Esperienze

Viaggio alla scoperta della Sicilia Occidentale | Percorsi Italiani

Tempo di lettura: 7 minuti

L’estate è alle porte e il prossimo ponte del 2 giugno è un’occasione perfetta per ipotizzare un tour della Sicilia Occidentale dal sapore vacanziero. Per questo, nell’ambito di Percorsi Italiani abbiamo deciso di portarvi in Sicilia per raccontarvi le meraviglie dell’Isola, le sue specialità culinarie e non solo. Come compagna di viaggio abbiamo scelto una vettura italiana, simbolo della rinascita Alfa Romeo, la Giulia.

Istruzioni per l’uso

Le nostre proposte di viaggio vogliono coniugare insieme il piacere di guida con la bellezza dei paesaggi e luoghi italiani, per questo le scelte ricadranno sempre su strade poco frequentate e divertenti da percorrere in auto. L’obiettivo è certamente quello di raggiungere le varie mete con l’intenzione di valorizzare il viaggio non considerandolo un mero trasferimento da un punto A ad un punto B, ma una vera esperienza da vivere con entusiasmo al pari del resto del tour.

Le nostre tappe o le strade scelte possono essere seguite fedelmente o possono essere utilizzate semplicemente come spunti utili per altri vostri giri. Lo scopo di questi Percorsi Italiani è, in sostanza, quello di offrirvi uno strumento sfruttabile a vostro piacere. Per le soste ci siamo affidati agli hotel e ristoranti della Guida Rossa Michelin. La Guida non segnala solo i ristoranti stellati, che rappresentano circa il 10% dei selezionati, ma al suo interno si trovano anche gli esercizi che offrono una cucina di qualità, spesso a carattere tipicamente regionale, con menu a meno di 30/35 euro; questi locali sono indicati sotto il nome di “Bib Gourmand”. Anche per gli hotel il discorso è simile, non si trovano solo alberghi di lusso, ma anche soluzioni per tutte le tasche.

In Breve. Per chi va di fretta…

Se volete dare uno sguardo rapido al nostro percorso trovate in testa all’articolo la cartina interattiva del viaggio. Sulla mappa sono tracciate le strade percorse con la geolocalizzazione delle foto scattate live durante il nostro tour.

Tutto il viaggio, km per km, da Palermo ad Agrigento tour della Sicilia Occidentale

Come detto in precedenza, per il nostro viaggio abbiamo scelto di affidarci alle prestazioni dell’Alfa Romeo Giulia 2.0 Turbo Super da 200 CV e cambio automatico AT8, equipaggiata per l’occasione con i pneumatici Michelin Primacy 3, ideali per le berline come la nostra Alfa Romeo Giulia. Queste coperture hanno alle spalle già un discreto blasone, grazie alla conquista del podio nella classifica generale relativa ai pneumatici estivi condotta dal Test ADAC.

Per quanto concerne frenata e tenuta in curva siamo veramente ai vertici della categoria, e, nonostante la spalla molto soffice, tipica di queste gommature Michelin, anche il ritardo di inserimento risulta più che buono. Questo è il leggero scotto da pagare per l’effetto “tappeto volante”, sinonimo di comfort elevato, a cui Michelin ci ha da sempre abituati.

Il punto di partenza scelto per il nostro tour della Sicilia occidentale è Palermo, raggiungibile da tutta Italia sia in aereo, sia in traghetto. Traghettilines propone differenti soluzioni da e per diverse città italiane. La città di Palermo offre davvero moltissimo dal punto di vista culturale ed avendo programmato la nostra sosta per una giornata abbiamo fatto una selezione dei monumenti da non perdere.

Avendo scelto per il nostro soggiorno un hotel nel cuore della città, abbiamo iniziato il nostro tour dai Quattro Canti, in Piazza Vigliena che fa parte di quello stile di Palermo spagnola. Poi a pochi passi c’è la grandiosa Fontana Pretoria, creata per una villa a Firenze, smontata in più di 644 pezzi e ricostruita nella posizione attuale. Sul lato meridionale della Piazza c’è il municipio, denominato Palazzo delle Aquile. Meritano una visita sia Palazzo Chiaramonte Steri, sia la suggestiva Santa Maria dello Spasimo, una vasta Chiesa a cielo aperto perché mai interamente completata.

Per pranzo vi consigliamo di transitare dal celebre mercato di Ballarò per gustare dello street food locale, dalle arancine, al pani câ meusa o le panelle la scelta è ampia e sicuramente non vi deluderà. Senza citare le prelibatezze dolci come i cannoli, le cassatine o la Iris con ricotta.

Nel primo pomeriggio abbiamo dedicato ampio tempo alla visita dell’imponente Cattedrale di Palermo, che racconta, come un libro di storia monumentale, la molteplice stratificazione di stili a seguito dei molteplici rimaneggiamenti. Si passa da una base eretta intorno al 1100, trasformata in moschea dagli arabi e poi riconvertita al culto cristiano dai normanni. Oggi è possibile visitarla per scoprire le tombe reali e imperiali tra cui quella di Federico II, il tesoro composto dalla preziosissima tiara d’oro di Costanza d’Aragona, la cripta e il tetto da cui è possibile avere una vista insolita sulla città.

Non molto distante dalla Cattedrale c’è l’imponente Palazzo dei Normanni e le Catacombe di Cappuccini, quest’ultime non adatte ad un pubblico sensibile. Al primo piano del Palazzo dei Normanni c’è invece la Cappella Palatina, sorprendente e altissimo esempio di arte contaminata dalle influenze arabeggianti del nord Africa e le capacità artistiche bizantine.

Infine, più staccati dal pieno centro cittadino segnaliamo il Castello della Zisa e il Museo dei Motori.

Per cena ci siamo spostati di qualche km a bordo della nostra Alfa Romeo Giulia per raggiungere Mondello, località di mare, in cui abbiamo deciso di assaporare le bontà del ristorante con una stella Michelin Bye Bye Blues. Un ristorante che, come segnalato dalla Guida Rossa Michelin, riscopre la tradizione regionale, arricchendola con fantasia.

Di prima mattina, lasciata Palermo, ci siamo diretti a Monreale. La sosta è d’obbligo per godere dei panorami collinari suggestivi e ammirare il famoso Duomo, capolavoro assoluto di epoca normanna, che sorge proprio al centro del paese. L’edificio racchiude espressioni della cultura islamica, bizantina e romanica collocandosi tra le opere del Medioevo italiano con mosaici di straordinario interesse. Proseguendo nell’entroterra dopo la sosta di Monreale vi consigliamo di dirigervi verso l’area archeologia di Segesta, riconoscibile già da lontano per un tempio isolato sul colle adiacente al monte Barbaro, in un paesaggio spoglio con un bosco alle spalle.

Dall’ampia area di parcheggio, dove è possibile acquistare i biglietti per l’accesso al parco, è possibile salire al tempio velocemente mentre per la salita allo scenografico teatro, posto sulla vetta del monte, c’è un bus-navetta o si può optare per una passeggiata di circa 30 minuti. Durante il periodo estivo vengono attivati degli spettacoli all’interno del teatro, per un tuffo nel passato.

Per l’ora di pranzo siamo giunti ad Erice, attraverso una tortuosa strada ricca di curve e tornanti che parte da Valdèrice. La posizione della città è incantevole, “arroccata” sulla sommità del Monte San Giuliano, ed è possibile raggiungerla anche con la funivia dalla stazione alla periferia di Trapani. Tra le strette viuzze di Erice è imperdibile la Chiesa Matrice affiancata dal poderoso campanile, eretto circa nel 1300, dalla cui cima si può godere di una vista straordinaria sulle Egadi e sule saline di Trapani. Ed è proprio verso le Saline di Trapani che ci siamo diretti per concludere il nostro secondo giorno di viaggio in Sicilia.

Prima di raggiungere le saline ci siamo concessi una granita siciliana di grande bontà nel centro di Trapani da “Colicchia” per poi raggiungere il Museo del Sale, allestito in un’antica casa salina in cui un tempo si macinava il sale.

Per la sera, abbiamo scelto un’accoppiata suggerita dalla Guida Rossa Michelin, il Relais Antiche Saline e la trattoria del Sale in località Paceco. Il primo si è rivelato un affascinante baglio immerso tra vasche e canali delle saline, un posto dallo charme unico e rilassante, mentre il secondo un piacevole ristorante che propone cucina trapanese racchiuso tra le mura dell’antico mulino adiacente al Museo del Sale. Così, tra i mulini che si riflettevano sull’acqua e uno splendido tramonto, abbiamo chiuso la nostra giornata acquistando un po’ di sale di queste terre con cui condire i cibi una volta tornati a casa, per riassaporare almeno in parte gli straordinari sapori di Sicilia.

Per il nostro terzo e ultimo giorno di tour della Sicilia occidentale, ci siamo diretti verso Marsala, lungo la via del sale e del vino che da Erice porta proprio a Marsala come indicato anche nella guida “Itinerari tra i Vigneti” di Michelin. Seguendo la SP 21 ci siamo imbattuti nelle saline Ettore e Infersa, un grande mosaico di vasche interrotte dalle sagome degli antichi mulini tra cui spicca il Mulino d’Infersa, dal tetto rosso acceso. Da qui è possibile imbarcarsi per l’isola di Mozia. Noi abbiamo proseguito lungo la strada che lambisce le acque dello Stagnone per arrivare a Marsala dove abbiamo visitato la Storiche Cantine Donnafugata. Il nome fa riferimento al romanzo di Tomasi di Lampedusa il Gattopardo. Un nome che significa “donna in fuga” e si riferisce alla storia di una regina che trovò rifugio in quella parte della Sicilia dove oggi si trovano i vigneti aziendali. Per chi lo desiderasse è possibile effettuare una visita guidata attraverso la cantina e la barriccaia sotterranea, degustare vini e scegliere tra sei proposte per conoscere queste storiche cantine e i suoi vini attraverso degustazioni professionali e ricercati abbinamenti con le specialità della cucina mediterranea.

Lasciata Marsala ci siamo rimessi in viaggio, per il nostro tour della Sicilia occidentale, verso Mazara del Vallo per visitare la kasba ed ammirare le ceramiche dei suoi vicoli. Un intreccio di stradine lastricate, quelle della kasba, da scoprire con una passeggiata, l’itinerario completo è disponibile sul sito ufficiale. Prima di ripartire da questo luogo sorprendente non potete non recarvi al museo del Satiro, dedicato alla statua bronzea greca, denominata Satiro Danzante, ritrovata da un peschereccio nel 1998 nelle acque vicino a Pantelleria. Curioso è anche scoprire i resti della Chiesa di Sant’Ignazio, non molto distante dal museo del Satiro.

Da Mazara abbiamo imboccato la strada verso Agrigento lungo la quale vi suggeriamo le possibili soste al parco archeologico di Selinunte, sede di una città greca distrutta una falesia viva costituita da uno sperone di marna bianca e riapparsa verso metà 800, un passaggio a Sciacca e una sosta per ammirare la Scala dei Turchi, una falesia viva costituita da uno sperone di marna bianca, in grado di regalare una visione unica da lasciarvi a bocca aperta.

Se le meraviglie viste fino ad ora non vi hanno ancora saziato è arrivati nella valle dei templi di Agrigento che si raggiunge il culmine della bellezza, un’area archeologica estesa da ammirare con la dovuta calma per non perdervi nulla: il Tempio di Giunone, il Tempio della Concordia uno dei reperti dell’architettura Dorica meglio conservati, le rovine del Tempio di Ercole e il Tempio di Giove insieme alle quattro colonne supertesti del Tempio dei Dioscuri. Per la notte abbiamo scelto il Villa Athena, indicato in Guida Rossa Michelin, con una vista esclusiva sui templi del parco archeologico. Infine, per cena ci siamo affidati ad uno dei ristoranti Bib Gurmand segnalati dalla Guida Rossa, l’osteria Expanificio che offre specialità siciliane ottimamente interpretate. Se vi fermate qui vi consigliamo la pasta Pirandello, una pasta fresca con ricotta saltata, i Brusciuluneddu cu sucu e il Cous Cous di pistacchio, un dolce di Agrigento composto da palline di vaniglia e cioccolato piccante con peperoncino di Modica.

Purtroppo è tempo di riprendere la via verso casa e concludere il nostro tour della Sicilia occidentale. Porteremo con noi il ricordo delle tante cose viste e assaggiate a Palermo, dell’imponente Duomo di Monreale e della graziosa Erice. Sarà difficile dimenticare i panorami mozzafiato sulle saline trapanesi e l’incredibile Scala dei Turchi. Infine sono tante le meraviglie dei parchi archeologici, da Segesta a Selinunte fino alla Valle dei Templi, senza dimenticare il fascino misterioso della kasba di Mazzara. Siamo certi che se sceglierete di seguire questo nostro itinerario non resterete delusi.

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Federico Ferrero

Direttore Autoappassionati.it

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Federico Ferrero

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