Vita dura per le oneste station wagon, dopo anni sulla cresta dell’onda le prime scelte dai padri di famiglia si trovano surclassate dalle neonate categorie di autovetture: crossover, monovolume e SUV.
Sempre meno persone scelgono di guidare noiose famigliari per passare a più giovanili e trendy carrozzerie di ogni taglia e dimensione, dalle più compatte crossover e alle spaziose monovolume, passando per ogni genere di SUV. Molte case infatti aggiornando la gamma hanno ritenuto doveroso contenere la gamma delle SW in favore delle nuove categorie modaiole del XXI secolo.
Il rinnovamento dell’anno scorso ha reso il frontale più in linea con la concorrenza agguerrita fatta di led e mascherine single frame importanti.
La vettura in prova
Le dimensioni si fanno importanti: parliamo di 4.80 metri fuoritutto per 1.81, che comunque sono ancora più contenute che su alcune concorrenti che oltrepassano i 5metri. Con un passo di 2.758 metri l’abitabilità interna è elevata ma non ai vertici, complici il progetto datato e la forma spiovente del tetto. Il tunnel però è poco invasivo.
Il bagagliaio con 450 litri in conformazione standard e 1377 con divanetto abbattuto non fa gridare al miracolo, in compenso è dotato di ganci, prese 12 volt e di comode leve del sistema Easybreak, praticamente un pulsante che viene azionato per abbattere il divano posteriore, qualora sia necessario aumentare il vano di carico.
La plancia dal design sorpassato rimane sempre di qualità, non stupisce che sia stata aggiornata del sistema R-link già provato sui segmenti compatti Renault. Il navigatore TomTom rimane il riferimento per i sistemi “generalisti” e l’integrazione con la manopola sul tunnel è ben riuscita, nonostante venga mantenuta l’utile funzione touch.
Pessimo il pomello del cambio in alluminio stile auto da corsa vecchia scuola, oltre ad avere poco senso su una tranquilla SW è gelido d’inverno e ustionante d’estate, ma sono finezze.
I materiali pelle e alcantara sono da classe superiore, così come gli assemblaggi e le finiture, qualche scricchiolio è presente ma nulla di troppo sensibile.
Alla guida: reattiva come poche altre
La station francese si dimostra ben poco “francese” alla guida, le sospensioni sono molto tedesche, ben frenate, dal comportamento dinamico ma mai rigide sullo sconnesso. Lo sterzo, merito il sistema di sterzata integrale 4control (leggi approfondimento) è il componente più azzeccato. Pronto e reattivo è l’elemento che distingue la Laguna dalla maggior parte di famigliari asettiche e dondolanti.
I cambi di direzione sono fulminei (merito in parte delle gomme a spalla ribassata 225/45 R18) e il retrotreno segue a ruota i comandi impartiti, il rollio è davvero contenuto. Poi complice l’assenza di punto morto centrale alle alte velocità scartare un ostacolo diventa un gioco da ragazzi, ma occorre esser sempre vigili e precisi sul comando, poiché al minimo movimento corrisponde uno spostamento laterale sensibile, il che rende la guida in autostrada “nervosa”.
Motore di potenza discreta, onesto con 150cv e 340Nm da 2.000giri a 2.600 giri sa trarre d’impaccio anche a pieno carico e limita l’uso del cambio. L’erogazione è piatta, ma corposa, sopra i 1500giri la spinta non manca i 210km orari di velocità massima fanno comprendere il potenziale della wagon macinatrice di chilometri, anche lo 0-100 in 10 secondi netti è nella media. I consumi potrebbero essere migliori e manca lo Start and Stop, ma non si può chiedere molto ad una station di più di 1500kg. Con una media di 14km/l si viaggia sereni concedendosi dei discreti allunghi. Il serbatoio da 66litri richiede una sosta ogni 850-900km, il che premia nei lunghi trasferimenti. La sesta marcia lunga rende i viaggi autostradali rilassanti a poco più di 2.200 giri, complice un’insonorizzazione molto curata, con doppie e triple guarnizioni su portiere e cofano motore.
La scelta di un cambio robotizzato a sei rapporti costringe al passaggio alla versione più potente da 175cv con un esborso aggiuntivo di 2.300€.
Prezzo e concorrenti
La Laguna 4 control 2.0dCi 150cv ESM con telaio sterzante e cerchi da 18pollici, cruise, TomTom R-link e gli utili sensori di parcheggio, costa a listino 33.400€ a cui si aggiungono a richiesta +800€ di metallizzato, +600€ di impianto fari xeno dinamico e +1200€ tetto panoramico apribile.
Le principali avversarie si chiamano Opel Insigna SW (da 32.000€ per la Cosmo 2.0CDTI) disponibile anche 4×4, la francese Peugeot 508SW principale concorrente (da 31.500€ per la Business 2.0Hdi), la meno costosa ceca Skoda Ottavia Wagon (da 25.200€ per la Excecute 2.0 TDI), l’outsider giapponese Mazda 6 Wagon (da 30.750€ per la versione 2.2D Evolve).
La wagon della Losanga incarna le station old school in un mondo dominato dall’apparire. L’immagine è importante, ma non è tutto e la qualità è quasi ineccepibile, a livello delle tedesche ad un prezzo molto contenuto. Paga pegno un’anzianità del progetto che i recenti restyling hanno colmato solo in parte, in cui non sono previsti neppure optional i sistemi di sicurezza evoluti come il mantenimento in corsia, la telecamera angolo cieco e la frenata di emergenza, ma per trasportare grandi carichi e macinare chilometri in relax rimane una perfetta alternativa alle mode del momento.
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