Si è tenuto ieri a Maranello, presso la nuova Gestione Sportiva, il classico pranzo di Natale che raduna ogni anno, in prossimità delle festività, la stampa e la dirigenza della Scuderia Ferrari per tirare le somme sulla stagione che va a concludersi.
Una stagione, quella che sta per concludersi, che ha visto il ritorno di una Ferrari forte e determinata che, come annunciato dallo stesso Marchionne, ha rovinato tutto con la trasferta asiatica, dove Vettel collezionò tre clamorosi ritiri (ricorderete l’incidente a Singapore e il doppio problema tecnico, in qualifica e in gara, in Malesia e Giappone).
“Considerando da dove siamo partiti l’anno scorso, in questa stagione abbiamo fatto passi da gigante. Detto questo, la seconda metà del 2017 è stata… una di quelle che formano il carattere. Abbiamo imparato molto negli ultimi sei mesi, cerchiamo di andare avanti. La cosa importante è questa. Da quando abbiamo ribaltato la struttura, nell’agosto dell’anno scorso, avevo una fiducia totale sul fatto che questi ragazzi, con Maurizio Arrivabene come team principal e Mattia Binotto alla direzione tecnica, avrebbero fatto qualcosa di straordinario. Siamo totalmente convinti che potevamo fare molto di più: avevamo aspettative che non siamo riusciti a concludere nel 2017. Questo ha portato anche a dei cambiamenti alla struttura della Gestione Sportiva. Già vediamo dei segnali di cambiamento importanti per quanto riguarda la capacità produttiva della squadra. La cosa importante è partire dal 2018 con tutto questo bagaglio di esperienze e gestire questa struttura. Non ho dubbi sul fatto che saremo competitivi”.
Il discorso non poteva poi non toccare i piloti, protagonisti di alti e bassi di una stagione comunque molto positiva, di rinascita: “Sebastian Vettel è un ragazzo che studia molto, studia se stesso e si impegna, quindi credo che nel 2018 la parte più emotiva (il termine usato è stato meridionale, ndr) non la vedremo. Credo abbia imparato abbastanza. Poi, le occasioni per incavolarsi non è che gli siano mancate, ha avuto un paio di stagioni, sia quest’anno che l’anno prima, piuttosto difficili. Io continuo a dire che noi abbiamo un obbligo verso questi piloti, di dar loro delle macchine capaci di gareggiare con le altre. Nel 2017 credo che gli abbiamo dato una gran macchina e quindi, d’ora in poi, la responsabilità è sua. Quanto a Kimi Raikkonen, io credo sia una grandissima persona, con un grandissimo talento. Non ho mai dubitato delle sue capacità. È un grande, ve lo dico. Altrimenti non avrebbe fatto la pole position su una pista come Montecarlo. Io credo che Maurizio abbia fatto un grandissimo lavoro con i piloti, e non è un lavoro facile”.
In conclusione, Marchionne ha richiamato i giornalisti presenti consigliando di fissare una data in calendario: il 22 febbraio 2018. Proprio quel giorno cadranno i veli, online, sulla nuova Ferrari, il cui nome non è stato ancora annunciato.
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