Il progetto è chiaro, e probabilmente a Maranello lo stavano tenendo il più segreto possibile per evitare di destabilizzare un ambiente già provato da alcune stagioni davvero difficili, ma i sussurri si sono fatti sempre più insistenti e ormai il dado è tratto. Mick Schumacher sarà il pilota di riserva per il Team Ferrari nella stagione 2022 (in alternanza con Giovinazzi quando sarà impegnato in Formula E), oltre a continuare a gareggiare con la Haas.
L’obiettivo, però, è più ampio, perché non è un mistero che il contratto di Leclerc con la Ferrari scada nel 2024, così come non è un mistero che 3 stagioni nella Formula 1 odierna sono un’era geologica. Il cambio di regolamenti previsto per il 2022 e ricordiamolo inizialmente previsto per il 2021, ha dato alla Ferrari un’ulteriore occasione di migliorare quel progetto che deve a tutti i costi rilanciare la monoposto del cavallino rampante.
Le voci confermate che parlano di una clausola nel contratto di Leclerc che lo svincolerebbe se la Ferrari dovesse andare sotto al terzo posto nel mondiale costruttori, sono una garanzia per entrambi, sia per Charles che è indubbio abbia ambizioni mondiali, sia per la Ferrari che ha puntato tutto su di lui, ma che già, ad esempio in questa stagione, si è ritrovata con quello che dovrebbe essere il suo pilota di punta che ha collezionato meno punti di Sainz alla sua prima stagione vestito di rosso.
Bisogna precisare che questa clausola era presente anche sui contratti di Alonso e Vettel, ma resta comunque un segnale che non va ignorato.
Arriviamo, quindi, a quello che è il piano di Maranello che sarebbe quello di riportare su una Ferrari il cognome Schumacher, ovviamente con Mick (il figlio del grande Michael). I rischi sono tanti e noti, perché la pressione sarebbe tremenda e ad ogni errore sarebbero pronti i franchi tiratori a sparare su una Ferrari rea di aver dato un sedile a Mick solo per marketing o per nostalgia.
A questo proposito, la Ferrari su questo punto è sempre stata cauta, molto cauta e sta lasciando il tempo a Mick di maturare esperienza, ma il talento e le qualità del ragazzo sono notissime ai vertici a Maranello e per questo l’hanno messo sul sedile di riserva. Partiamo dai fatti, perché già dopo una singola stagione in Haas possiamo tirare le prime conclusioni.
La prima è che Mick è un pilota solido, su 22 gare disputate Mick ha concluso la gara in 19 occasioni, mentre deve migliorare in qualifica che a mio avviso resta un punto con ampissimi margini di miglioramento. Il pilota tedesco ha poi battuto il compagno di squadra Mazepin su tutta la linea durante la stagione e seppur il compagno di team non sia certo un talento incredibile, questo ha dato fiducia e consapevolezza a Mick.
Non dimentichiamoci che Mick ha sempre migliorato anno dopo anno le sue prestazioni, a partire dalla F3 europea, sino alla F2 dove poi si è sempre laureato campione.
La Ferrari di questo ne è ben consapevole e pertanto in caso di step migliorativo importante del pilota tedesco nel 2022 sarebbe pronta a preparare un sedile per Mick nel 2023 soprattutto se la monoposto del prossimo anno non si rivelasse veloce e soprattutto vincente, visto che sicuramente McLaren e Alpine non staranno a dormire.
Non dimentichiamoci anche che Hamilton ha ancora un contratto con Mercedes sino al 2022 e l’anno seguente qualora l’inglese decidesse di ritirarsi, libererebbe un posto molto goloso per i giovani piloti, con una possibile girandola che rimescolerebbe le carte, favorendo l’approdo di Mick a Maranello, che così proprio come il padre avrebbe il tempo di costruire con pazienza una monoposto e un ciclo potenzialmente vincente, in quanto non si chiederebbe subito di vincere al pilota tedesco, ma di progredire con la squadra, magari con un ricambio anche ai vertici tecnici. Non dimentichiamo che quando Michael Schumacher approdò in Ferrari nel 1996, ci vollero 5 anni per iniziare quel ciclo vincente 2000-2004 che ha regalato ai tifosi anni d’oro.
La strada pertanto è tracciata, è solo questione di tempo e poi i tifosi Ferrari potranno tornare a vedere uno Schumacher su una monoposto targata Ferrari.
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