Ve la ricordate la vecchia Espace? Nacque nel 1984 come primo esempio di vettura monovolume, destinata a fare scuola nel corso di tutti gli anni ’90 e fino ai primi anni 2000. Poi sono arrivati i SUV, e lei è praticamente sparita dal mercato con una quinta generazione (2015-2023) che non si è mai distinta come le famose progenitrici. Veniamo al presente, con la nuova Renault Espace 2024: l’arrivo di Austral, di cui la nuova Espace è banalmente la versione 7 posti, ha permesso a questo popolare modello di ritornare d’attualità.
Proposta esclusivamente con il motore ibrido di punta, il 1.2 full hybrid da 200 CV, la Espace è lunga 4,72 metri contro i 4,51 metri dell’Austral, grazie alla seconda fila scorrevole e all’ampio bagagliaio si propone come alternativa decisamente spaziosa al SUV di nuova generazione della Marca francese e, posso garantire, rivedere un’auto capace di coprire un migliaio di chilometri con un pieno di carburante mi ha fatto venire meno nostalgia dei tanti Diesel che fino a pochi anni fa popolavano il mercato.
Vediamo com’è e come va la nuova Renault Espace, nel confronto diretto con la Austral a parità di motore, quanto costa, quali sono i suoi optional e su quali non si può proprio fare a meno.
Parliamo, per l’appunto, di dimensioni. Austral e la sua sorella maggiore condividono la stessa piattaforma, ma la prima si ferma a 4,51 metri, nel pieno del segmento C, laddove la nuova Espace raggiunge quota 4,72 metri, 21 centimetri in più che fanno guadagnare la famosa terza fila (a scomparsa, e a scelta, a parità di prezzo) un bagagliaio tra i migliori del segmento. Confrontandola con la quinta Espace, quella poco fortunata commercializzata dal 2015 al 2023, perde ben 14 centimetri, ma guadagna circa 200 kg che potete capire essere molto importanti in termini di efficienza complessiva.
Frontalmente il richiamo è forte, ma è quella coda e quello sbalzo così importanti che nascondono neanche troppo velatamente il punto forte di questa Espace. Indovinate qual è? Molto facile, lo SPAZIO, leggasi 7 centimetri di passo in più grazie alla piattaforma allungata. D’altronde già quarant’anni fa in Renault furono furbi ad accappararsi questo nome per un prodotto completamente nuovo, segmento dal quale si è poi evoluto il concetto di SUV così comune al giorno d’oggi. Analizzando quei centimetri in più, si scopre per l’appunto che la terza fila presente sulla vettura in prova è a scomparsa e rimane perfettamente a filo del pavimento quando ritratta. Facilmente posizionabile, il bagagliaio perde ovviamente spazio “riducendosi” a soli 159 litri. La seconda fila scorrevole di ben 26 centimetri, però, migliora le cose e si dimostra perfetta per un’auto di questo genere che vuole rappresentare un’alternativa al solito SUV.
Tutto è molto facile e immediato, compreso ribaltare gli schienali per accedere alla terza fila. Operazione non semplicissima per gli alti come me, sicuramente più facile per i passeggeri a cui la terza fila è rivolta, solitamente bambini. Tutto diverso il discorso sulla seconda di fila, davvero comoda e con quel quid in più rappresentato dal tetto panoramico che purtroppo è sempre in opzione. Un contro? Chi siede dietro in ultima fila potrà sentirsi un po’ “costretto” a causa della mancanza di bocchette d’aerazione. Se parliamo di fila intermedia le bocchette ci sono, ma la temperatura si decide davanti, a cui si aggiungono due prese USB-C.
Passando agli interni, già in parte analizzati, ci si sente accolti in un abitacolo davvero ben realizzato dove, purtroppo, stona ancora una volta un elemento che non mi sento mai di perdonare e al quale, in Renault, sembrano effettivamente molto affezionati. Partiamo dai pregi: il sistema OpenR Link su schermo a L rovesciata (quadro strumenti da 12,3″, display centrale da 12″) ho imparato a conoscerlo sia su Austral, sia su Megane elettrica e ora sulla nuova Espace. Bene il tunnel centrale, molto spazioso e con sufficiente integrazione per una comoda piastra di ricarica wireless. Ci sono anche due portabicchieri che, sulla seconda fila, diventano quattro abbassando la parte centrale del divanetto. Con il software su base Google il feeling è immediato, un po’ perchè siamo abitualmente coinvolti con i nostri smartphone a usare app popolari come Maps, che su Espace e sulle Renault più moderne è niente meno che il sistema di navigazione proprietario. Bella la possibilità di scaricare nuove app, ugualmente belle le luci a LED dell’illuminazione interna che variano al variare delle modalità di guida senza diventare ridondanti. Un ultimo appunto sul maniglione del tunnel, un po’ fine a sé stesso vista la sua utilità nello spostare la parte superiore del tunnel così da non svelare oggetti nascosti sotto. Con i tanti vani sparsi qua e là in abitacolo, alcuni dei quali senza rivestimento morbido, lo spazio non è davvero mai un problema su questo modello. Bella la chicca del portaocchiali che, una volta aperto e posizionato a dovere, diventa specchietto per avere una visuale migliore sull’ultima fila.
Chiudo questa sezione tornando sul comando radio che spunta, ancora una volta in una posizione che trovo estremamente poco felice, dal piantone dello sterzo. L’ho trovato qui e ricordo bene la sua scomodità su un’auto sportiva come la Alpine A110 dove la posizione di guida più sdraiata interferiva pesantemente con questa soluzione. Tanto bene il sistema di infotainment, tanto male questo residuo di un’epoca ormai superata. Peccato che anche sulla nuovissima Renault 5 E-Tech presentata a Ginevra sia rimasto…davvero inspiegabile!
Austral E-Tech con lo stesso motore mi era piaciuta per la sua prontezza di risposta e per la sua agilità. Non potevo non ritrovare questo feeling su un’auto che pesa appena 70 kg in più. Prima di dirvi come va su strada e quanto consuma la Renault Espace 2024, un cenno sulla tecnologia ibrida adottata da Renault che non fa in alcun modo rimpiangere i Diesel della famiglia dCi ormai quasi totalmente scomparso dalla gamma della Losanga. Mi spiego: il sistema è full hybrid e conta su una potenza totale di 200 CV. Il motore elettrico alimentato dalla batteria dedicata da 2 kWh riesce a sostenere la marcia in elettrico a bassa velocità, quindi in condizioni urbane. I 70 CV dell’elettrico, infatti, sono più che sufficienti a sostenere la vita di tutti i giorni, ecco il perchè di aver scelto un piccolo motore 1.2 turbo benzina tre cilindri da 130 CV come termico. C’è un secondo motore elettrico, la cui potenza è di 25 CV, che non muove le ruote ma serve ad avviare il benzina e a innestare le marce del cambio Multi Mode che funziona senza frizione. Assenza della frizione che permette all’elettrico, quello da 70 CV, di avviare la vettura, muoverla in retromarcia e altro ancora. In tutto questa fase, il termico o è completamente disattivato o funge da generatore di energia da accumulare nella batteria. Facile da ricaricare in marcia, solo in autostrada si sente svanire l’effetto “elettrico”, terreno minato per questo tipo di motorizzazione che se applicata su larga scala risolverebbe sostanzialmente tutti i discorsi di qui al 2035 sulla “fine” del motore termico, ma questo è un altro discorso…
Secondo punto: le ruote posteriori sterzanti. Si chiama 4Control lo “storico” sistema inventato dai francesi e applicato sulla gamma alta. Qui funziona a meraviglia e, credetemi, non è mai stato così facile parcheggiare nel mio box come con questa Espace. Tecnicamente il retrotreno prevede un sistema sospensivo Multilink dove le ruote si muovono in fase e controfase fino a 5 gradi. Il plus è la riduzione del diametro di volta. Abbastanza bene l’insonorizzazione, sebbene i cerchi da 20″ dell’esemplare in prova siano un po’ rigidi sulle buche e sui fondi più disconnessi. Ok le ruote sterzanti che consentono parcheggi a S rapidi e precisi, ma con le telecamere a 360° non si rischiano piccoli contatti involontari.
Ve lo consiglio vivamente, suggerendo un’occhiata alla sezione dedicata ai prezzi per scoprire quando è di serie. Infine, ma neanche troppo, il capitolo consumi: ho dovuto utilizzare la Espace per una trasferta di lavoro a Bologna e, laddove sono partito prevenuto sui consumi, mi sono dovuto ricredere. Circa 6 l/100 km il risultato finale, complice l’andata e ritorno da Torino al capoluogo emiliano, ma soprattutto un pieno che mi ha fatto strabuzzare gli occhi davanti al 1.020 km di autonomia concessi dal serbatoio di 55 litri. Tutto vero, e con la Espace si va lontano. Ci vuole un po’ di mano, e qualche giorno di pratica, per imparare a usare a dovere la rigenerazione regolabile su 4 livelli attraverso i paddle: in città fanno realmente la differenza e i consumi ringraziano. Come su Austral, infine, si possono configurare le quattro ruote sterzanti con un limite che varia a seconda delle modalità di guida (Eco, Comfort e Sport) oltre alla quarta completamente personalizzabile.
Ultimo cenno ai consumi: guidandola agilmente tra i tombini, e presa confidenza con la rigenerazione, non è difficile viaggiare comodamente sui 4,5/5 l/100 km, circa 20 km con un litro di carburante. Questo è il vantaggio principale di questo tipo di ibrido ancora limitato a pochi player, prevalentemente giapponesi con la gradevole eccezione dei francesi di Renault. In città si consuma davvero poco, e qui il Diesel non regge il confronto, e con il progredire della tecnologia anche sulle lunghe distanze le due tecnologie, i due mondi, sono diventati equiparabili. Non si sente, per l’altro, l’assenza della trazione integrale.
Concludiamo con il prezzo della Renault Espace 2024, che viene proposta come ricordato con il solo motore 1.2 turbo benzina dotato di modulo full hybrid, e in tre allestimenti (Techno, Esprit Alpine e Iconic). Si parte per l’esattezza da 43.700 euro, un prezzo che a parità di motore e di allestimento supera Austral di 4.000 euro, salvo offerte del concessionario. Austral si può avere anche con il motore mild hybrid (1.2 e 1.3 TCe 130 e 160, a partire da 33.200 euro), ecco perchè Espace assume il ruolo di ammiraglia del brand francese, brand che grazie alla sua Renaulution sta attraversando un periodo di grossi cambiamenti con innesti di tante novità. Espace è stata presentata nel 2023, ma già si contano gli importanti innesti di nuova Captur, nuova Rafale e per ultima Symbioz, un SUV medio full hybrid dalle discrete capacità di bagagliaio.
Tornando alla “nostra” Renault Espace 2024, consigliamo una Esprit Alpine che oltre al design esterno specifico, per 46.500 euro aggiunge un dettaglio non di poco conto che risponde al nome di quattro ruote sterzanti, o 4Control Advanced come lo chiamano in Renault. Abbiamo visto la sua importanza nella guida di tutti i giorni ed è forse la tecnologia che più ho apprezzato, dopo l’ottima resa ed efficienza del motore ibrido, di questa vettura di segmento D. La Iconic, infine, costa 48.500 euro e aggiunge, tra le altre cose, la Multiview Camera 360°, i cerchi in lega diamantati da 20″ (Daytona, non diamantati, su Esprit Alpine), Cruise adattivo con funzione Stop&Go, paraurti anteriore con lama F1 e altri piacevoli accessori come i sedili anteriori e il volante riscaldati, il sistema di parcheggio automatico.
Rimangono sempre optional il tetto panoramico (1.000 euro), la rete di ritenuta bagagli (350 euro), il ruotino di scorta (300 euro) e i fari Matrix LED Vision, non disponibili su Techno e proposti a 1.000 euro su Esprit Alpine e Iconic. Tra le tinte di carrozzeria, la Rosso Passion è senza sovrapprezzo, costano 850 euro le metallizzate standard (Grigio Scisto, Nero Etoile, Blue Notte, Bianco Nacrè) e 1.800 euro la Grigio Scisto satinata.
Un dettaglio importante: si può richiedere la Espace anche nella configurazione 5 posti, senza alcun costo aggiuntivo. Il pack è il “5 posti” e permette di guadagnare, togliendo la terza fila che rimaneva in origine a scomparsa, un bagagliaio che arriva a 1.818 litri: in una parole, enorme. Citiamo due concorrenti della Renault Espace: la Nissan X-Trail e la SEAT Tarraco.
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