Dodge, Ram, Jeep e Chrysler.

Per oltre due decenni, la sigla SRT ha rappresentato il meglio delle prestazioni made in USA, da compatte rabbiose come la Neon SRT-4 fino a mostri sacri come la Viper SRT10 o le Hellcat. Ma la transizione forzata verso l’elettrico, con la dismissione del V8 Hemi e il tentativo di ridefinire il concetto di muscle car a batterie, ha raffreddato il legame tra Dodge e il suo pubblico storico. Ora Stellantis vuole rimediare.

A capo della rinata divisione SRT ci sarà Tim Kuniskis, già artefice della gamma più estrema di Dodge negli ultimi anni, inclusa la Challenger SRT Demon 170. Dopo il suo passaggio a CEO di Ram nel 2024, Kuniskis coordinerà anche Chrysler, Dodge, Jeep e l'intero programma SRT. “Stiamo rimettendo insieme la band”, ha dichiarato, promettendo più performance di quanta se ne sia mai vista prima.

Secondo Stellantis, il nuovo team SRT sarà formato selezionando i migliori ingegneri in ambito powertrain e dinamica del veicolo per creare una squadra all’altezza della tradizione.

Il nuovo SRT non si limiterà alla produzione di modelli stradali. Si occuperà anche del programma Direct Connection per componenti aftermarket ad alte prestazioni e della gestione di tutte le attività sportive in Nord America, inclusi:

Una strategia che mira a ricostruire l’identità prestazionale dei marchi americani del gruppo e a riaccendere la passione tra gli enthusiast.