La storia della “MG – Morris Garage” di Cecil Kimber si incrocia con quella del marchio Morris fondato da William Morris, due personalità uniche fatte di passione e inventiva.
William Richard Morris nasce il 10 ottobre 1877 a Worcester in Inghilterra, per poi spostarsi con la famiglia a Oxford. Cresce curioso e vispo, cosa che però non si riflette negli studi che lascia all’età di 15 anni per andare a lavorare come apprendista riparatore/venditore di biciclette, esperienza che lo porta ad appassionarsi sempre più alla meccanica e alle corse.
All’età di 16 anni apre la sua attività di vendita e riparazione biciclette, spostandosi in seguito sulla costruzione per poi inaugurare nel 1901 la “Morris Motor Cycle”, realtà questa volta dedicata alle motociclette sportive. Nel 1902 acquisisce nuovi locali con il nome di “The Oxford Garage” prima e “Morris Garage” dopo, spaziando nel campo del noleggio, riparazione e vendita di automobili inglesi e anche statunitensi; ma il suo vero sogno è quello di costruire automobili, attività che da zero è però molto costosa da intraprendere.
Determinato, acquista i migliori componenti disponibili sul mercato e nel 1912 lancia la piccola Morris Oxford chiamata “bullnose” per via della particolare forma del radiatore dando ufficialmente il via alla storia del marchio come “WRM Motors”. Il successivo scoppio della prima guerra mondiale pur bloccando la produzione di automobili, lancia Morris in quella delle commesse militari, consentendo all’azienda di riprendere con slancio nel dopoguerra la propria produzione, ingrandendosi e diventando un marchio di riferimento nel panorama britannico.
Nasce la MG
Intanto il giovane Cecil Kimber nato a Londra il 12 aprile 1888, dopo gli studi tecnici coltiva il suo forte interesse per motociclette e competizioni per poi passare alle automobili trovando lavoro nel 1914 presso la casa automobilistica “Sheffield-Simplex” come assistente del capo progettista, poi alla “AC Cars” e in veste di Direttore delle vendite nel 1921 e poi Direttore generale nel 1922, presso la concessionaria delle fortunate vetture di William Morris che nel 1919 le raccolse sotto la ragione sociale di “Morris Motors Limited”.
Cecil Kimber apprezzando il lavoro di Morris inizia a promuoverne delle versioni speciali, con carrozzerie sportive costruite dalla “Carbodies“ e motori elaborati; inizialmente chiamate “Kimber Specials” piacquero a William Morris che, motivato anche dal forte interesse mostrato dal pubblico, definisce la nascita del marchio “MG”, appunto “Morris Garage” che dal 1 maggio 1924 affianca la produzione delle Morris tradizionali. Nel 1925 vedrà la luce la “Old Number One2, la prima MG nata espressamente per le competizioni.
A seguito del successo riscontrato, nel 1928 con il nome di “MG Car Company” e con Cecil Kimber amministratore delegato dal 1930, il nuovo marchio assume un’identità propria; questo e le relative automobili conosceranno grandissimi onori ma anche la prematura scomparsa di Kimber nel 1945, nel tremendo incidente ferroviario di King’s Cross.
Nonostante le successive e altalenanti vicende che portano il marchio fino ai nostri giorni, MG è riuscito ad esprimersi in ogni declinazione possibile della parola “competizione”; anche nel poco conosciuto capitolo delle vetture da record.
MG e le sperimentali EX
L’abbreviazione “EX” sta per “Experimental” ovvero sperimentale, ed era il suffisso dato a tutte le auto MG in fase di prototipo.
Il primo grande risultato delle vittorie in record di Classe si ebbe con la EX120 del 1930, basata sulla M-Type ma con carrozzeria carenata che avvolgeva un motore quattro cilindri da 743 cc e poco più di 20 cv che stabilì il record di 162,544 Km/h con al volante George Eyston; finì la sua corsa in un rogo ma fortunatamente senza conseguenze per il pilota. Difatti nel 1935 con la EX127 chiamata “Magic Midjet”, basata sulla vettura precedente ma affinata ulteriormente nella tecnica come nella forma, superò il suo record con 194 Km/h.
Ma MG non si fermò, e nel 1939 da forma alla stupefacente e filante EX135 che con il motore derivato da quello della MG Magnette K3, un 6 cilindri di soli 1087 cc e 195 cv toccò i 328 Km/h con Alfred Thomas Goldie Gardner, che nel 1954 salì a bordo della EX179 basata sulla nuova MG A raggiungendo i 246 Km/h con il motore quattro cilindri 1,5 da 68 cv di serie. Insistendo sulla meccanica quattro cilindri 1489 cc della MG A nel 1957 la EX181, con motore potenziato a 290 cv raggiunse invece i 395 Km/h con al volante Stirling Moss che batté nello stesso momento ben 10 record mondiali, superandosi nel 1959 con 410 Km/h (e 300 cv).
Più vicino a noi è il record della MG EXF del 1997, ottenuto sfruttando la base della MG F e il suo motore da 1433 cc portato a 329 cv che raggiungerà i 346 Km/h con Terry Kilbourne.
Quelli che viviamo oggi sono anni diversi, specialmente per MG, il cui Marchio è stato acquisito in parte e che si appresta a percorrere nuove strade sotto il segno della MG Cyberster.
Autore: Federico Signorelli