Tecnica

NEA, la Nuova Architettura Elettronica del Gruppo PSA

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Sotto la carrozzeria di tutto le auto si nasconde un vero e proprio “sistema nervoso”, fatto di chilometri di cavi e schede elettroniche. Il Gruppo PSA è andato oltre, studiando una nuova architettura elettronica, la NEANew Electronic Architecture”, che garantisce la sicurezza e l’affidabilità delle future auto a guida autonoma.

Nei piani di PSA l’architettura NEA appoggerà sulla piattaforma EMP2 a partire dal 2020, venendo poi diffusa su tutte le vetture del gruppo francese e dei suoi tre brand.

NEA permette di accedere a tutte le funzioni di automatizzazione e connettività dell’auto, con il massimo livello di sicurezza di funzionamento e della protezione dei dati sensibili del conducente. NEA è stata progettata in maniera decisamente innovativa: l’architettura è di tipo modulare, potendosi adattare alle esigenze del cliente, ed evolutiva, ovvero in grado di aggiungere le innovazioni tecnologiche dei prossimi anni senza dover rivedere tutta la struttura dell’elettronica.

L’architettura elettronica del futuro permetterà poi ai clienti di Citroen, Peugeot e DS di effettuare alcune operazioni di manutenzione del veicolo, ampliare le funzionalità disponibili e accedere a nuovi servizi, senza doversi recare in concessionaria e in totale sicurezza. Da qui, dalla NEA, deriverà la base per la futura guida autonoma del gruppo transalpino, già oggi presente con i primi sistemi sui veicoli dei tre brand.

Con NEA l’auto vede meglio del conducente

La percezione dell’ambiente esterno di un’auto a guida autonoma deve essere superiore a quella dell’essere umano che la guida, per permettere all’auto di procedere autonomamente e in piena sicurezza. La visione a 360° e fino a 200 metri avviene mediante più di 20 captatori di tecnologia differente: una cintura di 12 ultrasuoni, 6 telecamere, 5 radar e 1 laser scanner.  

NEA si basa sulla cartografia ad alta definizione per definire con estrema precisione il posizionamento del veicolo e la rilevazione anticipata della strada percorsa. La connettività con i veicoli circostanti e con le infrastrutture (comunicazione Car-to-Car e Car-to-Infrastructure) completa le tecnologie dei captatori, per prevedere meglio i pericoli non visibili della strada.

Queste tecnologie di rilevazione garantiscono la solidità e la pertinenza delle informazioni trattate dalla NEA. Sono i primi elementi indispensabili perché l’auto autonoma comprenda l’ambiente nel quale si sta muovendo e adotti le migliori decisioni di guida.

NEA prende le decisioni giuste, in autonomia

L’intelligenza dell’auto a guida autonoma si fonda essenzialmente su tre fattori:

  1. La fusione dei dati raccolti da tutte le telecamere, i radar e i laser, per ricomporre una cartografia dinamica dell’ambiente in tempo reale;
  2. La decisione di agire da parte degli organi mediante algoritmi di pilotaggio automatico composti da milioni di code line totalmente gestite di Gruppo PSA;
  3. La rapidità delle informazioni comunicate ai calcolatori che comandano gli organi del veicolo: sterzo, sistema frenante e catena di trazione.

Dal 2013 gruppo PSA sviluppa i propri algoritmi che contengono elementi di intelligenza artificiale. Per ragioni di responsabilità e di sicurezza di funzionamento. Nel 2015 il primo veicolo del gruppo era equipaggiato di diverse decine di migliaia di code line, per riunire le informazioni dei vari captatori.

Migliaia sono stati i chilometri già coperti dai vari prototipi per affinare gli algoritmi alla base del funzionamento della guida autonoma e di NEA.

La comunicazione auto-conducente: un aspetto cruciale

L’auto a guida autonoma ha la necessità di rafforzare la comunicazione tra il conducente e la sua auto per instaurare una “relazione di fiducia” tra uomo e macchina. Nei vari livelli della guida autonoma, il conducente avrà sempre la facoltà di decidere se intervenire alla guida o delegarne i compiti alla vettura.

L’Interfaccia Uomo Macchina (IHM) dell’auto a guida autonoma è quindi un elemento chiave della guida autonoma. NEA, tramite i dati ricavati dai captatori, trasmette le informazioni sul display dell’auto a guida autonoma permettendo di tenere sotto controllo il comportamento della vettura.

La NEA sarà anche dotata di un calcolatore multimediale di nuova generazione, l’IVI 2020 (In Vehicle Infotainment), che elaborerà simultaneamente tutti i dati, per trasmettere al conducente l’informazione corretta al momento giusto. Con l’avvento delle funzioni di autonomia e di connettività, il numero di dati trattati è in aumento. Grazie all’IVI, la NEA è in grado di elaborare una quantità di informazioni 10 volte maggiore dell’architettura attuale (115 Mb/secondo contro 12Mb/secondo).

La guida autonoma non può prescindere dalla sicurezza

La sicurezza dei passeggeri dell’auto a guida autonoma è al centro delle priorità del Gruppo PSA. Per questo la NEA è studiata per la massima affidabilità, in particolare per la sicurezza di funzionamento. Attualmente il 90% degli incidenti sono dovuti a errori umani. L’auto a guida autonoma permetterà di evitare questi incidenti, rendendo più sicuro l’uso della strada. Sicurezza significa anche e soprattutto salvaguardare tutti i dati, e NEA è stata ottimizzata per questo scopo, rispondendo alla norma europea GDPR (General Data Protection Regulation), che garantisce la protezione dei dati personali (privacy), in vigore da maggio 2018.

La Cyber Security del veicolo sarà assicurata dalla NEA mediante  un sistema di rilevazione delle intrusioni. In caso di anomalia viene emesso un allarme, per verificare la conformità e la sicurezza del veicolo. La codifica dei dati inviati ai calcolatori di controllo della guida e la presenza di più barriere di sicurezza in successione («firewall»). Queste garantiranno la difesa contro i cyber attacchi.

 

 

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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