Tecnica

I sistemi ADAS, cosa sono e come funzionano?

Tempo di lettura: 4 minuti

Recentemente vi abbiamo descritto come sarà la guida autonoma del futuro, anche se molti sistemi di assistenza alla guida sono già disponibili nelle vetture premium, ma non solo, anche le citycar più recenti montano i sistemi basilari. Ecco quindi una rapida guida per destreggiarsi tra i famigerati sistemi di assistenza alla guida ADAS, che per inciso è l’acronimo di Advanced Driver Assistance System.

Se non freniamo noi, frena lei

I sistemi ADAS basilari disponibili su quasi tutte le auto nuove comprendono la frenata di emergenza autonoma in caso di distrazione da parte di chi si trova al volante. Tra questi, si distingue per innovazione e utilità, il Forward Collision Warning che rileva la variazione nelle distanze di sicurezza tra le diverse vetture e in caso di un ostacolo in rapido avvicinamento davanti alla vettura predispone i freni ed avverte il conducente, con avvisi acustici e sonori, per consentirgli di effettuare un intervento d’emergenza.

Il sistema AEB Autonomous Emergency Brake (Frenata Autonoma d’Emergenza) è parte della stessa funzione, ma attiva i freni quando il guidatore non risponde al richiamo. Si può dividere tra centri urbani e aree interurbane (AEB City & AEB Interurban).

Alcuni ADAS molto evoluti come il Volvo City Safety, grazie a telecamere frontali evolute, sono capaci di rilevare gli ostacoli sia di giorno che di notte, compresi i pedoni e ciclisti. Altri con la nuova funzione Large Animal Detection, rilevano gli animali di grossa taglia sulla strada, come cervi e alci, annoso problema che ha causato moltissimi incidenti nel nord Europa.

La Volvo, seguita poi da Audi, è stata la prima casa al mondo a dotare le proprie auto di frenata automatica agli incroci: una tecnologia che attiva automaticamente i freni nel caso in cui l’automobilista svolti mentre sopraggiunge un’altra vettura dalla direzione opposta. Si tratta di una situazione alquanto comune sia in prossimità di incroci cittadini molto trafficati sia sulle strade a scorrimento veloce e in autostrada, dove i limiti di velocità sono più elevati. Le vetture rilevano la possibilità che si verifichi un incidente e frenano automaticamente per evitare la collisione o per ridurre le conseguenze dell’incidente.

Frena e accelera tu per me

L’Adaptive Cruise Control o ACC, invece, se attivato, mantiene  la velocità impostata come un normale Cruise Control e la riduce quando il veicolo si avvicina ad un altro più lento sulla stessa corsia oppure quando un altro veicolo si immette nella sua stessa corsia. Il sistema ritorna alla velocità impostata quando il veicolo che precede accelera oppure si sposta in un’altra corsia.

Il sistema, quindi, monitora, grazie ad un radar long range, costantemente la distanza tra il veicolo e quello che lo precede e regola automaticamente la velocità di crociera per mantenere costante la distanza impostata dal guidatore, agendo automaticamente su freno e acceleratore. Può essere particolarmente utile in condizioni meteorologiche avverse o in casi di scarsa visibilità, come la nebbia fitta, poiché il radar non ne risente.

Corregge lo sbandamento

Il sistema ADAS Lane Departure Warning utilizza il sensore ottico della telecamera frontale per stabilire la posizione su strada della vettura. In caso di cambio di corsia non intenzionale, che il sistema riconosce da un cambiamento di traiettoria senza attivazione degli indicatori di direzione, viene emesso un segnale visivo accompagnato da un segnale tattile al volante o al sedile oppure da un segnale acustico.

Lo stesso sistema è “attivo” ovvero interviene in modo da ripristinare la marcia nella corretta corsia è denominato Lane Keeping Aid (aiuto al mantenimento della corsia di marcia) applica una coppia supplementare alle ruote o allo sterzo nel caso in cui la vettura stia per abbandonare inavvertitamente la corsia di marcia, per correggere lo sbandamento.

Il Blind-spot Monitoring o BLIS per alcune case, utilizza sensori radar a banda ultra larga che assistono il conducente durante i cambi di corsia e in fase di sorpasso. Il sistema segnala al conducente la presenza di veicoli negli angoli ciechi o in rapido avvicinamento nella sezione posteriore dell’auto, tramite icone illuminate sugli specchietti laterali ed attraverso un segnale acustico. Anche questo sistema può essere “attivo” ovvero può contrastare la sterzata che porterebbe alla collisione con una contro-coppia allo sterzo.

Pilota quasi da sola

In autostrada un sistema ADAS di guida quasi autonoma, ovvero di livello 2, è l’Highway Assist conosciuto anche come Pilot Assist o Autopilot che solitamente è attivabile solo in extraurano fino a circa 130-140 km/h, pensa per rendere le lunghe sessioni di guida molto meno stancanti. Questa tecnologia, al centro di continui miglioramenti, rappresenta veramente un grande aiuto per il guidatore. Combina i sensori del cruise control adattivo (quindi il radar long range) e il sistema di rilevamento delle strisce stradali (telecamera frontale), rendendo la vettura capace di mantenere il centro della corsia e di mantenere velocità e distanza di sicurezza dall’auto che la precede, frenando anche fino a fermarsi e ripartire. È uno dei primi passi verso la guida autonoma, ma per ora è necessario tenere sempre le mani sul volante, in caso contrario, dopo pochi secondi, il sistema si disattiva.

Simile, ma funziona a bassa velocità il sistema Queue Assist o Traffic Jam, che  consente una guida comoda e sicura seguendo automaticamente il veicolo che precede nelle code a scorrimento lento. L’accelerazione, la frenata e lo sterzo vengono controllati in automatico. Audi addirittura permette al guidatore di distrarsi, entrando di fatto al livello 3 di guida autonoma, ma per ora non è ancora commercializzabile, fintanto che le normative stradali non saranno riviste in ottica di veicoli autonomi.

Se il guidatore è stanco o non vuole parcheggiare

Da non sottovalutare il dispositivo ADAS Driver Alert Control, spesso incluso nella dotazione standard, rileva l’eventuale stanchezza o la disattenzione del conducente ed emette un segnale di avvertimento; alcune auto hanno persino la funzione Rest Stop Guidance, che indica al guidatore l’area di sosta più vicina, per riposarsi e ripartire.

Il sistema di assistenza al parcheggio Park Sense o Park Assist rileva attraverso sensori di parcheggio a ultrasuoni situati sul paraurti, la disponibilità di spazi di parcheggio e guida il conducente nelle manovre in parallelo o in perpendicolare. A volte il sistema controlla automaticamente l’angolo di sterzata mentre il conducente controlla la posizione del cambio, il freno e l’acceleratore, altre volte l’auto fa tutto da se.

Il dispositivo Surround View, che consente una visuale a 360° attorno all’auto grazie all’elaborazione di tutte le informazioni rilevate da tutte e quattro le telecamere e alla loro trasformazione – attraverso la tecnologia digitale – in un’unica immagine a 360° gradi.

Infine, il Rear Cross Path (RCP) detection assiste il conducente nelle situazioni di uscita dal parcheggio. Questo sistema avverte il conducente dell’avvicinamento laterale di un altro veicolo. Viene attivato quando si innesta la retromarcia. Il sistema segnala la presenza di veicoli o persone provenienti da dietro tramite icone illuminate sugli specchietti laterali ed attivando un segnale acustico, alle volte più anche frenare per arrestare in sicurezza la manovra.

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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