Grande vittoria di Vettel, la 14° in Ferrari ma quella più importante, quella del riscatto dopo una Monza terribile, che riporta in alto la Ferrari a Singapore a quattro anni di distanza dell’ultima vittoria, sempre a opera del tedesco. Leclerc, nonostante la partenza in pole, non è riuscito a ripetersi anche in gara. Mercedes si è persa nelle strategie, con una sosta rimandata per Hamilton che lo ha danneggiato. Ferrari è apparsa comunque più in forma delle frecce d’argento e in pochi lo avrebbero scommesso prima del via della gara. Sul podio con i due ferraristi Verstappen.
Nella top ten Vettel, Leclerc, Verstappen, Hamilton, Bottas, Albon, Norris, Gasly, Hulkenberg e Giovinazzi.
L’incidente di Russell, conseguente al contatto con Grosjean, al giro 36 ha costretto l’ingresso della safety car (che non ha mai fatto mancare la sua presenza in tutte le 12 edizioni del GP di Singapore), poi rientrata per consentire la rimozione della Racing Point di Sergio Perez ferma a bordo pista, due ingressi che non hanno però ribaltato la classifica nelle posizioni che contano.
Terzo ingresso di safety car al giro 50, dopo il contatto Kvyat-Raikkonen che ha costretto al ritiro il finlandese, protagonista di una gara comunque opaca.
GP Singapore 2019: riviviamo la gara più lunga dell’anno!
Partenza regolare con Leclerc che scatta bene dal via, Vettel prova l’attacco a Hamilton sul rettilineo più lungo ma non ha ragione di Hamilton, ne approfitta il suo compagno di squadra che guadagna circa 1 secondo e mezzo dopo un giro.
Dietro contatto tra Ricciardo e Russell, problemi anche per Sainz che è tornato ai box con una gomma forata causa contatto con Hulkenberg. I giri scorrono lenti sotto le luci della notte di Singapore. Prime fasi “lente”, con i piloti impegnati a salvare gomme e carburante (Singapore è la gara più lunga dell’anno) senza grandi colpi di scena e con la noia, almeno per chi siede a casa comodo sul divano, che andava a prendere il sopravvento.
L’unico che non ha “retto” a questo ritmo per certi versi ridicolo è stato Daniel Ricciardo , in grado di regalare un po’ di spettacolo: partito dai box per la squalifica post-qualifiche (causa problema MGU-K), l’australiano si è reso protagonista di una serie di bei sorpasso nei primi 10 giri di gara, con la dodicesima posizione conquistata al termine della prima frazione di gara.
Primi a fermarsi tra i top team Vettel e Verstappen, in simultanea, al giro 20/61, per montare gomma media. Un giro più tardi pit stop per Leclerc (sempre mescola media) con Vettel che è riuscito a guadagnare la seconda posizione dopo la sosta. Così è partita la rincorsa a Hamilton per il quattro volte vincitore sulla pista asiatica n.5 della Ferrari.
Hamilton ha tardato la sua sosta tentando l’undercut, lamentandosi del suo grip, sui due Ferrari fermandosi al giro 26/61 ma rientrando in pista solo davanti a Bottas per la terza posizione virtuale. Incredibile Giovinazzi che si è trovato, per parecchi giri, per la prima volta nella sua vita leader di un gran premio, causa sosta posticipata (giro 35/61): una bella soddisfazione per il pilota italiano.
A metà gara sempre le due Ferrari a condurre ma è evidente che quello della Mercedes, sulla W10 di Hamilton, è stato un azzardo che alla fine non ha premiato, tanto da lasciare la terza posizione a Max Verstappen, posizione che l’olandese ha messo in cassaforte fin sul traguardo. Ok stare davanti al GP ma Alfa Romeo Racing ancora rivedibile sulle strategie, come già accaduto in altre gare: tenendo così tanto fuori Giovinazzi, costretto a far passare piloti più veloci di lui, si è finito per rovinargli totalmente la gara, specie considerando che la sua sosta è arrivata appena un giro prima del primo, scusate la ripetizione, ingresso della safety car. Antonio non si è perso d’animo e ha colto comunque un punticino grazie a una sosta azzeccata tra l’ingresso della prima e della seconda safety car.
Dopo la terza safety car, Leclerc ha provato a togliere la vittoria a Vettel, ma il team radio del box rosso è stato chiaro: portiamo a casa l’1-2 senza rischiare un clamoroso ritiro.
La terza vittoria della Ferrari in questa stagione fa comunque morale e Vettel da qui può solo ripartire dopo la crisi, se così si può chiamare, che sembra(va?) riguardarlo.
Ci riserviamo, in un altro articolo, le considerazioni del dopo gara sull’ottima doppietta della rossa, frutto di una rinascita tecnica arrivata troppo tardi nel corso di questo 2019…
GP Singapore 2019: ordine di arrivo