Dopo l’entrata in vigore del nuovo codice della strada, si moltiplicano le perplessità rispetto al testo approvato dal parlamento. In particolare, a suscitare discussioni è l’articolo 187 del testo che per certi aspetti può essere visto come una forzatura giuridica. La pensa così l’avvocato Claudio Miglio che mira a sollevare una questione di incostituzionalità rispetto alla dicitura riportata nel testo con il titolo “Guida dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti”. Una novità rispetto alla precedente normativa che parlava di “Guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti”.
Poche parole cambiano quindi del tutto il senso della normativa eliminando il riferimento allo “stato di alterazione psico-fisica” . Una modifica non da poco che non mette al sicuro dalle sanzioni anche se al momento del controllo non si presentano segni di alterazione.
Un discorso molto diverso rispetto a quello delle sostanze stupefacenti riguarda la normativa relativa all’alcol. Per chi alza il gomito, infatti, la normativa non è cambiata in quanto non sono stati ritoccati i limiti alcolemici mentre con il nuovo codice della strada sono state inasprite le regole per i recidivi: chi viene sorpreso al volante con un tasso alcolemico superiore a 0,5 grammi entro due o tre anni dal precedente reato sempre legato allo stato di ebrezza, viene condannato ad installare sui veicoli da lui condotti il dispositivo alcolock che impedisce l’avvio della vettura se il test risulta positivo. Chi non rispetta questo obbligo deve pagare una sanzione da 316 euro.
Per le droghe con il nuovo codice in caso di controlli gli agenti potranno proporre il test salivare direttamente sul posto. Se il conducente risulterà positivo potrà essere ritirata la licenza di guida in via cautelare per un massimo di dieci giorni mentre se test successivi confermeranno l’uso di droghe la patente verrà revocata, con inibizione dalla possibilità di conseguirne una nuova prima di 3 anni.
Occorre, quindi, prestare grande attenzione anche perché il riscontro del consumo di droghe può portare in alcuni casi all’arresto da sei mesi a un anno. Un risultato che potrebbe determinarsi anche per chi ha consumato sostanze stupefacenti molte ore prima senza presentare alcun stato di alterazione.
Una variabile cavalcata dall’avvocato Claudio Miglio, professionista con esperienza nel settore dei reati in materia di stupefacenti: “Siamo tutti d’accordo che la sicurezza stradale va assolutamente salvaguardata, ma così hanno tolto l’unico elemento di reale pericolo che è lo stato di alterazione”.
Nel 2004 la Corte Costituzionale si era già espressa sull’articolo 187 del Codice della Strada dichiarando “l’infondatezza sulla questione di legittimità costituzionale sollevata”. Esattamente vent’anni dopo, però, il dibattito potrebbe riaprirsi dopo la modifica del testo del suddetto articolo.
In quell’occasione la Consulta “disse che non è sufficiente soltanto l’assunzione, ma poiché era presente anche lo stato oggettivo di alterazione psico-fisica, allora il reato aveva un suo diritto di cittadinanza nel nostro ordinamento, in conformità con i nostri principi costituzionali”. Ora secondo Miglio potrebbe aprirsi un nuovo capitolo, come andrà a finire?
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