Il marchio DS è uno dei progetti più peculiari del mondo dell’auto degli ultimi anni. Nata nel 2014, la Casa francese sta cercando di posizionarsi in alto, di diventare la risposta francese ai brand premium come BMW, Audi e Mercedes. Di certo è un lavoro difficile, una sfida molto ambiziosa, che ha bisogno di tutti gli ingredienti giusti per essere conquistata. Il successo di questa scommessa del Gruppo Stellantis passa da modelli come la DS N°4, che sulla carta può diventare una delle proposte più popolari della Casa parigina in Europa.
Se, guardandola, provate un sentimento di déja vu, non è un errore. La DS N°4 è l’ultima evoluzione della DS 4, compatta media con l’assetto rialzato lanciata nel 2021, che ha segnato il ritorno del giovane brand francese nel segmento C dopo l’addio alla prima DS 4, lanciata con il marchio Citroen nel 2011 e venduta in circa 170.000 esemplari. Oltre al cambio di nome, la DS N°4 si aggiorna nello stile, ora più moderno e ispirato all’ammiraglia DS, la N°8, negli interni, ora più curati e personali di prima, e nella meccanica.
Realizzata sulla terza generazione della piattaforma EMP2, la DS N°4 è una delle compatte medie con la maggior quantità di alimentazioni sul mercato, e l’unica tra le compatte premium ad offrire motorizzazioni Mild Hybrid, Plug-In Hybrid, 100% elettrica e, durante il 2026, arriverà anche Diesel. Costruita a Rennes, in Francia, la DS N°4 è descritta dalla Casa francese come l’emblema dell’eccellenza francese e del proverbiale savoir faire dei transalpini. Saprà convincere in un mondo dell’auto sempre più standardizzato con la sua voglia di uscire fuori dagli schemi? Scopriamolo nel nostro primo contatto della DS N°4 2026, provata sulle splendide strade del Portogallo in versione E-Tense Electric e Hybrid.
Prezzi DS N°4 2026
Iniziamo subito a parlare della DS N°4 2026 dai prezzi, che sono commisurati al posizionamento che la Casa parigina vuole dare alla sua compatta rialzata. Fin dalla conferenza stampa, infatti, appare chiaro l’obiettivo di DS di posizionare la N°4 contro i “pezzi grossi” del Segmento C, ovvero il trittico Audi A3, BMW Serie 1 e Mercedes-Benz Classe A, e il listino si muove proprio in questa direzione. Sono questi, quindi, i prezzi della DS N°4 2026:
N°4 1.2 Hybrid Pallas, 38.500 euro
N°4 1.2 Hybrid Business Line, 39.700 euro
N°4 1.2 Hybrid Jules Verne, 40.700 euro
N°4 1.2 Hybrid Étoile Alcantara, 43.300 euro
N°4 1.2 Hybrid Étoile Pelle Nappa, 46.100 euro
N°4 1.2 Hybrid Étoile Pelle Nappa, 46.100 euro
N°4 1.6 Plug-In Hybrid E-Tense Pallas, 47.050 euro
N°4 1.6 Plug-In Hybrid E-Tense Business Line, 48.250 euro
N°4 1.6 Plug-In Hybrid E-Tense Jules Verne, 49.250 euro
N°4 1.6 Plug-In Hybrid E-Tense Étoile Alcantara, 51.850 euro
N°4 1.6 Plug-In Hybrid E-Tense Étoile Pelle Nappa, 54.650 euro
N°4 E-Tense Pallas, 43.550 euro
N°4 E-Tense Business Line, 44.750 euro
N°4 E-Tense Jules Verne, 45.750 euro
N°4 E-Tense Étoile, 48.350 euro
Si tratta, quindi, di una vettura dal prezzo piuttosto alto, con un listino d’attacco posizionato a più di 38.000 euro e solamente due varianti capaci di stare sotto la soglia psicologica dei 40.000 euro. Per fare un semplice parallelismo con i tre modelli citati prima, l’Audi A3 parte, con motorizzazione Mild Hybrid da 150 CV, da 37.250 euro, la Serie 1 120 (più potente, con 170 CV) da 37.900 euro e la Mercedes Classe A 180 da 136 CV da poco più di 36.000 euro. La DS N°4 è quindi nella mischia delle premium, e ci si posiziona con una dotazione di serie piuttosto ricca già sulla Pallas, versione d'attacco della gamma.
Di serie, infatti, la DS N°4 Pallas, oltre ad un nome altisonante che ricorda il glorioso passato del nome DS, offre di serie cerchi in lega da 19 pollici, fari a LED anteriori e posteriori, Cruise Control Adattivo, retrocamera, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, quadro strumenti e infotainment da 10 pollici (quest’ultimo con Apple CarPlay e Android Auto wireless), clima automatico bizona e logo illuminato anteriore. La Business Line aggiunge l’ingresso keyless, il pad per la ricarica wireless e il navigatore proprietario, mentre le Étoile hanno la dotazione più ricca del listino.
A differenziare la Étoile Alcantara dalla Pelle Nappa non è solo il materiale principale dei rivestimenti interni (la Alcantara ha sedili misto tessuto-Alcantara e il tessuto italiano fatto a Nera Montoro sulla plancia e sui pannelli porta, la Pelle Nappa ha sedili, plancia e pannelli porta interamente in pelle), ma anche la dotazione. La Étoile Alcantara aggiunge i cerchi in lega da 19 pollici specifici, la pedaliera in alluminio, i vetri posteriori e il lunotto scuri i fari Matrix LED e i sedili elettrici. La Pelle Nappa, invece, aggiunge anche il volante e i sedili riscaldati e il volante in pelle.
Conclude l’offerta del listino prezzi della DS N°4 2026 la versione “speciale” di quest’anno, la Jules Verne. Dopo la Antoine de Saint-Exupéry dell’anno scorso, DS dedica un suo allestimento ad un grande scrittore francese, e la Jules Verne ha una dotazione ricca (simile alla Étoile Alcantara, rispetto alla quale mancano solo i fari Matrix LED) e un rivestimento della plancia specifico, che richiama il tema della bussola, un rimando ad uno dei romanzi più famosi di Verne, Il giro del mondo in 80 giorni. Da segnalare, infine, come la N°4 Plug-In Hybrid abbia un prezzo nettamente più alto della versione elettrica: se la PHEV parte da 47.050 euro, l’elettrica ha un prezzo d’attacco di 43.850 euro.
Esterni DS N°4 2026: evoluzione per una maggiore raffinatezza
A livello estetico, la DS N°4 è stata rinnovata parecchio soprattutto nel frontale, dove ha uno sguardo completamente differente e una nuova mascherina, che ne cambia la presenza anteriore. Lunga 4,40 metri, la compatta media francese unisce le proporzioni tipiche di una due volumi con un’altezza da terra generosa, che le regala una presenza su strada piuttosto particolare.
A colpire del frontale sono i nuovi fari, con firma luminosa a LED rinnovata che richiama nella forma una radice quadrata, mentre la vecchia calandra trapezoidale è stata abbandonata e sostituita da una molto più appariscente mascherina a tutta larghezza, ispirata all’ammiraglia N°8. È dotata di elementi luminosi che portano lo sguardo al logo DS al centro, anch’esso illuminato. La calandra è carenata sulla versione E-Tense elettrica e aperta sulle altre, mentre a cambiare è stato anche il cofano, ora più alto e più lungo, per enfatizzare la presenza su strada della nuova N°4.
Lateralmente, le novità si concentrano solo nei disegni dei cerchi in lega, con diametro da 18 e 19 pollici per tutte le motorizzazioni e fino a 20” per le Plug-In Hybrid, mentre in coda i fari conservano la firma 3D a diamante e la banda che unisce i sottili fari posteriori, così come il lunotto molto alto e il portellone con una soglia decisamente generosa. La principale novità è però nel logo, che non è più il classico DS ma, come su altri modelli della Casa, ospita per esteso il nome “DS Automobiles”, e più in basso il nuovo logo “N°4”, ispirato ai profumi francesi di Chanel.
Nonostante, poi, DS abbia deciso, come va di moda oggi, di eliminare gran parte delle cromature che, fino al modello precedente, adornavano la barocca carrozzeria, la DS N°4 2026 resta un’auto dalla spiccata personalità, caratterizzata da uno stile davvero particolare, che deve piacere ma che, sicuramente, non passa inosservato.
Interni DS N°4 2026: qui c’è personalità (ed è una delle poche)
Salendo a bordo della DS N°4 2026, la prima cosa che si nota è che, al netto di pregi e limiti di cui parleremo adesso insieme, la compatta francese ha una sua spiccata personalità all’interno. Se, infatti, quasi tutte le auto moderne condividono lo stesso layout con schermi a sbalzo di grandi dimensioni, tunnel centrali su due altezze, superfici morbide e minimalismo nelle forme e nei comandi, la DS N°4 è diversa, è immediatamente riconoscibile.
La plancia, per cominciare, è a sviluppo verticale, poco profonda e realizzata con materiali di grande qualità, a partire dalle plastiche morbide utilizzate per la parte alta della plancia e per il tunnel centrale fino agli ottimi tessuti e rivestimenti che adornano sedili, pannelli porta e del cruscotto. Anche la posizione dei display è diversa dall’attuale norma. Il quadro strumenti, ora passato da 7 a 10 pollici, è incassato in maniera classica dietro al volante, mentre lo schermo dell’infotainment è incastonato in un pannello nero lucido all’interno della plancia.
Questa soluzione lo rende, forse, un po’ piccolo (10 pollici), e il suo rapporto di forma che privilegia la larghezza non permette al sistema di infotainment (qui chiamato IRIS, ma in realtà il classico sistema del Gruppo Stellantis) di essere particolarmente efficace. A causa dello spazio risicato, infatti, alcune funzioni sono più piccole o con meno voci a schermo rispetto, ad esempio, alla Citroen C5 Aircross, che ha un display più “modaiolo”, verticale da 13 pollici di diagonale.
In soccorso della DS N°4 arrivano, però, dei comandi fisici, dal pulsante Home a fianco del display ai comandi rapidi per il clima con finitura a rombo, per finire con il comodo tasto per richiamare le funzioni dell’auto, come ad esempio i sistemi di sicurezza, di fianco al pulsante per le luci di emergenza. Tenendo premuto quest’ultimo, poi, si va a disattivare il segnale acustico dei limiti di velocità: ingegnoso. La qualità costruttiva, inoltre, è di ottimo livello, con assemblaggi curati, materiali di qualità e tocchi che non si vedono più neanche sui tanto decantati marchi premium. Un esempio? Tutti i portaoggetti hanno un rivestimento in gomma, e i vani nelle portiere sono rivestiti di feltro, per evitare che chiavi o piccoli oggetti possano fare rumore: persino ricche berline da 100.000 euro non hanno più queste attenzioni.
Per il resto, gli interni della DS N°4 sono, come da tradizione del marchio, molto appariscenti e personali, con il tema del rombo ripetuto un po’ dappertutto. Un esempio sono i comandi degli alzacristalli elettrici posizionati su una finitura a rombi in simil-alluminio molto sottile in cima al pannello porta, mentre anche il selettore del cambio classico di Stellantis è stato “DS-izzato” con una finitura in metallo e dettagli specifici. Invariato, invece, il tasto per le modalità di guida, mentre il pulsante per accendere l’auto è al centro della consolle centrale, facile da vedere.
Davanti al cambio, infine, c’è un piccolo portaoggetti dalla forma peculiare, che non ha la “forza” per reggere un cellulare ma è adatto a piccoli oggetti come carte di credito o simili. Perché è lì? Si tratta, in realtà, del sostituto del display da 5 pollici presente sulla DS 4 dove si poteva scrivere e comandare il display principale con delle gesture specifiche: originale, ma non riuscitissimo, e infatti non conservato sulla nuova N°4.
Chiudendo sugli interni della DS N°4 2026, la compatta francese ha una posizione di guida alta ma non appollaiata, comoda per i lunghi viaggi e che sfrutta dei sedili soffici ma non cedevoli, con generosi fianchetti. La visibilità anteriore è ottima, mentre quella posteriore lo è molto meno (indispensabile la retrocamera, di serie), mentre il grande Head-Up Display (di serie sulle Étoile) è ben visibile anche con gli occhiali da sole polarizzati. L’abitabilità posteriore, invece, è discreta, mentre il bagagliaio varia a seconda della motorizzazione: 430 litri per la Hybrid, 360 per la Plug-In, 390 per l’elettrica.
Meccanica DS N°4 2026
A livello meccanico, la DS N°4 2026 è realizzata sulla terza generazione della piattaforma modulare EMP2, ereditata dal Gruppo Stellantis dall’era PSA. Condivisa, ad esempio, con la cugina Peugeot 308, la DS N°4 non ha quindi una meccanica particolarmente raffinata, utilizzando un classico schema con sospensioni McPherson a ruote indipendenti all’anteriore e un classico ponte torcente a ruote interconnesse dietro. Non è previsto, poi, un sistema di sospensioni o ammortizzatori a controllo elettronico, mentre sono quattro le motorizzazioni disponibili per la compatta francese.
La prima è l’ormai classica 1.2 Hybrid, dotata di un motore 1.2 tre cilindri turbo PureTech (con catena di distribuzione in questa applicazione) da 136 CV affiancato da un motore elettrico da 21 CV posizionato all’interno del cambio automatico doppia frizione e-DCS6 a sei marce. Il sistema Mild Hybrid (o meglio, Middle-Hybrid, come comunicato da Stellantis) è in grado di spingere l’auto fino a circa 60 km/h con il solo motore elettrico, alimentato da una batteria da 0,88 kWh con sistema elettrico a 48 V, per una potenza complessiva di 145 CV e 230 Nm di coppia, ovviamente con trazione anteriore.
Il secondo motore è il 1.6 Plug-In Hybrid, versione riveduta e corretta del sistema già visto su decine di modelli del Gruppo. Sotto il cofano, infatti, troviamo il classico 1.6 quattro cilindri turbobenzina da 180 CV, affiancato da un nuovo motore elettrico da 125 CV integrato nell’altrettanto nuovo cambio automatico doppia frizione a 7 rapporti e-DC7, mentre ad alimentarlo ci pensa una batteria da 14,6 kWh, che secondo DS è sufficiente per un’autonomia in elettrico di 81 km nel ciclo misto WLTP. La potenza di sistema, invece, è di 225 CV, per prestazioni decisamente vivaci (0-100 km/h in 7,4 secondi e 233 km/h di velocità massima).
Il terzo dei motori attualmente a listino è la E-Tense, anch’essa aggiornata nella meccanica. Sotto il cofano, infatti, trova posto un nuovo motore elettrico da 213 CV, lo stesso delle nuove EV del Gruppo su base STLA Medium. La batteria, invece, ha una capacità nominale di 58 kWh, e garantisce un’autonomia nel ciclo misto WLTP di 450 km. La ricarica ha una potenza massima in corrente continua di 120 kW, e può passare dal 20 all’80% in circa 30 minuti.
Infine, durante il 2026 arriverà sul mercato un motore che, in realtà, sembrava destinato a scomparire: il Diesel. La DS N°4, infatti, sarà dotata anche del 1.5 BlueHDi, il quattro cilindri turbodiesel da 130 CV e 300 Nm già presente sulla DS 4, e accoppiato al fluido (ma non rapidissimo) cambio automatico a 8 rapporti.
Primo contatto DS N°4 2026 elettrica
Nel mio primo contatto con la DS N°4 2026, ho potuto provare sia la variante elettrica, la E-Tense, che l’interessante 1.2 Hybrid, con il suo sistema Middle Hybrid molto appetibile per i clienti privati. Non ho, invece, guidato la Plug-In Hybrid: per lei, ci sarà tempo in un long test drive nel prossimo futuro. Partiamo proprio dalla N°4 E-Tense, che colpisce subito per la grande silenziosità di marcia e per un motore elettrico vispo e pronto fin da 0 giri.
Il powertrain elettrico si comporta bene con la massa relativamente contenuta della N°4. In versione elettrica, infatti, il peso è sotto i 1.700 kg: è alto in senso assoluto, ma di oltre 400 kg più basso rispetto alla e-3008 con batteria da 73 kWh e lo stesso motore da 213 CV. Grazie ad uno sterzo fluido e piuttosto leggero e ad un assetto morbido ma non troppo cedevole si comporta bene sia in città che tra le curve. Grazie al peso e al baricentro dato dalla batteria posizionata sotto al pianale, anche nel misto la N°4 elettrica non si corica troppo, con un assetto turistico ma sufficientemente dinamico. Le sospensioni appaiono composte sulle sconnessioni e nei cambi di direzione a velocità tranquille, gestendo molto bene la massa della compatta francese.
In città la compatta transalpina ha una risposta sulle buche secca solo a livello acustico. In realtà, è in grado di assorbire anche le asperità più dure senza scomporsi, e mantenendo un comfort di ottimo livello. Nel centro di Porto, ad esempio, è stata in grado di superare dei grandi dossi dissuasori, che avevano messo in difficoltà il van con cui siamo stati portati in città, senza restituire nessun contraccolpo ai passeggeri. Come su altre vetture con lo stesso powertrain, la frenata rigenerativa è davvero vigorosa, a volte fin troppo presente nella modalità di rigenerazione elevata, in grado di rallentare l’auto di -2,0 m/s2, più di una frenata ben assestata.
La modalità One Pedal, quindi, è decisamente possibile, con una risposta un po’ brusca a cui si deve fare il piede ma che permette di recuperare molta energia in ogni rallentamento. In velocità, invece, la DS N°4 è molto silenziosa, e nonostante non abbia i doppi vetri riesce a filtrare molto bene rotolamento degli pneumatici e fruscii aerodinamici, risultando raffinata e silenziosa nelle lunghe percorrenze. Come detto, poi, lo sterzo è leggero ma non troppo morbido, è piuttosto preciso e ha un buon livello di demoltiplicazione, anche se è molto filtrato, non facendo trasparire molto cosa fanno le ruote anteriori. Le prestazioni, comunque, ci sono, ma tra le curve appare il suo animo turistico.
L'anteriore è piuttosto lento nei cambi di direzione, il posteriore è piuttosto stabile (anche se una punta di sovrasterzo in rilascio c’è), mentre spingendo un po’ emergono i limiti di un assetto votato al comfort più che alle prestazioni pure. Il meglio, la DS N°4, lo da guidando al 70/80%: con un passo rapido ma non esasperato, il rollio è molto meno marcato, l’anteriore riesce a stare al passo e diventa anche piacevole e vivace. I consumi, nel nostro percorso di circa 200 km (con tanta autostrada) senza badare troppo all’efficienza, sono stati di circa 20 kWh/100 km, per un’autonomia ideale di 290 km. Per capire meglio come si comporta, aspettiamo anche per lei un test drive più approfondito.
Primo contatto DS N°4 2026 Hybrid
La DS N°4 Hybrid 2026 conferma alcuni dei punti di forza dell’elettrica, introducendo nell’equazione delle differenze piuttosto importanti nel comportamento dinamico. Il primo distinguo da fare è, ovviamente, sul motore. Il fluido e silenzioso motore elettrico della E-Tense è sostituito dal più ruvido 1.2 PureTech, che quando è acceso si fa sentire sia a livello di vibrazioni, ancora avvertibili nelle accelerazioni più aggressive, e di suono. Nonostante, infatti, l’ottima insonorizzazione dall’esterno, il suono del tre cilindri si avverte quando gli si chiede di spingere, facendo emergere il suo caratteristico timbro nelle ripartenze da fermo, nei sorpassi e nella guida più spinta.
Rispetto ad altri sistemi middle-hybrid di Stellantis, però, su questa N°4 ho avvertito un affinamento dell’accoppiamento tra motore termico ed elettrico. Ora il passaggio da marcia in elettrico e utilizzo del termico è molto meno avvertibile, più fluida e ben gestita. In ogni situazione, la N°4 Hybrid riprende bene, con un piglio vivace e un buon tiro ai bassi regimi. A causa delle dimensioni generose e del peso non proprio contenuto (siamo a 1.463 kg dichiarati in ordine di marcia), i 145 CV del sistema ibrido fanno il massimo, non risultando troppo vivace superati i 120 km/h, come dimostra anche la scheda tecnica (lo 0-100 km/h è coperto in 9,4 secondi).
Nonostante si tratti un motore piuttosto tranquillo, come l’elettrica la DS N°4 Hybrid riesce ad essere molto valida nelle lunghe percorrenze. In autostrada, infatti, il 1.2 è in sesta marcia a bassi giri, mantenendo la voce su livelli più che buoni e proponendosi come una ottima stradista grazie al serbatoio da ben 53 litri, sufficiente secondo DS a percorrere 1.000 km con un pieno. Anche il cambio si comporta bene, con cambiate fluide e regolari anche in città, un software abbastanza sveglio e rapporti ben spaziati.
Peccato per una certa lentezza in scalata in modalità automatica e anche in modalità manuale, mentre è da segnalare il quadro strumenti poco personalizzabile. Non è, ad esempio, facile trovare la pagina per consultare il consumo medio e quello istantaneo, mentre nei miei 200 km con l’auto non sono riuscito a trovare il contagiri. Rispetto all’elettrica, infine, a causa del baricentro più alto la DS 4 Hybrid ha un rollio un po’ più marcato, sospensioni leggermente più morbide e un anteriore un po’ più lento a causa, anche, del peso del motore termico anteriore. Ne consegue che, se il sovrasterzo in rilascio è leggermente più avvertibile, lo stesso si può dire del sottosterzo, così come dell’anteriore piuttosto “tranquillo” in inserimento di curva.
La DS N°4 Hybrid da il meglio di sé durante la marcia rapida e fluida, dove riesce a diventare piacevole, vivace e molto comoda. I consumi? Nei nostri 200 km la N°4 Hybrid ha totalizzato un consumo medio di 7,0 l/100 km, ovvero 14,3 km/l, da verificare in maniera più approfondita con i nostri test in un test drive di lunga durata. Com’è, quindi, la nuova DS N°4? Pur conservando le peculiarità della precedente DS 4, la nuova N°4 è più filante e con una presenza diversa a livello estetico, e rispetto alle più quotate rivali tedesche colpisce per l’attenzione ai dettagli e ai materiali utilizzata all’interno.
Sebbene abbia ancora qualche angolo da limare, come nel sistema infotainment un po’ complesso da usare e nella guidabilità buona fin quando non si spinge al massimo, la N°4 si propone come una compatta dallo stile coraggioso, molto particolare nel look ma altrettanto concreta e convincente una volta provata.
Scheda tecnica DS N°4 2026 E-Tense Electric
Lunghezza 4,40 metri
Larghezza 1,87 metri
Altezza 1,47 metri
Passo 2,68 metri
Posti 5
Bagagliaio 360-1.260 litri
Motore elettrico anteriore
Potenza di picco 213 CV
Coppia 345 Nm
Cambio automatico monomarcia
Trazione anteriore
Sospensioni anteriori McPherson a ruote indipendenti
Sospensioni posteriori a ponte torcente
Batteria agli ioni di litio da 58,3 kWh
Peso in ordine di marcia 1.792 kg
Pneumatici di serie 225/50 R19
Accelerazione 0-100 km/h in 7,1 secondi
Velocità massima 160 km/h
Autonomia nel ciclo misto WLTP 450 km
Scheda tecnica DS N°4 2026 Hybrid
Lunghezza 4,40 metri
Larghezza 1,87 metri
Altezza 1,47 metri
Passo 2,68 metri
Posti 5
Bagagliaio 430-1.240 litri
Motore 1.2 tre cilindri turbobenzina Mild Hybrid
Potenza motore termico 136 CV a 5.500 giri
Coppia motore termico 230 Nm a 1.750 giri
Potenza motore elettrico 21 CV
Potenza combinata 145 CV
Cambio automatico doppia frizione a 6 marce
Trazione anteriore
Sospensioni anteriori McPherson a ruote indipendenti