Una gamma interamente ibrida quella di Suzuki. Tolta la Jimny, al momento omologata N1 come autocarro, tutte le auto del brand giapponese e che compongono la gamma Suzuki Hybrid possono contare su svariati livelli di elettrificazione che andremo ad illustrarvi in questo articolo. Partendo, in un certo senso, dalla fine, l’introduzione del nuovo 1.5 da 140V su Vitara prima e su S-Cross dopo, queste le ultime novità della gamma Suzuki Hybrid, oggi sono diversi i modelli e differenti i listini prezzi che permettono al cliente di scegliere con accuratezza la Suzuki ibrida più adatta alle sue esigenze.
Prima di analizzare la gamma Suzuki Hybrid, i modelli e i singoli prezzi di riferimento, dovete sapere che Suzuki è tra i marchi automobilistici che meglio si comportando segmentando il mercato e analizzando le sole vendite di auto ibride in Italia. Nel periodo gennaio-agosto 2022, Suzuki ha venduto 13.221 auto ibride affermandosi al 9° posto con il 3,9% di quota, salendo al 5° posto con 12.320 auto (6,5%) se si considerano le solite vendite ai privati.
Insomma, una strategia vincente quella di puntare solo su auto ibride e, almeno per il momento, non sull’elettrico. Vetture semplici da utilizzare e che, Across a parte, non richiedono grosse strategie di pianificazione o di prese di ricarica esterne.
Nel dettaglio, l’elettrificazione più “leggera” si compone di due modelli della gamma Suzuki Hybrid, quelli a 12V: Ignis e Swift. Abbinati al 1.2 da 83 CV, disponibile sia con cambio automatico sia con trazione integrale 4WD AllGrip Auto, si tratta di un sistema mild hybrid che permette di ridurre i consumi in città grazie al recupero energetico.
Si sale di un livello con Vitara Hybrid, S-Cross Hybrid e Swift Sport Hybrid: qui il motore protagonista diventa il 1.4 DualJet da 129 CV: si tratta anche in questo caso di un sistema mild hybrid a 48V abbinato al 1.4 turbo benzina. La gamma e i modelli Suzuki Hybrid si completano con la Swace Hybrid (full hybrid 207V) e con l’Across plug-in e il suo sistema ibrido ricaricabile da 355V che permette di coprire svariate decine di chilometri in elettrico.
Ricapitolando i prezzi dei modelli Suzuki Hybrid, dalla più economica alla più cara, si dividono così:
Il nuovo sistema 140V completa la gamma Suzuki Hybrid ed è oggi montato su Vitara e S-Cross. La vera novità della gamma Suzuki Hybrid si basa sul lavoro completamente automatico, e coordinato, di tre elementi:
Interamente progettata da Suzuki, quindi niente a che vedere, come per Swace e Across, con i modelli Toyota, questa tecnologia consente un’elettrificazione elevata nel panorama automobilistico. Architettura che è stata ottimizzata fin dal principio anche per lavorare con la proverbiale trazione integrale 4WD AllGrip che caratterizza la gamma ibrida, e 4×4, della Casa di Hamamatsu. La potenza combinata del sistema, nel caso della nuova motorizzazione già presente sui due modelli sopra citati, è di 114 CV.
In toni semplificati, il nuovo modulo ibrido capace di muovere le ruote e fornire supporto in erogazione al motore termico principale, è alimentato da una batteria agli ioni di litio-titanato posta sotto il bagagliaio che non necessita di fonti di ricarica esterne. In essa sono contenuti il pacco batterie vero e proprio (56 celle da 2,5V per una capacità totale di 840Wh), la centralina di gestione e il modulo inverter che converte la tensione continua in trifase prima che l’elettricità giunga alla MGU. Non ultimo, il sistema di raffreddamento ad aria.
Per capire come funziona l’ultima novità tra i modelli Suzuki Hybrid, abbiamo pensato a un veloce vademecum circa la praticità di questo sistema. Innanzitutto, durante le fasi di partenza e manovra (retromarcia) il nuovo sistema è in grado di muovere le ruote, con la sola MGU, garantendo trasmissione almeno fino a 80 km/h rimanendo molto leggeri col gas; in media, a 60 km/h si possono percorrere 4,5 chilometri senza mai attivare il termico.
Nelle fasi di carico motore costante, ugualmente, l’elettrico è deputato al mantenimento della velocità di crociera, fino a 135 km/h, dove ovviamente la durata della batteria è minore. In accelerazione, invece, entra in gioco il 1.5 quattro cilindri, supportato dalla MGU elettrica sia durante le fasi di cambiata e se viene richiesta maggiore potenza. Riguardo il primo di questi due aspetti, il motore elettrico garantisce linearità d’erogazione coprendo il calo di coppia dovuto alla cambiata indotta sia dal guidatore, attraverso i paddle sul volante, sia in caso che sia la stessa centralina a richiedere il rapporto successivo. L’effetto è di un doppia frizione, senza ovviamente l’aggravio di peso di quest’ultimo e senza l’aumento dei costi che avrebbe comportato il montaggio di un’unità “Dual Clutch“.
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