BYD prepara il terreno per un debutto in grande stile con
Racco, la nuova
Kei Car elettrica ultra-compatta destinata – potenzialmente – a rivoluzionare la mobilità urbana europea. Il condizionale è d’obbligo, perché il futuro della piccolissima EV dipende interamente dalle prossime decisioni dell’Unione Europea sulle normative dedicate ai micro-veicoli: una zona grigia regolamentare che oggi impedisce l’ingresso delle Kei Car nel Vecchio Continente.
La normativa che blocca le Kei Car
Al momento, le Kei Car giapponesi non possono essere vendute come automobili in Europa: le norme UE impongono infatti la presenza di ADAS obbligatori, telecamere e dotazioni avanzate di sicurezza che questi veicoli – per dimensioni, costi e filosofia progettuale – non prevedono.
Un’eccezione riguarda i quadricicli, che non devono avere gli stessi sistemi di sicurezza, ma sono limitati da potenze e prestazioni troppo basse per essere utilizzati come vere citycar.
Il risultato? Manca una categoria intermedia, ed è proprio quella che Bruxelles sta valutando di introdurre, su forte spinta dei costruttori.
BYD Racco: la micro-EV pronta al via
Se l’UE approverà la nuova classe di veicoli compatti, BYD è già pronta con la sua Racco, lunga 3,4 metri, larga 1,47 metri e alta 1,8 metri: proporzioni tipiche da Kei Car, con un design squadrato e funzionale che privilegia maneggevolezza e spazio interno.
La batteria da 20 kWh consente un’autonomia di circa 180 km, più che sufficiente per la mobilità urbana quotidiana. Sorprende invece la ricarica: la Racco può teoricamente raggiungere i 100 kW, un valore anomalo per un veicolo così compatto e un vantaggio competitivo enorme se confermato in produzione. Il motore è collocato sull’asse anteriore, ma la potenza non è stata ancora dichiarata.
Tutto dipende dall’Europa
Secondo Stella Li, vice-presidente di BYD, il destino europeo della Racco è nelle mani dell’UE: “Dipenderà tutto dalla prossima legge sulle Kei Car”. La Commissione sta lavorando insieme ai produttori – BYD inclusa – per definire un possibile quadro normativo che permetta la commercializzazione di una nuova categoria di mini-auto elettriche.
L’attesa è altissima: anche
Dacia, ad esempio, punta a lanciare la sua futura
Hipster, un modello che rientrerebbe esattamente in questo nuovo segmento. Se la normativa verrà approvata, potremmo assistere alla nascita di una
nuova classe di citycar elettriche perfette per le metropoli europee, economiche, compatte e pensate per ridurre traffico e consumi.