Categorie: Lifestyle

Watch Dogs: un hacker in corsa tra le vie di Chicago

Tempo di lettura: 2 minuti

Ambientato a Chicago, dove una rete centrale di computer connette tutto e tutti, Watch Dogs affronta l’impatto della tecnologia sulla nostra società. Usando la città e lo smartphone come un’arma, permette di vivere un’avventura da giustiziere “alternativo”.

Nei panni di Aiden Pearce, hacker geniale ed ex criminale, il cui passato turbolento ha causato una tragedia nella sua famiglia, si dovrà “riportare ordine” in città, ovvero fare giustizia. Controllando ogni personaggio che si incontra manipolando il ctOS: la rete di Chicago nota come Central Operating System (ctOS appunto) che controlla la tecnologia e le informazioni della città, inclusi i dati personali di tutti i suoi residenti.

Si avrà accesso alle onnipresenti telecamere di sicurezza, scaricando informazioni personali per trovare i bersagli, controllando i trasporti pubblici, alzando all’ultimo momento ponti mobili o dissuasori del traffico per fermare la polizia o fuggire dal nemico. Il cellulare di Aiden non si ferma mai, è possibile poter “profilare” tutti gli abitanti della città, rubandone il nome, le inclinazioni sessuali, il reddito, fino a registrarne conversazioni private o scambi di messaggi e conoscere in anticipo i micro-crimini prima che verranno commessi. Watch Dogs si svolge in una città simulata in ogni dettaglio e tutto ciò che è collegato al ctOS può diventare un’arma.

Vivendo nei bassifondi di Chicago, dove la violenza chiama altra violenza, Aiden ha imparato il combattimento da strada a mani nude o usando più di 30 armi tradizionali, dalla pistola, al mitra, esplosivo o fucile di precisione. L’hacker non dovrà muoversi a piedi: Ubisoft Montreal ha creato una serie di veicoli che garantisce un’esperienza lontana dal reale, ma comunque appagante. Oltre oltre 65 auto, tutte con una fisica, perfettibile e un modello di guida simile a GTA V, con cui esplorare le intricate vie di Chicago.

La mappa, comunque piuttosto vasta, si dipana tutta tra porti industriali, una downtown ricca di grattacieli e una piccola parte rurale. Distribuite tra skill di combattimento, capacità di hackerare sistemi sempre più complessi, costruire oggetti utili per mandare in blackout la città o per interrompere le comunicazioni tra le guardie, oppure per migliorare le sue possibilità di sopravvivere durante i lunghi inseguimenti in macchina o moto

Disrupt, il nuovo motore di gioco di Watch Dogs, usa un processo di calcolo avanzato per creare una grafica spettacolare e un mondo coinvolgente.
Watch_Dogs non si limita a dare l’accesso al ctOS, ma permette anche di esplorare i vari livelli di Chicago: attraversarne i palazzi, salire sui tetti ed esplorare i meandri più pericolosi della città per trovare il bersaglio designato, con varie missioni secondarie tutte ugualmente appaganti.

In conclusione troviamo innovativo poter sposare approcci sempre diversi per completare la stessa missione: colpire direttamente il nemico, stile sparatutto, o hackerarlo con lo smartphone, facendo espodere, crashare o creando un black out è semplicemente appagante, una variante valida ai soliti games.
Abbiamo giocato con la versione PlayStation 3, ma più volte è stato detto che anche sulle console della nuova generazione l’esperienza dovrebbe essere in tutto e per tutto simile
Ottima la colonna sonora con una bella selezione di brani originali che spaziano dall’elettronica, al rock, passando per l’hip hop e la dance.

Watch Dogs non rivoluziona certo il genere dei free roaming, ma finisce comunque per portare una serie di idee innovative che si concretizzano in un ottimo giocho così riccho di contenuti e con una così alta attenzione ai dettagli e ai rapporti interpersonali.

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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