In un mondo dell’automobile che spinge tanto, forse troppo, su SUV, crossover, in poche parole carrozzerie “alte”, c’è chi va controcorrente, rincorrendo uno stile così particolare da meritare un discorso ad hoc, tanto da averci incuriosito.
Stiamo parlando della nuova Kia Proceed, una sorta di ibrido, solo da fuori, tra una station wagon per definizione in salsa coupè, nonché terzo membro, su quattro, della rinnovata gamma Ceed, costituita appunto dalla due volumi, dalla Ceed SW e dalla inedita Proceed, colei che ha rimpiazzato la Pro_Cee’d, nome alquanto complicato, spalancando le porte delle Shooting Brake, fino a questo momento dominio privato di Mercedes-Benz, a un Marchio più generalista. Molto più di recente si è aggiunta la XCeed, ma questa è un’altra storia.
Noi abbiamo provato la Kia Proceed con il motore 1.6 Diesel CRDi da 136 CV, disponibile sia con cambio manuale sia con cambio automatico, quest’ultimo scelto per il nostro test. Ecco com’è e come va la Proceed GT Line. Ci avrà sorpreso?
Per una volta partiamo da dietro, così da toglierci subito il “fastidio”. Nata, cresciuta e pensata in e per l’Europa, il design di Kia Proceed è stato messo a punto nel Centro Stile Europeo di Francoforte mentre l’auto viene prodotta in Slovacchia.
Ciò che ci ha colpito, sia in senso positivo sia negativo, si trova nella coda della nuova Proceed. Prima le buone o prima le cattive? Personalmente, vista la connotazione simil sportiva dell’auto, non posso perdonare la presenza degli scarichi “finti” che vanno, solo simbolicamente, ad adornare il paraurti posteriore. C’è un altro aspetto che non mi ha convinto ma ci tornerò nella sezione dedicata alle impressioni di guida.
Questo, chiamiamolo, difetto viene però ricompensato dall’elegante forma della coda, con la luce, sottile, che va a congiungere i due gruppi ottici, sapientemente non interrotta dal logo Kia. Una scelta estetica che oggi troviamo anche su altri modelli, Sportage compresa, giusto per restare dalle parti di Seul, e che fa molto Porsche Panamera per tutte le tasche, o quasi. Bello anche il logo cromato in evidenza sul portellone, quest’ultimo con apertura elettronica.
Passando al frontale, invece, la Kia Proceed GT Line si contraddistingue per un look seducente e al tempo stesso molto curato, segno del cambio di passo ormai adoperato da Kia per i suoi modelli. Lo si nota appunto dalla cura con la quale è stato disegnato tutto il lato A e, per esempio, dagli elementi cromati presenti sulle minigonne in vista laterali. Belli anche i cerchi, in misura da 18” di serie.
La vernice è invece la Trace Red, in opzione a 350 euro. Parlando di dimensioni, la Kia Proceed è lunga 4,6 metri, larga 1,8 e alta 1,42, a sottolineare proporzioni da coupé sportiva. Altro segno caratteristico il “Tiger Nose”, ossia la forma della calandra che ritroviamo sul resto della famiglia Ceed e su Stinger. Ideale la scelta di portare i Full LED di serie su questo allestimento, il primo di due a dire la verità. La qualità del fascio di luce ne guadagna enormemente, senza sovrapprezzo alcuno.
Dentro la Kia Proceed rivela un abitacolo ordinato, curato, e dalla buona qualità percepita. È facile trovare la posizione di guida ideale grazie ai comandi elettrici, guardando avanti, poi capirete, così come il volante è ben posizionato, regolabile sia in altezza sia in profondità ma, soprattutto, ricco di pulsanti. Spostando lo sguardo ecco lo specchietto elettro-cromatico dotato ancora di cornice, e al di sotto lo schermo touch-screen di serie da 8” con Apple CarPlay, Android Auto e ovviamente navigatore: unica pecca il suo spessore, ancora troppo elevato, almeno rispetto alla principale concorrente.
Il quadro strumenti è “ancora” analogico ma al centro compare un utile display da 4,2″ per monitorare i settaggi della vettura, e ce ne sono davvero molti. Molti sono anche i vani portaoggetti, compreso quello utilissimo davanti alla leva del cambio, comprensivo di piastra di ricarica wireless.
Piacevole sia l’illuminazione interna a LED, in abbinamento al tetto panoramico per 1.000 euro, sia lo spazio di cui godono i passeggeri posteriori. La linea del tetto inizia a scendere proprio dietro le teste dei passeggeri e ciò è un bene, un po’ meno per il bagagliaio che perde qualcosa rispetto alla Ceed Sportswagon: 625 litri di capacità minima contro i 594 per la Proceed, proprio a causa della linea del tetto che ruba spazio alla cappelliera. Siamo comunque su un livello molto buono, praticamente il doppio della Ceed berlina.
Volendomi fidare delle classiche prime impressioni, diciamo effetto concessionario, appena seduto sulla Kia Proceed due sono le cose che mi hanno colpito di più, una in positivo, una in negativo. Partiamo dalla notizia buona, almeno stavolta? Accesa la vettura, tramite il tasto nascosto (bene) dietro il volante, un dato confortante ha allietato la mia giornata: 880 chilometri di autonomia con un pieno di carburante (50 litri la capacità del serbatoio). Questo fa pensare molto sulla bontà dei motori a gasolio che vengono ormai crocifissi sull’altare di non si capisce bene che cosa, quando il loro rendimento non è nemmeno paragonabile a quello di un’auto elettrica, o ibrida.
Tolte le disquisizioni puramente intellettuali, c’è la notizia cattiva. In Kia, al centro stile europeo, hanno voluto osare con la matita e il risultato, come abbiamo visto parlando del design, è un auto che bada allo stile, con qualche sacrificio. Dal punto di vista del conducente, il sacrificio da pagare si chiama lunotto posteriore piccolo. Con la regolazione elettrica del sedile bisogna prenderci un attimo la mano nella corrispettiva sistemazione del retrovisore, anche se va detto che per i più alti come il sottoscritto il problema non è di facile risolvimento almeno nell’immediato.
Tolte le due notizie, a livello di guida la Kia Proceed GT Line con il 1.6 Diesel si conferma gran viaggiatrice. Il classico Diesel con una bella coppia di 280 Nm già a 1.500 giri/min, praticamente istantanea. Il cambio a doppia frizione a 7 marce è poi ottimo alleato di questo motore e sostiene la spinta del 1.6 costante fino a 3.500 giri/min, con la possibilità di “tenere la marcia” fino a un regime più alto nella modalità Sport. Sempre parlando del cambio automatico, quest’ultimo si dimostra adatto a una guida più rilassata ed è ottimo in città. Ci sono sempre i paddle dietro il volante per divertirsi, il giusto, tra le curve.
Proprio nel misto la Kia Proceed rivela un assetto con sospensioni (McPherson all’anteriore, Multilink al posteriore) più rigide, tanto da rendere praticamente nullo il rollio. La vettura appare così ben stabile sull’asfalto e regala buone sensazioni in ogni condizione. È innegabile: in Kia sono riusciti a unire l’utile, cioè la dinamicità, al dilettevole, cioè un design più ricercato per gonfiare il petto rispetto alle concorrenti premium.
Detto della guida, prima di parlare degli ADAS, è utile ricordare, come ho già fatto in apertura, la qualità dei consumi della Kia Proceed GT-Line con il 1.6 Diesel. Dichiarati sono 4,1 l/100 km, rilevati circa 6,5, dovuti in parte all’elevata percorrenza urbana. Proprio in città l’unico ostacolo, ma anche qui basta prendere domestichezza, è rappresentata dalle manovre di parcheggio ma anche qui torna utile l’assistenza dei validi sensori posteriori.
Elevata l’assistenza tecnologica di sistemi di sicurezza. Tolti i 6 airbag presenti in abitacolo, la Kia Proceed propone di serie l’assistenza alla frenata d’emergenza (con avviso), il rilevamento stanchezza del conducente, la regolazione automatica dei fari abbaglianti e il cruise control. Compresi nel pacchetto Advanced Driving Assistance Pack (1.000 euro) troviamo il completamento di quello che Kia può offrire oggi in termini di ADAS: stiamo parlando del sistema di assistenza alla frenata di, del monitoraggio di veicoli in avvicinamento in retromarcia, della capacità di leggere i limiti di velocità, lo smart cruise control e il monitoraggio dell’angolo cieco.
Volendo trarre le dovute conclusioni, la Proceed si può posizionare come auto ideale per chi cerca un’auto in grado di offrire una discreta sportività, anche se con la GT con motore da 204 CV siamo su un altro livello. SUV o shooting brake? A cambiare non è solo l’altezza…
La nuova Kia Proceed è disponibile in Italia sia nell’allestimento GT Line, quello da noi provato, sia GT, quest’ultimo con l’unica motorizzazione benzina 1.6 T-GDI da 204 CV, sia con cambio manuale a sei velocità sia con l’automatico DCT a sette rapporti, con prezzi variabili rispettivamente tra 33.000 e 34.500 euro. La gamma Kia Proceed parte da 29.000 euro, mentre la versione da noi provata parte da 32.750 euro per la presenza del cambio automatico.
Così accessoriata, la nostra Kia Proceed arriva a costare 35.100 euro. Siamo in linea con la media di questo segmento semi-generalista con forme abbastanza inedite, un po’ station wagon un po’ coupé. Difficile trovarle una vera rivale: potremmo azzardare il paragone con la nuova Mercedes-Benz CLA Shooting Brake, versione rivista, nella coda spiovente, della coupé tre volumi tedesca. Il prezzo di partenza della concorrente di Kia Proceed GT Line è però più alto, pari a 33.750 euro per la CLA 180 d da 116 CV. Un vantaggio proposto da Kia? La garanzia 7 anni/150.000 km.
Se volete configurare la vostra Kia Proceed, ecco il configuratore ufficiale.
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