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Fusione tra Nissan e Honda, dal Giappone arrivano clamorose conferme

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Il futuro di Nissan, che neanche un mese fa ha annunciato lo stato di emergenza tra tagli ai suoi dipendenti e vendite delle sue azioni in Mitsubishi, sembra che stia prendendo una nuova, sorprendente piega. Fin dalle prime indiscrezioni dell’ormai ufficiale crisi della Casa nipponica, dal 1999 protagonista dell’Alleanza con Renault, si sono rincorse le voci di una probabile collaborazione tra la Casa nipponica e Honda, diventate oggi delle indiscrezioni su una fusione tra Nissan e Honda.

Durante il 2024, infatti, in Giappone erano trapelate delle informazioni riguardo un possibile coinvolgimento delle due Case nipponiche in quanto a collaborazioni industriali, seguendo un percorso che avrebbe poi portato ad una futura acquisizione di Nissan da parte di Honda. Nelle ultime ore, invece, sia in Giappone che in Europa si parla con sempre maggiore insistenza di una fusione tra Nissan e Honda, con diverse indiscrezioni raccolte da autorevoli testate come Nikkei, Bloomberg, Reuters e Automotive News Europe.

Fusione tra Nissan e Honda: cosa sta succedendo?

Stando alle ricostruzioni, Nissan e Honda stanno trattando per la stesura di un piano industriale che vada a creare una holding, che sia in grado di controllare le due aziende, con Honda che andrebbe a ricoprire un ruolo di comando all’interno di questa nuova alleanza. La prima testata che ha rilanciato queste indiscrezioni è stata la testata giapponese economica Nikkei, tra le più autorevoli del continente asiatico, seguite da altre agenzie come Reuters.

Nissan e Honda, nel dettaglio, sono in trattativa per discutere di una fuzione tra le due aziende, con l’obiettivo, riportano le agenzie di stampa, di “condividere risorse per competere con Tesla e con i costruttori cinesi nel campo delle automobili elettriche“. All’interno di queste discussioni sembra che possa entrare anche Mitsubishi: la Casa giapponese, da pochi anni all’interno dell’Alleanza Renault-Nissan, è controllata per il 24% proprio da Nissan.

Tra Nissan e Honda, il cui ruolo sarebbe quello di iniettare nuovo capitale per sostituire Renault, da tempo in rapporti stretti con Nissan, all’interno del Consiglio d’Amministrazione di Nissan e fornire un sostegno economico e tecnologico per superare i prossimi 12-24 mesi. Tra Honda e Nissan, poi, potrebbe comparire anche un terzo player, la taiwanese Foxconn, che da mesi è riportato come stia lavorando lontano dai riflettori per entrare all’interno dell’azionariato di Nissan.

Qual è la posizione delle due Case? Per il momento, entrambe le aziende giapponesi non hanno confermato, anche se sia Nissan che Honda che Mitsubishi hanno pubblicato una dichiarazione congiunta, una conferma ufficiosa di vere trattative. In questa comunicazione, le tre Case dicono che “stanno valutando tutte le opzioni per una futura collaborazione, ma per ora non sono state prese decisioni in merito”.

Renault apre alle trattative con Honda

Questa frase riprende, quasi in toto, una comunicazione di Nissan che ha seguito il memorandum di agosto riguardanti una partnership industriale e tecnologica nel mondo delle auto elettriche. Allo contempo, Renault si è inizialmente chiusa dietro un laconico “no comment”. Durante la giornata di oggi, però, Bloomberg e Automotive News Europe ha riportato una posizione ben più interessante della Casa della Losanga, che ha sostanzialmente aperto alle trattative con Honda.

Renault, in quanto principale azionista di Nissan con il 36% di partecipazioni, ha sostanzialmente in mano una possibile collaborazione, in quanto la Casa francese dovrà essere per forza concorde con qualsiasi accordo possa arrivare da questo momento così complesso. Secondo alcune voci arrivate da anonimi componenti dell’azienda transalpina, Renault è aperta ad un accordo che possa rendere Nissan una Casa più forte, e valuterà qualsiasi offerta in arrivo per Nissan senza perdere il focus sui propri interessi. In ogni caso, per una possibile fusione serviranno ancora diverse settimane: tutti gli organi interessati parlano infatti di contatti ancora alle fasi iniziali, con le possibili implicazioni che si svilupperanno nel 2025.

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