Le strade dell’Umbria regalano paesaggi e scorci tra i più belli della nostra penisola, proprio questo è il motivo che ci ha spinti ad intraprendere un nuovo viaggio in questo territorio, accompagnati da una speciale amica a quattro ruote. Faremo tappa nei caratteristici Borghi della regione per avere un assaggio dei sapori e la cultura del territorio.
Dopo aver affrontato a bordo dell’Alfa Romeo Stelvio le sinuose colline delle Langhe (LINK all’articolo), è il turno della sorella Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio MY2020, la versione più prestazionale della gamma. Un simbolo, un significato che accompagna da sempre le vetture più emozionali del Biscione, dalle competizioni alla strada.
Questo percorso nasce con l’intento di coniugare il piacere di guida con la bellezza dei paesaggi e luoghi italiani, cercando le strade più divertenti e scenografiche da percorrere in auto. L’obiettivo principale è quello di valorizzare la sosta in ogni singola tappa, rendendo il viaggio il più coinvolgente possibile e non considerandolo un mero trasferimento da un punto A ad un punto B.
Questa guida vuole dare un consiglio pratico nella pianificazione di un viaggio e, come tale, potrà essere seguita fedelmente oppure utilizzata semplicemente come uno spunto di idee da cui partire.
In Breve. Per chi va di fretta…
Se volete dare uno sguardo rapido al nostro percorso trovate in testa all’articolo la cartina interattiva del viaggio. Sulla mappa sono tracciate le strade percorse con la geo-localizzazione delle foto scattate live durante il nostro tour.
Da Perugia a Città di Castello: tutto il viaggio km per km
Il nostro viaggio inizia dalla città di Perugia. Questo comune da più di 150.000 abitanti nasconde all’interno delle sue vie di assetto etrusco-romano, monumenti e attrazioni culturali tutti da scoprire. Dopo aver posteggiato la Giulia Quadrifoglio My2020 in uno dei tanti parcheggi che costeggiano il centro storico, ci dirigiamo verso Porta Sole, entrando nel vero cuore della città che si suddivide in cinque borghi medievali, ognuno con la relativa porta di accesso.
Bastano pochi passi per trovare l’Arco Etrusco e l’Acquedotto medievale di Perugia, ottime location dove scattare suggestive fotografie. Merita una visita anche il Pozzo Etrusco, che arriva ad una profondità di 37 metri ed è tuttora alimentato da tre sorgenti. Al biglietto del pozzo, è possibile abbinare la visita a Palazzo Sorbello, antico palazzo risalente al XVII secolo una volta dimora dei Marchesi Bourbon di Sorbello. La passeggiata continua verso Piazza IV Novembre dove si trovano la Fontana Maggiore, la Cattedrale di San Lorenzo e Palazzo dei Priori, palazzo di architettura gotica dove risiedono il Comune di Perugia e la Galleria nazionale dell’Umbria. Percorriamo Corso Vannucci per arrivare in Piazza Italia che ospita la Provincia e la Prefettura. Oltrepassata la piazza, ci affacciamo dal punto panoramico dei Giardini Carducci che offre una vista sulla parte più nuova della città.
Decidiamo poi di attraversare l’imponente fortezza della Rocca Paolina, voluta da papa Paolo III Farnese alla fine della “guerra del sale”, arrivando così a Porta Marzia.
Molto suggestiva è la vista su Perugia dalla Torre degli Sciri, peccato che le visite siano possibili solo per i gruppi e su prenotazione. Prima di riprendere il nostro itinerario, facciamo una sosta alla Chiesa di San Paolo Francesco al Prato, oggi sconsacrata ma famosa per la sua nuova abside vetrata, molto moderna, inserita dopo la ristrutturazione.
Riprendiamo la macchina e dopo neanche un’ora di viaggio arriviamo a Spoleto, piccolo comune in provincia di Perugia. Durante il tragitto abbiamo modo di testare l’ottima versatilità del motore della Giulia Quadrifoglio. Alle basse andature, infatti, la potenza del V6 viene filtrata in modo da rendere la guida sorprendentemente confortevole. L’efficienza del propulsore è testimoniata dalla possibilità di viaggiare con la spinta di una sola bancata (3 cilindri), risparmiando così carburante.
Spoleto è conosciuta anche grazie alle opere dei poeti Giosuè Carducci e Gabriele D’Annunzio, che utilizzarono la loro poesia per decantare le bellezze del luogo. Si può lasciare l’auto in uno dei tre parcheggi della città (Spoletosfera, Ponzianina e Posterna) e prendere i comodi tappeti mobili che portano nel cuore del borgo, che ospita molteplici opere d’arte. Da non perdere la visita alla Rocca Albornoziana e al Ponte delle Torri, con una vista mozzafiato sull’intera città.
Se siete fan della serie Don Matteo, passeggiando tra i vicoli cittadini potrete riconoscere alcuni luoghi delle riprese, tra questi la scenografica scalinata che conduce a Piazza Duomo, dove affaccia la Cattedrale di Santa Maria Assunta, impreziosita dal mosaico di Solsterno. Non fatevi mancare una visita al Teatro Romano, alla Basilica di San Salvatore e al Tedodelapio di Alexander Calder, una delle più importanti sculture di Spoleto. Se capitate nei paraggi nel mese di luglio, vi troverete nel bel mezzo del Festival dei Due Mondi, appuntamento culturale di fama mondiale che anche quest’anno, nonostante il coronavirus, ha registrato numeri record grazie alla trasmissione degli spettacoli in diretta streaming.
Risaliti a bordo dell’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, ci allontaniamo dai luoghi più turistici per far tappa alla Chiesa di San Pietro Extra Moenia, di stampo romanico, da cui si può godere di un panorama perfetto sulla Rocca Albornoziana. All’imbrunire, riprendiamo la strada in direzione Foligno, ultima tappa della giornata. Arrivati, attraversiamo la città percorrendo a piedi corso Camillo Benso Conte di Cavour. Se arrivate in orario di cena, non sarà difficile trovare un locale dove assaporare alcuni piatti tipici umbri. Continuando sulla via arriviamo in Piazza della Repubblica, che rappresenta il vero centro di Foligno, e ci troviamo davanti Palazzo Trinci, al cui interno ha sede il museo di storia medievale e archeologia locale, il Museo della Stampa e il Museo del Palazzo Comunale.
Il secondo giorno si riparte di buon mattino in direzione di Spello, piccolo ma caratteristico borgo Umbro noto per le sue coloratissime infiorate. Una volta entrati nel centro grazie ad una delle numerose porte di epoca romana vi troverete trasportati in un’altra epoca. Il nostro consiglio è quello di dimenticare la mappa e perdersi tra i tanti vicoli ricchi di particolari da fotografare. Se poi capitate nei mesi caldi, ad accogliervi troverete un trionfo di colori, grazie ai suoi abitanti che adornano i caratteristici vicoli di piante e fiori. Molto suggestivo é lo scorcio che offre la Porta di Venere, una delle sei porte della città, così chiamata per la vicinanza ad un tempio dedicato alla dea della bellezza.
Prima di pranzo ci dirigiamo verso la tappa principale della giornata, la città di Assisi. Lei non ha bisogno di presentazioni essendo uno dei poli turistici più importanti della Penisola. La sua storia si intreccia necessariamente alla vita di San Francesco, patrono d’Italia, e Santa Chiara. Irrinunciabile la visita alla Basilica di San Francesco, maestosa e imponente fuori, ricca di sorprese al suo interno, ne sono esempio gli affreschi di Giotto e di Simone Martini. Una piccola curiosità: Il colle su cui si erge la città di Assisi, nel Medioevo, era conosciuto come il Colle dell’Inferno perché vi venivano sepolti i condannati a morte. Dopo la nascita della Basilica, tuttavia, fu ribattezzato Colle del Paradiso.
La via principale, che ogni giorno accoglie turisti e religiosi, collega la Basilica di Francesco alla Basilica di Santa Chiara, caratterizzata sul lato sinistro da tre grossi contrafforti a forma di archi rampanti, passando per il Tempio di Minerva, uno dei templi romani meglio conservati del mondo antico. Passeggiando, non è difficile scorgere la Rocca Maggiore, un bastione del 1183 che offre un’appagante vista sull’intero territorio. Al termine della passeggiata, riprendiamo il nostro viaggio, lasciandoci alle spalle la cittadina di Assisi, un vero e proprio quadretto la cui bellezza è difficile da raccontare a parole.
Dopo circa un’ora di viaggio facciamo il nostro ingresso a Gubbio, un piccolo borgo conosciuto anche come “città dei matti”. Questo simpatico nome si deve a un’antica tradizione: facendo tre giri attorno alla fontana del Bargello e venendo spruzzati dalla sua acqua ci si guadagnerebbe la patente di “matto”. Ci dirigiamo subito verso Piazza Grande che regala un’incantevole vista sulla valle, vi si affacciano il Palazzo dei Consoli e il Palazzo Pretorio che, con le loro facciate gotiche, testimoniano chiaramente le origini medievali della cittadina.
Una piccola curiosità su Palazzo dei consoli: si tratta del primo palazzo italiano dotato di acqua corrente, un primato notevole a quel tempo! Merita una visita Palazzo ducale, detto anche Corte Nuova, che si distingue dalle altre costruzioni eugubine per i suoi tratti rinascimentali e che oggi ospita un museo storico. Proprio di fronte si trova il Duomo di Gubbio, non fatevi ingannare dalla facciata austera, al suo interno i 10 arconi ogivali che sovrastano l’unica campata creano un effetto davvero suggestivo. Altro luogo degno di nota è la chiesa di San Francesco: qui, dopo esser scappato dalla casa paterna, si rifugiò l’omonimo santo. Allontanandoci leggermente dal centro ci troviamo davanti lo spettacolo dei resti del Teatro Romano, tra i più capienti della sua epoca, poteva accogliere fino a 6000 spettatori.
Abbandoniamo i caratteri tipici del medioevo dirigendoci verso la nostra meta finale, un’eccezione tra i borghi umbri: la rinascimentale Città di Castello. Decidiamo di fare una piccola deviazione rispetto alla strada più veloce, dunque impostiamo sul navigatore dell’auto il tragitto più “tortuoso”, seguendo la SP204 e la SP106 fino al Santuario Madonna di Belvedere. Bastano poche curve per iniziare a divertirsi: lo sterzo leggero ma estremamente preciso (uno tra i migliori sul mercato) e l’assetto gestito dallo Chassis Domani Control, permettono una guida analogica che crea una vera e propria dipendenza.
Il 2.9 V6 Bi-Turbo è in grado di sviluppare la bellezza di 510 CV e 600 Nm di coppia con una rabbia infinita. Tutta la potenza è trasferita alla sola trazione posteriore che, con i controlli di trazione disattivati in modalità “race”, permette di danzare tra una curva e l’altra regalando emozioni da capogiro.
Città di Castello, circondata da un’alta cinta muraria, vide il periodo di massimo splendore sotto la signoria della famiglia Vitelli che la rimodellò rendendola un centro rigoglioso e raffinato. La nostra visita inizia da Palazzo Albizzini, prima sede della Fondazione Burri che ospita 130 opere dell’artista. Pochi minuti e si giunge in piazza Matteotti dove si erge il palazzo del podestà, facilmente riconoscibile grazie ai due orologi presenti sulla facciata. Nelle vicinanze si trova l’imponente Torre Civica, simbolo del potere temporale della cittadina, decorata esternamente dagli stemmi delle più importanti famiglie rinascimentali.
In piazza Gabriotti invece sorgono alcuni tra gli edifici più importanti della città: palazzo del Comune e il Duomo al cui interno vi è una cripta che conserva le reliquie dei Santi Florido e Amanzio da cui deve il nome. Altro luogo simbolo è la torre civica, da cui si può godere di un piacevole panorama. Se avete molto tempo a disposizione e siete appassionati d’arte non tralasciate una visita alla pinacoteca comunale ospitata dal Palazzo Vitelli alla Cannoniera, uno tra i possedimenti più belli della famiglia. Noi ci dirigiamo verso gli ex essiccatoi che oggi ospitano la seconda sede della Fondazione Burri e al cui esterno si trovano delle sculture davvero particolari. Tra queste colorate opere di arte salutiamo il territorio umbro.
Se voleste mettere alla prova tutte le capacità di questa Giulia Quadrifoglio MY2020, consigliamo una tappa all’autodromo dell’Umbria “Mario Umberto Borzacchini”, nei pressi di Perugia. I sovrasterzi di potenza qui non saranno un problema e permetteranno un grande divertimento in completa sicurezza.
Il nostro viaggio attraverso i borghi Umbri termina qui. A livello culturale, le cose da vedere sono tante e siamo certi che non ne rimarrete delusi. Se poi ad accompagnarvi ci fosse una vettura come l’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, io divertimento sarebbe assicurato. Nella speranza che i nostri consigli possano essere d’aiuto per la creazione di un vostro itinerario, vi diamo appuntamento al prossimo viaggio!
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