Era il lontano settembre 1972 e grandi novità si prospettavano al Salone dell’Auto di Parigi: tra queste la potenza dei nuovi motori DS ed SM cresce e con essa aumentano le prestazioni velocistiche dei due modelli.
Sempre più potenza in strada
Questo passo indietro nel tempo ci serve a ricordare due cambiamenti che si sono rivelati fondamentali per l’epoca. Le performance su strada hanno alzato l’asticella per due motivi:
- Da un lato SM ha ricevuto un nuovo motore alimentato ad iniezione elettronica (adottando il sistema BoschO D-Jetronic) al posto dei tre carburatori Weber dei vecchi modelli
- Dall’altro lato il motore della versione di punta delle DS è passato da 2175 a 2347 centimetri cubici e la DS21 ha lasciato il posto alla nuovissima DS23
Anche gli altri modelli di quel frangente sono stati potenziati, con:
- La DSuper che eredita il motore della DS21 e diviene DSuper5 (con cambio meccanico a 5 rapporti)
- Le DSpécial che ricevono lo stesso motore delle DS20
I motori DS si rinnovano
Le nuove ammiraglie del brand hanno sfiorato, a partire da quel momento, i duecento chilometri orari; tutto ciò grazie ai motori ad iniezione elettronica da 141 cavalli SAE, e peraltro le loro prestazioni in termini di ripresa ed elasticità sono rimasti ai vertici della categoria.
Diciassette anni dopo la presentazione della DS19 (che è avvenuta allo stesso Salone di Parigi del 1955) la Dea delle Automobili resta fuori dal tempo, come una sorta di irraggiungibile divinità dell’Olimpo. Pare non invecchiare mai e il successo di vendite dei nuovi modelli ha confermato la validità delle idee dei suoi progettisti.
Si chiude in bellezza con un po’ di “stile & umiltà”: la pubblicità che presentava le nuove ammiraglie agli automobilisti di quegli anni si chiedeva “C’era proprio bisogno di aumentare la potenza? No, ma a Citroen piace viziare gli automobilisti!”.