Cominciamo subito con il dire che abbiamo messo bufala tra le virgolette perché trattasi di una mezza bugia e adesso vi spieghiamo perché. L’argomento riguarda gli ormai noti generatori Diesel in Formula E che sono stati fotografati a più riprese durante il week end romano dell’e-Prix (ecco il tweet “incriminato” dal profilo di @cinicodippiù che ha fatto il giro della rete).
Si tratta di generatori dell’azienda Aggreko, che, per la verità, forniscono energia a stand e ad altre strutture temporanee che mantengono “vive” questa e altre grandi fiere, come ad esempio le vetture di contorno del Jaguar I-Pace eTrophy o ancora tutte le macchine elettriche dell’organizzazione. Generatori che, spesso, vengono usati anche in occasione di grandi concerti ed eventi di ogni tipo. Certo, il fatto che siano alimentati a carburante e producano inquinamento stona in ogni caso con lo spirito “green” della FE.
Come vengono caricate le monoposto?
Quando non è possibile ricaricarle tramite le colonnine costruite nelle location di gara, vengono utilizzati i generatori della Aquafuel, ben diversi dagli Aggreko, poiché utilizzano una tecnologia molto ecologica. Non si tratta di generatori Diesel in Formula E come in molti hanno detto e pensato, bensì di sistemi di rilascio di energia alimentati da glicerina vegetale, sottoprodotto del biodiesel, a emissioni, bisogna ammetterlo, piuttosto basse. Tra l’altro la potenza è notevole e permette di ricaricare tutte le vetture in meno di un’ora, inquinando davvero poco, anche meno di una classica rete cittadina.
Chiarito il punto sui generatori Diesel in Formula E, rimane il fatto che questa disciplina oggi rappresenta poco più di un campionato monomarca, dove le modifiche attuabili dalle case automobilistiche sono veramente poche, e non riguardano la batteria, la vera sfida che riguarda l’auto elettrica nei prossimi anni, in termini di efficienza, materiali e altri aspetti fondamentali.
Motore, tecnologia di recupero energia e sospensioni posteriori sono gli elementi sui quali può agire il team di Formula E, senza poter cambiare telaio e altre componenti fondamentali per far valere la propria competenza e bravura sui concorrenti. Si può e si deve migliorare, ad oggi la percentuale di marketing è nettamente superiore rispetto a tutti gli altri sport motoristici, ma i generatori Diesel in Formula E non sono il problema, o almeno non quello principale.
Vogliamo allargare il discorso?
Allarghiamolo. La presenza della Formula E nella Capitale evidenzia, ancora una volta, come il mondo dell’auto non sia “pronto” alla completa svolta verso l’elettrico, come qualcuno vuole farci pensare. Il motivo è da imputarsi alla carenza strutturale data dall’assenza di sufficienti colonnine o impianti di ricarica ben diffusi sul territorio, da nord a sud.
I generatori sono semplicemente serviti a fornire quel “surplus” di energia richiesto da un evento come questo; pensate, però, se da domani tutti gli italiani avessero magicamente in garage una macchina elettrica paragonabile a una Tesla Model 3, con batterie non certo piccole. Come faremmo a dare energia a tutti? Vogliamo svoltare verso un futuro più pulito? Al momento, a quanto pare, è ancora molto difficile…