Il nome originale pensato per il primo concept di questa seconda generazione fu Habaniro, poi “tagliato” quando l’auto è entrata in produzione, confermando il nome del modello originale. Oggi la seconda interpretazione della Kia Niro è arrivata, poco più di 5 anni dopo, e ci troviamo di fronte a un’auto più matura e concreta rispetto al modello lanciato nel 2016, ma con un design che si posiziona fuori dagli schemi.
Dopo aver provato la versione Full Hybrid, ora è giunto il momento di mettere alla prova dei fatti la Kia Niro PHEV, la versione dotata della tecnologia ibrida plug-in, che completa l’offerta insieme alla versione totalmente elettrica, dotata di batteria da 64,8 kWh, 204 CV e fino a 460 km di autonomia.
Sempre presenti i 7 anni di garanzia, ma la vera forza della Kia Niro sembra proprio essere questa proposta energetica che rispecchia le esigenze di un pubblico ampio, con la necessità di attaccare più, meno o per niente, la propria vettura alla presa di corrente.
Vediamo, quindi, com’è e come va la nuova Kia Niro PHEV, scoprendo esterni, interni, motore e prezzi.
Esterni e interni Kia Niro PHEV: fuori dagli schemi, ma atmosfera premium
4,42 metri di lunghezza, 1,82 metri di larghezza e 1,55 metri di altezza e un passo di 2,72 centimetri. Queste sono le dimensioni della Kia Niro PHEV, pari a quelle di un crossover di segmento C, rappresentando una via di mezzo ideale per avere spazio, ma non rimanere “incastrati” nelle trafficate città.
“Opposites United” e “Joy for Reason” sono le filosofie legate al design della Kia Niro, che propone linee generali molto classiche ma diversi dettagli di stile che la rendono riconoscibile ed estremamente originale. Il carattere è forte, mediamente elegante e distinto dalla carrozzeria bicolore (se scegliete il C-pillar, la parte nera sul montante C), dove la massiccia parte posteriore riveste un ruolo pratico importante, in quanto nasconde una vera presa d’aria che migliora il flusso d’aria determinando concreti vantaggi aerodinamici, e ben si inserisce nel design delle luci posteriori LED a forma di boomerang.
Davanti non c’è più il classico “tiger nose”, al suo posto un muso poco formoso, composto da una linea che congiunge un lato con l’altro e sotto la quale si trovano i fari Full LED “heartbeat” dalla firma luminosa molto riconoscibile. La vista laterale ha fianchi generosi con le superfici vetrate dal taglio netto e verticale e bei cerchi in lega da 18 pollici, unica scelta per entrambi gli allestimenti presenti. Il design posteriore unisce i fari a boomerang a linee nette e decise dall’andamento dinamico che rendono allo sguardo un mix ben riuscito.
Andando negli interni della Kia Niro PHEV, c’è una grande attenzione all’utilizzo di materiali ecosostenibili, come per il cielo in carta riciclata, i sedili in eco pelle o, ancora, i pannelli porta colorati con la vernice priva di BTX, a favore del minore impatto ambientale e per ridurre gli sprechi. A livello di design e qualità, la Niro PHEV non eccelle per l’ampia presenza di plastiche morbide, ma queste rimangono mediamente piacevoli al tatto e alla vista, senza ricorrere alla “fastidiosa” plastica in nero lucido, totalmente assente tranne che nella zona del cambio. Questo propone una rotella “shift by wire”, ciò significa che dopo essere stata azionata torna sempre nella propria posizione originale.
Tornando ai sedili, questi hanno una forma molto ergonomica, sono comodi e il poggiatesta ha una pratica regolazione in altezza e in profondità, mentre per la posizione di guida si può ricorrere ai tasti sotto il fianchetto laterale per trovare la propria configurazione ideale. Molto utili per i passeggeri posteriori le due prese USB-C posizionate strategicamente sui lati dei sedili anteriori, che dietro al poggiatesta integrano anche un appendiabiti.
Sembra che per questa Kia, gli ingegneri dell’azienda coreana abbiano pensato a tutto, infatti, non c’è nulla da invidiare alle vetture premium più blasonate anche in fatto di comfort, grazie alla presenza del riscaldamento di volante e sedili e del raffrescamento per questi ultimi.
Il volante a due sole razze può piacere o meno, ma quello che colpisce per la bellezza è il doppio schermo (ognuno da 10,25 pollici) leggermente curvato che si occupa della strumentazione e dell’infotainment. L’unica vera pecca è data dall’assenza di Apple CarPlay e Android Auto Wireless (solo via cavo), mentre a livello audio, il modello da noi provato è dotato anche dell’impianto Harman Kardon, garanzia di ottima qualità. Bello anche lo schermo della strumentazione, personalizzabile in tre configurazioni differenti, con la mia preferita che si adatta al clima esterno e all’orario, mostrando le gocce della pioggia, la luce del sole, il tramonto o le stelle.
Infine, per quanto riguarda lo spazio, i passeggeri della fila posteriore sono molto comodi in due, mentre in tre si sta, ma è meglio non affrontare lunghi viaggi. Ampio, ma non troppo, il bagagliaio, praticamente senza scalini, che parte da 348 litri e arriva a 1.342 litri con i sedili posteriori abbattuti, perdendo circa un centinaio di litri rispetto alla versione HEV.
Prova Kia Niro PHEV: non le manca niente
La Kia Niro plug-in Hybrid (PHEV) sfrutta lo stesso motore 1.6 aspirato benzina della full hybrid da 104 CV termici con la differenza che il motore elettrico è più potente, permettendo alla Niro di viaggiare solo in elettrico fino a 65 km, con una potenza combinata che raggiunge i 183 CV. La batteria della Niro PHEV è da 11,1 kWh ed è ricaricabile solo in corrente alternata circa in 3 ore per arrivare al 100%.
Per quanto riguarda il cambio c’è un doppia frizione 6 rapporti (6DCT) senza l’ingranaggio della retromarcia, che avviene sempre in elettrico. Molto interessante la funzione che legge tramite il GPS dove si trova la vettura e induce la guida a zero emissioni nelle cosiddette “Green Zone” (come le ZTL cittadine), oppure attiva automaticamente il ricircolo dell’aria quando si entra in galleria. Un altro sintomo di quanto in Kia abbiano pensato alle piccole cose è dato dal fatto che se siete in coda e l’auto davanti a voi riparte mentre siete distratti, un piccolo segnale acustico e la grafica sulla strumentazione vi avviseranno di ripartire. Semplice, ma molto utile.
Tornando al motore della Niro PHEV, questo 1.6 a trazione anteriore è brillante, anche se lo spunto sullo 0-100 km/h in 9,6 secondi non è niente di speciale. L’allungo, invece, è molto buono, con i 265 Nm di coppia massima che raccontano un’auto sveglia e reattiva.
A proposito di reattività, la Niro PHEV sembra aver ascoltato i pensieri di molti di noi che trovano inutili le molteplici modalità di guida presenti su molte vetture: l’auto coreana ne propone solamente due (il tasto Drive Mode è sotto la razza sinistra del volante), Eco e Sport, una scelta che nella sua semplicità rispetta alla perfezione tutte le esigenze, perché, diciamocelo, o si guida cercando di essere più efficienti possibile o si ha bisogno della massima potenza disponibile sull’auto. Volendo proprio essere pignoli, potremmo considerare solo la mancanza di una modalità in stile Individual, che permetterebbe di settare ogni parametro a proprio piacimento.
La plug-in adotta un comportamento molto simile a quello di una vettura a motore termico, quasi non facendo percepire il classico “scalino” di passaggio tra i due motori, che avviene senza troppi strattoni. Questo elemento segna la differenza tra un’auto PHEV ben realizzata oppure no. A questo ci pensa anche il cambio, che non è un eCVT presente su molte altre auto della stessa categoria, ma un doppia frizione, che contribuisce ulteriormente a rendere la guida più fluida e rilassata.
L’autonomia massima di 65 km in elettrico (come sempre accade quelli reali sono un po’ meno) si traduce in un utilizzo reale a zero emissioni nel classico tragitto casa-lavoro-casa, mentre quando la batteria scende al di sotto del 20% l’auto conserva quella quota fissa di batteria per far comportare la vettura come una full hybrid e, quindi, mantenere i consumi bassi in città, un po’ più alti fuori dai centri urbani. Molto utile la funzione che permette di scegliere la potenza del recupero dell’energia tramite la frenata rigenerativa. Se pensiamo che su molte auto plug-in o elettriche non si può neanche scegliere tra due livelli, in questo caso Niro ha fatto davvero le cose in grande. Tramite i paddle posti dietro al volante si possono selezionare 4 livelli di recupero energetico, ai quali si aggiunge il livello Max tenendo premuto il paddle sinistro e corrisponde a una guida one pedal “a comando”, mentre se si tiene premuta la leva di destra si può attivare il recupero energetico in forma automatica, cioè basato sulla rilevazione della distanza della vettura che ci precede, proprio come avviene per il cruise control adattivo.
Il piccolo serbatoio da 37 litri, appaga il guidatore quando si va a fare benzina, ma quando i consumi si alzano, l’autonomia in un lungo viaggio fa sì che ci si debba fermare più volte, ma questa è una criticità già vista in quasi tutte le vetture plug-in hybrid.
Per quanto riguarda la dinamica di guida di questa Kia Niro, non ci si può aspettare un comportamento da sportiva, ma lo sterzo risulta ugualmente piuttosto preciso, con quel leggero vuoto al centro che le si perdona facilmente, anzi rende la guida cittadina più sicura e confortevole. Inoltre, l’assetto, formato da un classico McPherson davanti e un Multi-Link al posteriore, assorbe le asperità in maniera egregia, pur mantenendo una rigidità che non ci saremmo aspettati, che allo stesso tempo garantisce un buon inserimento e un buon appoggio in curva. I 1.519 di peso della Kia Niro PHEV, rappresentano un dato positivo, che aiuta tutto il comparto, dal piacere di guida ai consumi.
A proposito di questi ultimi, durante il nostro test drive abbiamo registrato consumi piuttosto variabili, come spesso avviene con le auto PHEV. A batteria carica abbiamo registrato consumi ovviamente irrisori, pari anche a 1 litro ogni 100 chilometri, mentre con la batteria scarica siamo riusciti a tenerci quasi sempre sopra i 15 km al litro. Nel complesso il funzionamento è abbastanza efficace e in un’utilizzo di oltre 1.000 chilometri, ricaricando la batteria solamente 5-6 volte, ho registrato un consumo medio di 22 km al litro.
Completa la dotazione della Kia Niro PHEV il pacchetto molto completo di sistemi di assistenza alla guida con tecnologie quali il Forward Collision-Avoidance Assit, riconoscimento segnaletica stradale, Lane Keeping Assist, Lane Following Assist, Highway Driving Assist, Driver Attention Warning, High Beam Assist, Rear View Monitor, Rear Cross Traffic Collision Avoidance e Blind Spot Collision Avoidance.
Prezzo Kia Niro PHEV
Il prezzo della Kia Niro PHEV parte da 41.000 euro, una cifra non bassa in generale, ma già ricca di accessori presenti con il primo allestimento d’ingresso. Sono, infatti, solo due i livelli nel listino: Style ed Evolution,con un delta prezzo di 2.000 euro, da 41.000 a 43.000 euro.
Di serie ci sono i cerchi in lega da 18”, il Kia Navigation System DAB con schermo touchscreen da 10,25″, sedili in tessuto e pelle artificiale, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, Smart Cruise Control, strumentazione a cristalli liquidi con display LCD da 4,2″, Lane Following Assist (LFA) e Highway Driving Assist (HDA).
La Kia Niro PHEV da noi provata è la Evolution che parte, quindi, da 43.000 euro e ha praticamente tutto quello che si può richiedere da una vettura di questo segmento. Nel modello che vedete in foto c’è il colore Cityscape green da 750 euro, il C-pillar da 200 euro e il premium pack da 2.750 euro, per un totale di 46.700 euro.
Prezzi Kia Niro PHEV
- Kia Niro PHEV Style: 1.6 GDi DCT, 183 CV, 41.000 euro
- Kia Niro PHEV Evolution: 1.6 GDi DCT, 183 CV, 43.000 euro
Le concorrenti della Kia Niro PHEV sono molte e il crossover coreano si posiziona bene all’interno di questa folta rappresentanza. Tra le competitor troviamo la Cupra Formentor, la Peugeot 3008, la Jeep Compass, Mazda CX-30, Lexus UX, Nissan Qashqai e Toyota Corolla Cross. Molte di queste propongono la versione Plug-in Hybrid, mentre altre dispongono solamente di versioni full o mild hybrid.
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