Nell’immaginario collettivo, quando si pensa a una pantera, il ricordo corre all’Alfa Romeo Giulia Super 1600, indimenticabile protagonista in livrea verde di spettacolari inseguimenti, tanto da diventare la guest star di un genere cinematografico, il poliziottesco, molto invoga tra gli anni Sessanta e Settanta. Oppure si rivolge alla capostipite, quell’Alfa Romeo 1900TI Super “Speciale”che incarnava, anche esteticamente, la sagoma e gli occhi del felino.
Sono loro le Volanti più note e più apprezzateda chi porta la divisa, da chi ama le automobili, tutte narrate nel ibro Polizia e motori : la lunga strada insieme. Si tratta di un volume che racconta, attraverso gli scatti fotografici delle sue auto di servizio, l’evoluzione dell’automobile italiana al servizio della Polizia di Stato. Il volume è stato presentato giovedì al Centro Congressi del Lingotto, Auditorium Giovanni Agnelli, dal Capo della Polizia, prefetto Franco Gabrielli, e da John Elkann, presidente di FCA, in un incontro moderato dal giornalista Massimo Giletti.
Questo il contenuto del comunicato che presenta il volume Polizia e motori : la lunga strada insieme, in commercio nelle più importanti fiere e festival del libro in Italia, oltrechè al Museo delle auto della Polizia di Stato di Roma. A questo LINK il video di presentazione del libro.
Berline eleganti o coupé a due porte, poco cambiava: il fascino era sempre lo stesso e le pantereincutevano timore e rispetto. Tanteautovetture sono state panteranella storia motoristica dell’Istituzione e sceglierne alcune nonè impresa facile.
Tra le sportive, spicca l’Alfa Romeo 2600 Sprint in grigio-verde (foto di copertina accanto a una Giulia in divisa). Per l’epoca, era un concentrato di tecnologie e anche lei fu arruolata dal cinema, nel film “Banditi aMilano” di Carlo Lizzani, sui crimini della banda Cavallero. Negli anni Ottanta, la Giulietta 1.6fu scelta come panterain virtùdella sua coda tronca che favorivamaggiore agilità nei centri urbani.
E poi l’Alfasud, che fu pantera in varie serie e motorizzazioni, unavettura storica per l’industria italiana dell’auto: fu lei a inaugurareil sito produttivo dell’Alfa Romeoa Pomigliano d’Arco.
Altrettanto importante, nel percorso storico delle pantere, la Fiat Marea. È su questa Volante che fu introdotto il divisorio in policarbonato tra i sedili anteriori equelli posteriori, che erano riservatiai fermati. Così, con due soli poliziotti a bordo, la Marea ebbe ilmerito di consentire l’incrementodel numero delle pattuglie su strada.
A metà 2008, un’altra vettura conil marchio del biscione torna aessere Volante: l’Alfa Romeo 159 2.4 JTDm. Oltre alla considerevole potenza, 200 CV, erogata dal turbodiesel cinque cilindri, sono le dotazioni a fare la differenza conle sue antenate. Dal parabrezza blindato ai pannelli sottoporta in kevlar, dai supporti per ancorare le armi lunghe ai cavi per collegare il pc portatile, ogni dettaglio dell’auto è stato studiato e realizzato per rendere l’Alfa 159 una Volanteaffidabile ed efficiente.
Tornando al secondo dopoguerra, fu di importanza strategica per la ripresa economica, lo sviluppo socialedel Paese e la sua sicurezza, disporre di mezzi capaci di velocizzare ilcammino verso la ricostruzione. Da qui l’orgoglio dell’allora Corpo delle Guardie di P.S. di potersi sentire, letteralmente, apripista e poter offrireun controllo del territorio e una prontezza d’intervento maggiore. Non è un caso che il primo strumento di comunicazione dell’Istituzione, Polizia Moderna, uscì dedicando proprio ai mezzi con i colori d’istituto la sua copertina e l’accurato fotoservizio di apertura che raccontava la sfilata di Jeep, blindati e motociclette, svoltasi nelle vie della Capitale in occasione dell’anniversario della fondazione del Corpo.
Da allora il viaggio intrapreso dalla Polizia di Stato per portare le donne e gli uomini in divisa ovunquesia necessario non si è fermato. La lunga strada insieme continua tra tradizione e innovazione per la sicurezza dei cittadini.
“Una parte importante della storia della Polizia di Stato ha viaggiato sulle strade italiane. Automobili, motociclette, autocarri e veicoli speciali, portando le insegne e i colori della nostra Istituzione attraverso città, paesi, zone montuose, profili collinari, distese di campagna e vie costiere, hanno legato la loro presenza a ricordi che restano indelebili nella memoria del Paese.”
“Questo libro ci permette di ripercorrere un cammino storico che, intrecciando sia quello delle più prestigiose case automobilistiche italiane, ci ha visto protagonisti al volante o in sella ai mezzi di servizio. Le affascinanti immagini che impreziosiscono le pagine non raccontano semplicemente di motori bensì di strumenti di lavoro che, al pari di un efficiente apparato radio trasmittente o di un moderno laboratorio di analisi, hanno consentito alla Polizia di Stato di operare con prontezza, efficacia e in sicurezza, sia per il controllo del territorio, sia per interventi di emergenza, sia per attività di prossimità.”
Franco Gabrielli, Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza
“La storia dei mezzi della Polizia di Stato, che questo volume documenta in modo eccellente, racconta in realtà tante storie insieme. È innanzitutto la storia dell’automobile italiana e della sua evoluzione, attraverso i secoli, i progressi tecnologici e le mutazioni dei gusti e dei costumi. È anche la storia della società italiana, dei suoi cambiamenti, di come sia stata capace di ricostruire un futuro prospero e solido dopo un conflitto disastroso e di come l’automobile abbia accompagnato e stimolato questa trasformazione. Ed è infine la storia di un sodalizio storico, quello tra la Polizia di Stato e il gruppo FCA, che ha radici profonde.”
“Da circa sessant’anni la Polizia italiana combatte il crimine affidandosi ai potenti motori dell’Alfa Romeo. Sono tanti i modelli del Biscione, e non solo, che hanno affiancato e supportato le attività delle questure di tutto il Paese e molti di essi sono entrati nell’immaginario collettivo come vere e proprie icone di Stato. Per tutti noi, in FCA, è un motivo di orgoglio, oltre che un grande onore, contribuire con i nostri prodotti all’alta missione della Polizia di Stato.”
John Elkann, Presidente di Fiat Chrysler Automobiles
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