È con questa semplice domanda che abbiamo trovato uno spunto di riflessione interessante sul GP Austria ormai in archivio la cui risposta sembra portare verso un quanto mai certo sì! Verstappen a parte, in una giornata storica per la Red Bull offuscata dal solo ritiro di Ricciardo, mai in palla per tutto il weekend, la Ferrari può davvero sorridere a 36 denti per aver portato a casa il miglior bottino possibile da una gara che non sembrava essersi messa sui binari giusti nel primo tratto, ma le corse, si sa, sono imprevedibili…
Facile gioire sui guai altrui ma la F1 insegna che vince e porta punti a casa chi arriva il traguardo. Toto Wolff ha ammesso senza mezzi termini che la gara austriaca è stato il punto più basso della squadra negli ultimi anni (dimentica forse il crash tra Rosberg e Hamilton a Barcellona 2016?), affermazione che nasconde neanche troppo la preoccupazione circa l’affidabilità della vettura, in pratica una versione B quella portata dal team in Austria.
Di tutto ciò, un po’ sorniona, può “gioire” la Ferrari. Raikkonen che ci prova subito al via, lo stesso Raikkonen che perde terreno nelle prime fasi e un Vettel che deve remare dalla P7 dove finisce a causa della penalità assegnatagli a causa del problema avuto con Sainz in Q3.
Massimo risultato con il minimo sforzo? No, perché la macchina è buona (il giro più veloce è stato di Raikkonen) e le sue doti si sono viste anche sul circuito di proprietà dei bibitari. Ora serve concretizzare, perché due Mercedes fuori in un colpo solo non capiteranno più troppo spess. Una vittoria a Silverstone sarebbe la manna dal cielo per chiudere in positivo queste tre gare consecutive.
Ah, intanto Vettel, per la cronaca, è tornato avanti di un punto in classifica (146 a 145) mentre la Ferrari è a +10 sulla Mercedes nei costruttori (247 a 237).
Kimi Raikkonen: “Alla partenza sono scattato bene, ma mi sono trovato fra altre due macchine e ho dovuto alzare il piede per evitare che mi venissero addosso, e ho sperato che riuscissero a vedermi. Così ho perso lo slancio, la velocità e la possibilità di attaccarli alla prima curva. E’ un peccato, perché altrimenti penso che avrei potuto passare al comando. Il primo giro è stato movimentato, poi la situazione si è calmata un po’. Oggi la gestione delle gomme è stata un fattore chiave: era difficile capire quando era il momento di spingere a fondo restando, allo stesso tempo, sul sicuro. Con i due set di pneumatici ho fatto un po’ fatica all’inizio, per trovare aderenza e farli funzionare, ma poi le cose sono migliorate e alla fine avevamo gomme davvero buone. Ovviamente avevamo sperato di raggiungere Max, ma a quel punto forse era un po’ tardi. Oggi eravamo veloci, ma non è che ci possano dare più giri in gara… Naturalmente volevamo vincere, ci abbiamo provato in tutti i modi, ma non è stato abbastanza. Il fatto positivo è che, come squadra, abbiamo fatto un ottimo lavoro. E’ stato un buon weekend.”
Sebastian Vettel: “Abbiamo fatto un bel lavoro e una buona gara. Sono partito molto bene, ma alla prima curva c’è stata un po’ di confusione; ho cercato di recuperare, ma non avevo spazio e alla curva 3 ho perso diverse posizioni. Da lì, ho dovuto lottare per passare Renault e Haas, perdendo tempo. La macchina, comunque, era molto buona, avevamo un ottimo passo e non abbiamo avuto problemi con le gomme; anzi, mi sono trovato molto bene con i miei set di pneumatici, anche dovendo gestire le Soft per parecchi giri, il che dimostra i progressi fatti dopo Barcellona. Naturalmente sono contento dei punti e di questo podio, ma non soddisfatto al 100 per cento, perché penso che oggi avremmo potuto ottenere anche di più, se non ci fosse stata la penalizzazione. La nostra macchina era l’unica che potesse competere con la Mercedes in termini di velocità, ma in più siamo stati affidabili e costanti.”
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