Salvini: “Basta autovelox per fare cassa”. È con questa lapidaria frase che il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti condanna fermamente l’uso improprio degli autovelox e dispositivi simili. A volte servono solo per fare cassa, questa una delle tante affermazioni del leghista, che è intervenuto nel Question Time sollevando anche la necessità di una regolamentazione sulla collocazione degli autovelox.
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, manifesta con decisione la sua contrarietà all’utilizzo degli autovelox come metodo per fare cassa. Il senatore leghista, intervenendo durante il Question Time in Parlamento, ha detto che gli autovelox non servirebbero tanto a ridurre la velocità delle automobili per strada, ma principalmente per raccogliere qualche risorse economiche dalle multe. L’interrogazione a cui ha risposto Salvini, presentata da Forza Italia, riguardava proprio la norma attuativa di un decreto per porre dei limiti alla localizzazione degli autovelox. Regolamentazione d’utilizzo, questo è quanto chiede il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti in carica.
Il ministro Matteo Salvini ha detto sugli autovelox:
“Condivido la necessità della regolamentazione sulla collocazione degli autovelox, per evitare gli usi impropri, visto che in alcuni casi vengono usati solo per fare cassa. E lo dico forte dell’impegno di ridurre i 3.100 morti sulla strada registrati l’anno scorso, un numero inaccettabile. Bisogna trovare il modo di avere bilanci più sani senza pesare sulle tasche degli automobilisti e motociclisti senza realizzare una reale sicurezza stradale. Proprio ieri abbiamo avuto in incontro sul tema della sicurezza stradale con i ministri Piantedosi e Valvitara. E stiamo lavorando su un pacchetto organico di revisione del codice della strada, compresi gli autovelox, photored e simili. Intanto il decreto interministeriale varato lo scorso ottobre è stato esaminato dalla Conferenza Stato-Regioni ed ora i tecnici del ministero delle infrastrutture e dell’interno stanno valutando gli adeguamenti alle richieste che arrivano dai Comuni. L’equivalenza tra l’approvazione e l’omologazione dei dispositivi di misurazione della velocità anche attraverso un intervento modificativo dello stesso Codice della Strada. Segnalo infine che siamo al lavoro per una revisione integrale del Codice della strada aggiornando le norme attuali, anche per la mobilità a due ruote, penso ad esempio ai monopattini, che sono per molti un’opportunità ma per altri un problema”.
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