Con effetto immediato, gli uffici aziendali di Twitter saranno temporaneamente chiusi. Ad ufficializzarlo è stata proprio il social network di Elon Musk, che non accoglierà negli spazi aziendali i propri dipendenti fino a lunedì prossimo. Assieme all’annuncio non sono state fornite altre motivazioni o eventuali informazioni riguardo alla decisione presa, ma è facile apprenderne le cause dovute alle dimissioni di massa presentate dai dipendenti.
Twitter: dimissioni di massa dopo la decisione presa da Elon Musk
Qualche giorno fa, il nuovo proprietario di Twitter, Elon Musk, aveva invitato i dipendenti a firmare un impegno nel quale i suoi subordinati si sarebbero dovuti confrontare con lunghe ore di lavoro ad alta intensità oppure prendere la decisione di andarsene. Sarebbe stato questo aut aut a generare la fuga di massa, così Twitter ha comunicato la chiusura temporanea e l’invito ai dipendenti di continuare a rispettare la politica aziendale astenendosi dal discutere informazioni riservate sui social media, con la stampa oppure altrove.
Twitter: l’ultimatum lanciato dal magnate Elon Musk
Elon Musk ha lanciato un ultimatum ai dipendenti in maniera autoritaria, assoluta, che recita:
“lavorare per lunghe ore ad alta intensità per costruire un Twitter 2.0 rivoluzionario ed avere successo in un mondo sempre più competitivo- Solo una prestazione eccezionale varrà un punteggio sufficiente”.
Ai dipendenti di Twitter è stato dato tempo fino a giovedì pomeriggio per prendere la decisione di restare od andarsene, pena l’abbandono di Twitter con un compenso corrispondente a tre mesi di stipendio. Questa modalità è in forte contrasto con le politiche lavorative adottate negli Stati Uniti, dove il diritto del lavoro è meno protettivo nei confronti dei dipendenti che in molti paesi sviluppati; intanto, la metà dei 7.500 dipendenti del gruppo è già stata licenziata due settimane fa dall’imprenditore sudafricano con cittadinanza canadese naturalizzato statunitense.
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