Partecipare all’appuntamento di apertura del Campionato Mondiale Rally WRC 2018 è sempre un qualcosa di magico: lo si respira nell’aria, lo si coglie dagi sguardi della gente accorsa per ammirare i suoi beniamini e dalle espressioni degli stessi piloti, desiderosi di entrare in macchina il prima possibile e dimostrare a tutti gli avversari che la voglia di vincere è sempre intatta, dopo un inverno passato solo apparentemente con i remi in barca.
Ecco perché lieti di aver ricevuto l’invito di Citroen Racing ci siamo catapultati in questa esperienza che oggi vogliamo condividere con voi, sapendo che, nel panorama motoristico internazionale, il Rally di Montecarlo fa storia a sé, la fa da decenni (questa appena corsa è stata l’86° edizione) e continuerà a farla per molto tempo ancora.
Eccoci quindi arrivare, dopo il viaggio dall’Italia, nel punto focale del Rally monegasco, nonostante buona parte delle speciali vengano svolte nei dintorni di Gap, città francese più a nord. È giovedì pomeriggio e davanti al maestoso Casinò macchine e piloti sono state schierate per le foto di rito. L’aria è frizzante, i motori rombano e la gente vive questi momenti con grande emozione, compreso il sottoscritto.
La possibilità di ammirare questi nuovi mostri così da vicino, con il grande cambiamento regolamentare introdotto lo scorso anno, è un’esperienza che consiglio a tutti i veri appassionati. La cura aerodinamica delle quattro protagoniste del mondiale così come, lo vedremo in seguito, le loro prestazioni, è qualcosa che lascia a bocca aperta, roba che non ci credi finchè non la vedi con i tuoi occhi.
E allora eccomi lì, a osservare alettoni e alette delle quattro regine del mondiale. Se Toyota e Fiesta sono un gioiello che farebbe impallidire qualsiasi prototipo in galleria del vento, Hyundai e Citroen mantengono una forma più armonica, più fedele se vogliamo all’auto di serie alle quali sono legate da una solo apparente parentela.
Citroen con la C3 WRC+, vittima di prestazioni altalenanti nella scorsa stagione condite però dalle due vittorie di Kris Meeke, ha svolto intense sessioni di test per risolvere i problemi di assetto e la voglia di fare bene è tanta. Proprio loro, i piloti ufficiali, sono lì schierati davanti a me per la foto ufficiale di inizio stagione e, ancora una volta, l’emozione, non la tensione, si respira a pieni polmoni.
Le macchine partono e, accompagnati dai ragazzi di Citroen Racing, dobbiamo prima concederci una pausa in hotel prima di ammirare le macchine in azione, il giorno successivo. Sveglia presto (la tappa dista 2 ore di viaggio) e si parte alla volta della speciale SS4 (Roussieux – Eygalayes), con passaggio delle auto previsto intorno alle 10:15.
Coccolati dal tenue calore di un focolare acceso da altri appassionati prima di noi, siamo avvisati dall’elicottero delle riprese che la tempesta sta arrivando. Il rumore si fa sempre più forte ed ecco spuntare dalla curva dietro la collinetta piena zeppa di tifosi la Ford Fiesta WRC del Campione del Mondo Ogier, il quale andrà poi a vincere il rally per la quinta volta consecutiva.
Tutte le WRC+ filano via come sui binari, le curve vengono aggredite con esuberanza e l’accelerazione che porta giù verso i tornanti successivi alla mia postazione è da mettere i brividi, così come viene lecito chiedersi come sia possibile affrontare curve, così strette e insidiose, a quelle velocità. Merito della fisica certo, ma è proprio quello il bello del rally, ammirare in silenzio e con ammirazione l’opera maestra di questi dei del volante a bordo di vere e proprie astronavi.
Lo spettacolo dura ahimè troppo poco, passate infatti le prime dieci vetture è già ora di recarsi al parco assistenza di Gap dove ho potuto intervistare i piloti Citroen Racing (Kris Meeke/Craig Breen) e il nuovo team manager Pierre Budar (le interviste usciranno nei prossimi giorni).
L’atmosfera dentro il paddock del team transalpino è tipicamente francese, studiata per replicare l’idea di “Maison” che il Double Chevron sta pian piano applicando a tutti i suoi punti vendita sparsi nel mondo.
Finite le interviste di rito, è ora di tornare all’aeroporto di Marsiglia dove ci attende il volo di rientro per l’Italia. La pelle d’oca è ancora lì, a diverse ore dall’accaduto, e mi riferisco alle performance messe in mostra da questi capolavori d’ingegneria alle quali solo per pochi attimi ho potuto dedicare le mie curiose attenzioni da appassionato.
Questo è il segreto dei rally e ancora di più del Rally di Montecarlo: la competenza tecnica, le performance, le abilità dei piloti ma ancora di più l’ambiente; seppur di alto livello, è vissuto con la vera passione che contraddistingue chi ama le corse, quelle vere, quelle sporche, quelle che regalano imprevisti a ogni curva. Un’esperienza che ti entra dentro e che non ti lascia più.
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