Che lo amiate o meno, Vettel rimarrà per sempre nel cuore di molti ferraristi ma soprattutto sarà la Ferrari a rimanere per sempre nel suo cuore. Trovate un pilota che dopo una gara corsa nelle retrovie, finita al 14° posto subendo l’onta di un doppiaggio si prende la briga di prendere un bigliettino da aprire in quel poco spazio che c’è nell’abitacolo di una F1 e mettersi a cantare dopo aver aperto il collegamento radio con il suo (ormai ex) team.
Questo è Sebastian Vettel, un pilota che sicuramente non ha centrato gli obiettivi preposti, come lui stesso ha ammesso nelle interviste pre-gara, ma che anche un pilota col cuore grande, un pilota capace di emozionarsi e di spingere la Ferrari, almeno per due stagioni, quasi a livello della Mercedes.
14 vittorie che lo rendono il terzo ferrarista più vincente di sempre dietro l’irraggiungibile (almeno nei prossimi anni) Michael Schumacher, con 72, e Niki Lauda, con appena una vittoria in più del tedesco.
Ve la ricordate quella magnifica vittoria a Singapore nel 2015, da dominatore? Anche allora Sebastian si improvvisò cantante e non c’entra se con relativa stonatura, c’entra che quelle parole erano emozioni vere da trasmettere ai suoi uomini. Oggi, nel giorno dell’addio, Vettel ha intonato le note di “Azzurro” di Adriano Celentano con un testo modificato ad hoc, del quale vi diamo l’anteprima se vi siete persi il dopo gara.
Criticato, deluso, forse illuso di poter ripetere quello che il suo idolo Schumi rappresentò per la Ferrari e per i ferraristi in epoche non sospette. Ma non diteci che a sentire queste parole non vi sia scappata una risata o un semplice sorriso. Bene, ricordiamoci di Vettel per quello che è, per le sue vittorie, per i suoi quattro titoli quando al posto della Mercedes c’era la Red Bull e auguriamogli il miglior proseguio possibile della sua carriera con la tuta verde Aston Martin.
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