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Tecnica: la tecnologia della Citroen C4 Picasso

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La Picasso della nostra prova era farcita di ogni tipologia accessorio per il confort e la sicurezza. Molti facevano parte della dotazione di serie, altri erano forniti a parte in opzione singola o con la combinazione di pack. Vediamo di analizzarli insieme.

Per la categoria sicurezza una monovolume, progettata tipicamente per la famiglia, non deve scarseggiare di dotazioni. La francese primeggia con il ACC nonché Cruise Control Attivo, un sistema evoluto con gli anni, che permette di regolare velocità preimpostata in autostrada, sulla base del traffico dei veicoli che occupano la corsia davanti al veicolo. Alcuni sistemi più evoluti (e costosi) permettono di rallentare l’auto fino a fermarla, non è il caso della Picasso che nel range di un ampio specchio di velocità mantiene il controllo longitudinale agendo su motore e freni. Purtroppo il sistema non sempre lavora alla perfezione e in più di un caso si disinserisce se il delta velocità tra i veicoli è elevato. Oltre al cruise attivo è presente anche il limitatore di velocità, necessario per il raggiungimento delle 5stelle EuroNcap.

Un altro sistema importante, integrato nel ACC, è il radar che calcola e segnala sul cruscotto i secondi che separano la Picasso dall’auto che precede: anche a Cruise non inserito, nel caso che lo spazio diminuisca la francese prima avvisa visivamente e acusticamente, poi “strattona” il driver con un richiamo della cintura di sicurezza, che serve sia per “richiamare” l’attenzione, sia per pretensionare le cinture se l’urto è inevitabile. Tutto ciò è possibile grazie a pretensionatori elettrici e non pirotecnici come le altre vetture di fascia medio-bassa.

Inoltre per mantenere la traiettoria la Citroen monta il sistema di mantenimento in corsia: oltre i 50 orari il guidatore viene avvisato tramite “vibrazioni” sulla cintura di sicurezza  se la sagoma dell’auto esce dalle corsie bianche che delimitano la carreggiata.
Gli incidenti più pericolosi avvengono poiché in un sorpasso si va a invadere la sede stradale in cui era presente un altro veicolo, che il guidatore non ha visto poiché era nel punto cieco degli specchi. La C4 con il sistema SAM per l’angolo cieco avvisa il conducente, attraverso un led luminoso sullo specchietto corrispondente, quando si è sorpassati da un veicolo.

Alla voce confort i sedili della C4 sono all’avanguardia: quello passeggero, oltre a ripiegarsi a tavolino per lasciar spazio ai carichi ingombranti può allungarsi diventando una chaise longue con massaggio integrato. Tutte le funzioni sono elettriche (longitudinale, inclinazione, altezza, tilt, supporto piedi e lombare) oltre che la funzione massaggio attiva per più di un’ora a serie da 10minuti ciascuna. E i benefici si sentono, specie se integrati al riscaldamento della seduta. Il relax è immediato.

I due display da 12 e 7 pollici della Picasso sono molto scenografici. Riconfigurabili , hanno la possibilità di visualizzare molteplici informazioni dal trip al navigatore ai sistemi di sicurezza attivi. Oltre che musica dell’hard disk interno di 30gb e anche un visualizzatore di foto. Di classe anche il diffusore di fragranze integrato nel sistema di areazione disponibile separatamente anche per il divanetto posteriore.

Il sistema Vision 360 attraverso telecamere piazzate nei paraurti e negli specchi riesce a visualizzare sul monitor l’intero perimetro dell’auto, così che ogni manovra venga affrontata in piena sicurezza, senza il rischio di rovinare l’auto o peggio di urtare un pedone. Questo sistema è utile anche all’uscita da un carraio: infatti bastano pochi centimetri di muso per vedere il marciapiede e la strada, senza bisogno di sporgere l’auto per tutta la lunghezza del cofano con il rischio di “stendere” qualche pedone o ciclista.

Notevole anche il sistema di parcheggio automatico che permette grazie ai sensori integrati nei paraurti anteriore, posteriori e sui lati di rilevare un parcheggio della misura adeguata. La manovra di parcheggio può essere effettuata nelle manovre a S in entrata e in uscita, e nei parcheggi a pettine.

Utili anche i fari automatici che oltre ad accendersi con il buio grazie ad un sensore sul parabrezza, regolano l’uso degli abbaglianti e anabbaglianti in base alla velocità, alle vetture che si incontrano e alla luce presente lungo la strada. Così ci si può dimenticare la leva del devioluci, sicuri che in galleria l’auto accenderà i proiettori e incrociando altri automobilisti regolerà il fascio per non abbagliare. Inoltre i fari xeno della Picasso deviano il fascio seguendo le curve per permettere una visuale sempre ottima anche nelle strade tortuose più buie.

L’apertura del bagagliaio, così come la chiusura, è automatica, viene molto comodo quando si hanno le mani impegnate da borse e passeggino. La concorrenza offre in più i comandi del portellone gestuali, ad esempio muovendo il piede sotto il paraurti, con la chiave in tasca.

I sistemi elettronici saranno sempre più integrati nella vettura, sia perché le normative dei crash test lo richiederanno, sia perché i clienti, e i costruttori di conseguenza, non ne potranno più fare a meno. E’ stato cosi per l’ABS, airbag e ESP e lo sarà per i radar, telecamere e sensori attivi. Dobbiamo però ricordare che per ora, e per ancora qualche anno, questi sistemi non sostituiscono il driver (ma lo aiutano), pertanto non ci si possono permettere distrazioni al volante. La concentrazione deve essere massima, coadiuvati nella guida dalla nuova tecnologia. Tali sistemi devono esser facili da usare e alla portata di tutti: una distrazione nel regolare un comando, tra le decine di pulsanti e menù presenti in vettura non è da escludere se i pulsanti sono troppo numerosi e poco intuitivi.

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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