Primo Contatto

Suzuki Swift RS | Prova in pista

Tempo di lettura: 4 minuti

Che cosa aumenta l’appeal di un Marchio agli occhi del cliente? Dopo l’estetica, i motori, l’affidabilità e tutto quello che concerne il prodotto c’è una cosa che vince su tutte: lo sport.

Perché dico lo sport e non il motorsport? Perché, come accade per Suzuki, spesso diventa fondamentale puntare sulle sponsorizzazioni in ambito sportivo a 360°, come è successo per il Marchio giapponese, che è diventato promotore della Federazione Italiana Ciclismo, della Federazione Italiana Sport del Ghiaccio e del Torino Calcio.

Però gli appassionati, quelli “duri e puri”, vogliono ancora di più dal loro Brand preferito, vogliono vederlo trionfare negli sport motoristici. Vedere che l’auto simile alla sua, con lo stesso motore o con le stesse linee, trionfa in mezzo a diverse concorrenti non ha eguali. Nasce così l’ultima creazione di Suzuki, la Swift RS 1.0 Boosterjet.

A partire dalla stagione 2018, durante i Trofei monomarca organizzati da Suzuki Italia per i Campionati Italiani Rally, debutterà, infatti, la nuova Swift RS 1.0 Boosterjet. Omologata nella categoria Racing Start, parteciperà al campionato italiano R1, con l’ambizione di fare una tripletta dopo i successi delle Swift R1 nelle stagioni 2016 e 2017.

La piccola rallista giapponese sarà anche protagonista dei trofei monomarca Suzuki Rally Trophy e Suzuki Rally Cup, nei quali affiancherà Swift Sport 1600 R1.

Noi abbiamo avuto modo di saggiarne le doti all’interno del circuito di Castelletto di Branduzzo (PV). Ecco com’è e come va nel nostro primo contatto in pista.

Suzuki Swift RS: divertimento per (quasi) tutte le tasche


La nuova auto da rally della Casa di Hamamatsu è omologata nella categoria Racing Start (classe RSTB 1.0) che permette libertà tecniche tali da rendere la macchina performante e divertente, a costi contenuti.

In occasione delle sette prove in calendario (di cui una scartabile) verranno stilate anche le classifiche del Suzuki Rally Trophy, che affianca la Suzuki Rally Cup, altro monomarca riservato alle SWIFT da rally e che si svolge, invece, in parallelo ai sei appuntamenti (un risultato scartabile) del Campionato WRC.

Questi trofei, giunti rispettivamente alla quinta e alla undicesima edizione, hanno un montepremi complessivo di oltre 150.000 Euro, con classifiche speciali accanto a quelle assolute, riservate ai piloti Junior, nati dal 1993 in poi, e ai navigatori.

La Swift RS è sviluppata sulla base della Swift 1.0 Boosterjet e sfrutta, quindi, la piattaforma Heartect.

Larga 1.740 mm, ovvero 4 cm in più della Swift R1 precedente, la RS è dotata del classico 1.0 3 cilindri Turbo 12 valvole a iniezione diretta da 112 CV. Il turbocompressore compatto, a bassa inerzia, che lavora sin dai bassi regimi, e, associato all’iniezione diretta, vanta 160 Nm di coppia, con una notevole elasticità. Inoltre, la presenza del turbocompressore permette di aumentare la potenza, lavorando sul software della centralina elettronica, ma, come impone il regolamento, senza cambiarla.

Il cambio è manuale a cinque rapporti, con seconda, terza e quarta ravvicinate, per permettere al motore di rimanere sempre in “tiro” dopo le cambiate.


Tre i livelli di preparazione
della Suzuki Swift RS: dalla Base, si passa alla Evo, fino alla Top.

Con l’allestimento Base, la Swift RS viene consegnata con gli interni della versione stradale smontati, roll-bar saldato, paracoppa, attacchi dei sedili saldati e con staffe specifiche, ruote racing oltre che con un kit da installare. A comporlo sono: sedili HRX Racer, impianto di estinzione comprensivo di estintore da 2 Kg, cinture HRX, ganci di chiusura per cofano e portellone, ganci traino, volante 3 razze scamosciato, taglia cinture e portacaschi. Il prezzo è di 15.900,00 € + IVA.

Sull’allestimento Evo tutte le parti del kit sono montate, con l’aggiunta della pellicola antisfondamento sui vetri. Roll-bar e interni sono verniciati in grigio, sulla plancia è montato uno stacca-batteria elettronico e c’è la predisposizione per un impianto fari supplementari. Il prezzo è di 18.130,00 € + IVA.

La variante Top è, invece, spogliata di tutto ciò che è consentito dai regolamenti per contenere il peso, come ad esempio il sistema di climatizzazione. La frizione è sostituita con una di tipo racing, viene montato uno scarico in acciaio e l’impianto frenante è dotato di pastiglie Ferodo Racing e di liquido speciale. Viene poi effettuata una fine messa a punto della centralina al banco dinamometrico e sono installati 4 fari di profondità. Il prezzo sale a 23.570,00 € + IVA.

Sono disponibili poi due Kit assetto allestiti dalla Andreani Group, che utilizzano componenti Öhlins: il primo livello è caratterizzato da ammortizzatori regolabili, a 1 via, più semplice da tarare, mentre il secondo livello, a 3 vie, consente una gestione più professionale del set-up. I prezzi sono di 2.990,00 € per il kit assetto a 1 via e di 5.370,00 € per il tre vie.

Nelle basse spese di gestione Suzuki ha pensato anche ai pneumatici. Grazie a una partnership con Toyo Tyres, i due marchi hanno sviluppato e perfezionato per le esigenze dellaSwift RS: il Proxes 888RT. Specifico per rally su asfalto, questo pneumatico omologato FIA, grazie ai due canali longitudinali posti nella parte interna del battistrada, si rende utilizzabile anche sul bagnato. Il tutto a un prezzo accessibile, a partire da 92 euro + IVA a gomma.

Alla guida della Suzuki Swift RS: coinvolgente e affilata


Nel piccolo circuito di Castelletto di Branduzzo, in condizioni di scarsa aderenza e di bassa visibilità, abbiamo messo alla prova l’ultima rallista di Casa Suzuki. Con una preparazione Evo e un assetto di primo livello, abbiamo scatenato i circa 125 CV (dovuti alla rimappatura della centralina), che, d’altro canto, rimane a una pressione molto bassa, solo 0,2 bar.

Dopo aver preso confidenza con il tracciato e con la vettura, abbiamo spinto sull’acceleratore, ottenendo una spinta molto buona e un comportamento abbastanza neutro, ma molto coinvolgente.

In staccata, senza ABS, la Swift RS allarga il posteriore per aiutare l’inserimento in curva, ma, attenzione a non frenare a ruote storte perché l’alleggerimento è tale che si rischia il testacoda. Molto divertente però, indurre un ingresso in curva più “sporco” che porta ad una derapata sempre gestibile e intuitiva.

Tutto ciò è merito di un buon assetto, quello della Ohlins regolabile a 1 via, che ci ha permesso di giocare con traiettorie, saliscendi e, soprattutto, appoggi repentini in curva. Ottima anche la percorrenza nelle curve più veloci.

La frizione ha un punto di attacco molto alto e va, perciò, appena pizzicata durante i cambi marcia, rendendo più veloce il cambio 5 marce che è di stretta derivazione da quello di serie. Lo sterzo è leggero, ma preciso e offre un feedback ottimale, permettendoci di capire bene quando, in uscita, le ruote slittano (niente differenziale autobloccante in questa categoria).

Nel complesso ci si diverte, e non poco, con questa Swift RS; abbastanza facile e molto coinvolgente, grazie anche a un sound che pervade interamente il rude abitacolo, un elemento d’obbligo per calarsi al meglio nel ruolo di pilota.

Swift Sport 1600 R1 VS Swift RS 1.0 Boosterjet

Lunghezza: 3890 mm – 3840 mm

Larghezza: 1695 mm – 1740 mm

Altezza: 1510 mm – 1480 mm

Interasse: 2430 mm – 2450 mm

Carreggiata ant/post: 1470/1475 mm – 1520/1525 mm

Peso in ordine di gara: 1050 Kg – 915 Kg

Cilindrata: 1600 cc – 998 cc

Potenza: 136 cv (100KW) – 112 cv (82 KW)

Giri/minuto: 6.900 – 5.500

Coppia: 160 Nm a 4.400 giri – 160 Nm a 1.700/4.000 giri

 

Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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Guido Casetta

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