Il futuro della Formula 1 sarà sempre più green. Non lo diciamo così per dire ma, per via di quel processo di transizione ecologica che il mondo ha intrapreso, anche le corse automobilistiche e non solo si stanno adeguando alla nuova era alla quale andiamo incontro. La crescente elettrificazione e appunto una maggiore attenzione verso le tematiche ambientali hanno spinto il Consiglio della FIA (l’organo della Federazione Internazionale dell’Automobile che determina i regolamenti delle sue categorie, dai kart alla Formula 1) a considerare di cambiare radicalmente il mondo delle auto e delle corse, ma non snaturando il tutto. Dal 2026 ci sarà una radicale trasformazione di questo sport: a partire da tale data, la F1 dovrà essere in linea con gli obiettivi di net zero e verranno utilizzati dei carburanti di sintesi di origine chimica e non fossile. E non è da escludere che al campionato possano partecipare anche delle nuove case automobilistiche!
Ci si aspetta una riduzione dei consumi: stando alle statistiche, se nel 2013 si sono utilizzati160 kg di combustibile per completare un Gran Premio e nel 2020 se ne sono consumati 100 kg, nel 2026 se ne dovrebbero consumare al massimo 70 kg di carburante “pulito”. Proprio per rendere sempre più sostenibile il tutto ci sarà l’obbligo di riciclare le batterie e gli elementi preziosi delle MGU-K a fine vita, mentre la MGU-H non la si userà più. L’obiettivo principale della F1 è quello di mettere in luce che anche i motori a combustione interna possono avere un ruolo attivo nella transizione ecologica e che l’elettrico non può essere l’unica soluzione percorribile, almeno per ottenere risultati immediati. La F1 2026 dipenderà sempre di più dagli elettroni favorendo dunque i processi dell’elettrificazione.
Anche dal un punto di vista finanziario sono attese delle novità: verrà istituito un budget cap cioè un tetto alle spese che i team non dovranno superare; si rifà, in termini semplici, al Fair Play finanziario applicato nel mondo del calcio. Nonostante tutte queste novità, i dirigenti della FIA hanno dichiarato a più riprese che la competitività e la bellezza del mondo delle corse non verrà snaturato, perché si tratta di un settore che richiama tanti appassionati, anche quelli del mondo delle quote sportive, che non disdegnano di dare una sbirciata online alle quote della F1 di Betway o di altre piattaforme che offrono un palinsesto a tema motori.
Tra qualche tempo ci potranno essere pilote di Formula 1 donne? Sì, potrebbe essere realtà! La Formula 1, come abbiamo detto, va incontro a diverse novità, ma non dovremmo sorprenderci se alla guida di una o più monoposto, tra qualche tempo, dovessimo vederci delle donne. Il mondo delle corse e della Formula 1 negli ultimi anni ha fatto passi avanti molto concreti per portare le donne nella massima categoria a ruote scoperte.
In tal senso è stato creato il campionato W Series, poi sostituito di recente dalla F1 Academy, costituita al 100% da donne pilota. L’Academy si prefigge il compito di prepararle a competere a livelli sempre più alti, seguendo gli stessi processi di selezione (anche a volte rigidi) e programmi di formazione dei loro colleghi maschi, giudicandole in base al proprio talento, alla propria capacità e caparbietà, così da maturare esperienza e passare alla Formula 3 prima della Formula 1.
L’ultima donna in ordine di tempo a guidare una macchina di Formula 1 è stata la romana Giovanna Amati che nel 1992 ricoprì il ruolo di 2^ guida ufficiale della Brabham, senza però riuscire a qualificarsi nei primi tre Gran Premi della stagione. Per il futuro i nomi caldi sono quelli di Jenner Racing’s Chadwick, che ha vinto diverse volte la W Series e sembra avere la strada spianata verso la F1. Insieme a lei si fanno i nomi della giovane Maya Weug, grande prospettiva nel karting, e poi c’è Abbi Pulling, abile nel karting ma molto determinata a competere anche ai massimi livelli; negli ultimi tempi c’è stata anche Jessica Hawkins ad aver svolto una sessione di test a bordo dell’Aston Martin. Insomma il futuro si prospetta roseo!
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