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Filippo Tortu e Citroen AMI, insieme per i più giovani e la mobilità green

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Avete mai visto una medaglia olimpica impegnato in una gara contro un piccolo quadriciclo elettrico? La sfida, o sfidAMI e tra poco capirete perchè, ha visto uno contro l’altro il velocista Filippo Tortu, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo e primo italiano della storia a scendere sotto i 10 secondi nei 100 metri e la piccola ma agguerrita Citroen AMI, la microcar elettrica della Casa francese.

Presso l’Arena Civica di Milano e nei saloni di Palazzina Appiani, oggi bene FAI e gioiello neoclassico tra i punti culturali più affascinanti di Milano, l’inedita sfida è andata in scena per sottolineare l’impegno di Citroen nella transizione energetica e nella mobilità elettrica per tutti. Da una parte l’interesse verso i giovanissimi, ricordiamo che AMI può essere guidata con il patentino AM già a partire dai 14 anni, dall’altra diversi modi di avvicinare il cliente tra cui l’offerta Citroen Easy Go che permette di guidare un’elettrica del Double Chevron senza anticipo, con un canone fisso al mese inclusivo di wallbox e con la possibilità di restituire la vettura dopo tre anni.

La gamma Citroen sta evolvendo con nuove proposte e l’orizzonte è stato già delineato: lo storico Marchio francese sarà elettrico già entro il 2030. Tornando a Filippo Tortu e a Citroen AMI, questa operazione di marketing sicuramente originale si inserisce nel progetto “GënerationAMI – l’electric mobility per lo sport” che sponsorizza 20 società sportive per incontrare i giovani e le giovani atlete, facendosi così portavoce di valori positivi legati allo sport come l’impegno, la tenacia, il gioco di squadra, la lealtà e il rispetto per l’avversario. L’atleta italiano è stato scelto dall’alto del suo medagliere per essere il testimoniale ideale. 

arena civica milano

Nonostante siano finiti gli incentivi statali dedicati ai quadricicli, motivo per cui Citroen si appella al Ministero dello Sviluppo Economico per meglio distribuire questi fondi durante l’anno, il mese di settembre si è di nuovo chiuso con ottimi risultati finanziari per AMI, che ha una quota di mercato del 60% tra i quadricicli elettrici. 

Alessandro Musumeci, Direttore Marketing Citroen Italia, ha trovato le giuste parole per inquadrare questa iniziativa: “Con questa entusiasmante sfida, vogliamo portare i valori positivi dello sport tra i giovani, grazie anche ad un atleta di grande successo come Filippo Tortu. Inoltre, l’iniziativa si integra in modo impeccabile nella visione complessiva strategica di Citroën, contribuendo al nostro impegno nel promuovere l’elettrificazione. Del resto, la rivoluzionaria AMI – 100% ëlectric, che abbiamo visto oggi in pista, rappresenta una soluzione di mobilità accessibile a tutti, sostenibile, ultra-compatta e maneggevole, che facilita la vita di tutti i giorni ai cittadini. E anche agli sportivi!”.

Filippo Tortu dichiara: “Ringrazio Citroën per questa divertente sfida e per avermi dato la possibilità di condurre allenamenti specifici che mi portano ogni giorno più vicino ai miei obiettivi. Citroën AMI – 100% ëlectric e My Ami Buggy sono perfette per muoversi liberamente, in modo più sostenibile e responsabile, perfette per i miei allenamenti quotidiani”.

Filippo Tortu: il suo identikit

filippo tortu

Atleta professionista e velocista su 100 metri, 200 metri e staffetta 4×100, Filippo Tortu vanta un palmares di tutto rispetto: è stato infatti campione olimpico a Tokyo 2021, vicecampione del mondo a Budapest 2023, finalista ai campionati del mondo sui 100 metri nel 2019, medaglia di bronzo ai campionati europei 2022, oltre ad essere attualmente il campione italiano in carica nei 200 metri e il primo italiano della storia a scendere sotto i 10 secondi nei 100 metri. Filippo si è legato ad AMI con l’obiettivo di allenarsi duramente per battere il suo idolo Pietro Mennea, storico velocista italiano. Grazie all’impegno della Casa francese, Filippo ha potuto condurre allenamenti particolari, come correre mentre viene seguito dal suo allenatore a bordo di My Ami Buggy. Questo ha permesso all’allenatore di correggere l’atleta nel gesto della corsa durante la stessa, esattamente come Pietro Mennea veniva seguito dal suo allenatore Vittori a bordo di una vespa. 

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