Da svariato tempo, o meglio, da anni a questa parte, si parla degli pneumatici senz’aria; una soluzione che potrebbe generare una vera rivoluzione nel mercato del trasporto su gomma. Pneumatici che non incappano in forature ed incidenti, senza contare lo spreco di circa 200 milioni di gomme che ogni anno vengono scartate per un’usura precoce dovuta spesso e volentieri ad errati gonfiaggi.
La svolta potrebbe essere più vicina del previsto, in quanto i primi modelli di autovetture potrebbero essere equipaggiati di serie tra il 2025 ed il 2027.
È un’elettrica l’auto individuata per il debutto, un atto dovuto
Il debutto ufficiale di una gomma incapace di forarsi è previsto su una vettura elettrica. Si tratta dell’americana Chevrolet Bolt, sotto la quale verranno montate quattro Michelin Uptis, questi sono i piani del presidente di Michelin North America, Alexis Garcin, il quale ha parlato dell’Uptis (un acronimo che sta per “Unique Puncture-proof Tire System”) in un’intervista a CNN Business. Alexis Garcin ha dichiarato: “L’obiettivo è montare questi pneumatici sulla nuova generazione di Chevrolet Bolt e ciò potrebbe accadere tra 3 o 5 anni”.
Aver scelto la Chevrolet Bolt è una sorta di “atto dovuto” da parte di Michelin, perché i test sull’Uptis sono iniziati nel 2019 e sono stati condotti proprio sulla compatta americana. Per quel che concerne l’Europa, Michelin ha presentato in Germania, lo scorso settembre, un esemplare di MINI Cooper SE con pneumatici senz’aria. A rigor di logica, dovrebbe essere la MINI elettrica la prima auto europea a scegliere questa soluzione.
Com’è realizzato uno pneumatico senz’aria?
Cinquanta brevetti registrati, così Michelin ha dato vita e condotto la progettazione dell’Uptis in circa 10 anni. Il lavoro svolto tra laboratori e strade di tutto il mondo ha generato una gomma priva di una camera d’aria, ma non si tratta di una gomma piena, bensì la sua struttura si basa su una serie di rigide lamelle in fibra di vetro flessibile che sostengono l’intero peso della ruota. Importantissimo, più del solito, è il ruolo dei cerchi, devono essere in lega e fungere da rinforzo, inoltre non possono essere rimossi. Al momento, però, lo pneumatico risulta più deformabile rispetto ai modelli in commercio, ma al tempo stesso più resistente agli urti od a percorsi accidentati.
Michelin non è l’unica ad essersi cimentata in questa realizzazione avveniristica, ci sarebbero anche Goodyear ed Hankook.
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