Il prossimo 11 luglio 2024, l’anteprima l’abbiamo avuta lo scorso…4 luglio (data di presentazione ufficiale della nuova 600) FIAT presenterà la nuova Panda. Si è già parlato tanto del nuovo arrivo: sappiamo che sarà un crossover sulla falsariga della nuova Citroen C3, con la quale dividerà la piattaforma, e che punterà al fortunato segmento dei SUV compatti, i più richiesti sul mercato. Sappiamo anche, o possiamo presupporre, che la nuova Panda crossover ed elettrica avrà un prezzo intorno ai 20.000 euro per diventare competitiva in un mercato delle elettriche che ancora stenta a decollare.
Ciò che non sapevamo, e la sponda del Corriere Torino ci dà una mano, è che Stellantis ha da mesi registrato all’Ufficio Italiano Marchi e brevetti in data 21/07/2023 il nome “Pandina“. Bene, ora cerchiamo di spiegarvi cosa sta succedendo in Casa FIAT e quali sono i piani per “sdoppiare” la gamma dell’auto che ancora oggi è la vettura più amata dagli italiani.
Se per la nuova Panda elettrica la culla, o le culle, saranno fuori dall’Italia (ne abbiamo parlato qui, potrebbe nascere sia in Serbia sia in Marocco), per la Panda prodotta oggi a Pomigliano d’Arco si apre uno spiraglio per proseguire ulteriormente la sua fortunata carriera. Tutto dipenderà dalle trattative che vedono coinvolti i nuovi e famosi Euro 7. Se si faranno, manca l’ufficialità, questo accadrà non prima del 2027. Ecco perché fino al 2026 troverebbe una logica l’idea di continuare a mantere sul mercato sia la vecchia Panda, la famosa Pandina, sia la nuova Panda. Una posizionata più in alto, anche se di poco, l’altra per continuare a rosicchiare quote importanti di mercato. La FIAT Pandina sarebbe così l’erede diretta della fortunata prima serie disegnata da Giugiaro nel lontano 1980, una garanzia per gli italiani.
Dopo aver tagliato il traguardo del milione di unità prodotte in 37 anni, il futuro di Pandina dipende essenzialmente dalle decisioni che verranno prese dall’Unione Europea in merito all’approvazione dei limiti Euro 7, quelli che in sostanza potrebbero allungare la vita ai motori termici/ibridi fino al famoso orizzonte del 2035 dopo il quale sarà consentita la vendita di soli veicoli elettrici nei paesi aderenti all’UE.
L’ultima decisione, risalente al mese di settembre, voleva un rinvio dell’eventuale introduzione non prima del 2027, quindi Pandina dal 2024 potrebbe continuare a essere prodotta a Pomigliano, per buona pace dei sindacati, almeno fino al 31 dicembre 2026. Lo stesso Tavares ha avuto modo di confermare alla stampa che il futuro di Panda, e di Pandina, dipende dagli Euro 7. Al centro c’è l’occupazione degli stabilimenti italiani e come riporta Corriere non prima del 6 dicembre avremo notizie in merito. In quella data si terrà il tavolo sull’auto convocato dal Ministro Urso in cui probabilmente siederà anche lo stesso Tavares, CEO di Stellantis.
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