Inaugurata oggi, presso gli spazi dell’ex Officina 81 di via Plava, a Torino, il nuovo Heritage HUB, l’ambiente che ospita il dipartimento FCA Heritage e la sua missione di tutela dell’inimitabile patrimonio storico dei marchi italiani del Gruppo. Un HUB, termine inglese che significa centro nevralgico, che diventa sede di lavoro, di servizi e di vendita, ma anche un’emozionante vetrina e un percorso istruttivo lunga la storia dei marchi oggi facenti parte di FCA.
Un’area polifunzionale, un luogo di narrazione legato al territorio, dove esprimere al meglio la missione di FCA Heritage: tutela, divulgazione e promozione del patrimonio storico dei marchi italiani di FCA.
Heritage HUB è la culla della storia, spesso gloriosa, di Fiat, di Lancia, di Abarth, i marchi più strettamente legati al territorio torinese, e di Alfa Romeo. Sorge infatti nell’ex Officina 81 di via Plava, nel comprensorio industriale di Mirafiori di Torino, storico impianto di produzione meccanica e realtà subalpina di inventiva e ingegneria che oggi genera energie nuove.
L’ambiente originale è stato oggetto di un accurato restauro conservativo che ne ha rispettato la natura industriale, i colori storici, senape e verde, la pavimentazione in cemento, il reticolo di pilastri metallici. Alzando lo sguardo si può ammirare la mostra sospesa sulla storia di Mirafiori, un percorso di pannelli fotografici e testuali che racconta le vicende più significative dello stabilimento attraverso una fruizione coinvolgente e intuitiva, a ottant’anni dalla sua inaugurazione.
Inoltre, all’interno dell’Hub trovano spazio tutti i servizi e i prodotti firmati da FCA Heritage e l’esclusiva vetrina di “Reloaded by creators”, il progetto che certifica e riporta alla bellezza originaria le vetture storiche, rendendole disponibili per la vendita. Il fulcro dell’ Heritage HUB sono però le automobili, e sono davvero tante: i 15.000 m2 di Heritage HUB ospitano infatti oltre 250 vetture della collezione, alcuni mai mostrati in pubblico.
L’area centrale dello spazio accoglie otto mostre tematiche, ciascuna delle quali ospita otto vetture di epoche e marchi diversi: la più antica risale al 1908, e la più moderna al 2008. Un secolo di storia in sessantaquattro automobili, apparentemente lontane tra loro per tipologia, età e marchio, ma capaci di rappresentare concretamente il tema dell’area di appartenenza, secondo un criterio espositivo innovativo.
In occasione Lo spazio sarà presto aperto al pubblico, e il 2 aprile, in occasione della sua presentazione alla stampa, debutta sul portale di FCA Heritage la nuova sezione “Brand” che descrive la storia dei marchi dal punto di vista industriale, l’evoluzione dei loghi, i personaggi e le vetture più significative.
In quest’area l’attenzione è rivolta all’architettura delle automobili, nei casi in cui in maniera preponderante le esigenze funzionali e produttive hanno indirizzato il progetto. È il caso della Lancia Lambda, la prima vettura al mondo ad adottare una scocca portante, vanto di Vincenzo Lancia, e della Lancia Flavia, primo modello italiano dotato di trazione anteriore e freni a disco sulle quattro ruote. Non mancano le creazioni Fiat pensate per la famiglia: dalla Fiat 500 Topolino A dell’esordiente Dante Giacosa, alla 600 – la vettura da famiglia per antonomasia negli anni del boom economico italiano – sino alle Fiat Panda e Uno, due tra i lavori di maggior successo sul tema della moderna utilitaria. Tutte vetture rimaste nell’immaginario collettivo perché capaci di rappresentare approcci originali e innovativi, nel contesto di strumenti di espressione creativa, metodologie e tecniche in costante evoluzione.
Le automobili raccolte in questa sezione mostrano carrozzerie e allestimenti originali e oscillano tra l’utopia delle dream car e la dimensione più concreta delle concept car e delle fuoriserie, come da tradizione della carrozzeria italiana, capace di personalizzare le vetture e renderle uniche. Nell’isola tematica sono quindi riuniti esempi diversi: dalle Fiat 130 Familiare e Panda Rock Moretti – entrambe appartenute ad esponenti della famiglia Agnelli – che prevedono allestimenti particolari sulla base di vetture di normale produzione con inedite estensioni delle modalità d’uso, all’Abarth 2400 Coupé Alemanno di Carlo Abarth, sino alle preziose Lancia Astura Farina e Flaminia Coupé Loraymo.
Riflettori puntati sui progetti del Gruppo Fiat che sin dai primi anni Settanta hanno avuto a cuore le questioni ambientali, con l’obiettivo di realizzare veicoli in grado di limitare il loro impatto in fase di produzione, di utilizzo e di smaltimento. Attraverso un modello incentrato sull’economia d’uso e l’ottimizzazione della produzione, Fiat ha intrapreso programmi di ricerca che hanno permesso di mettere a punto soluzioni e tecnologie via via trasferite sull’intera gamma. Spiccano prototipi di vetture compatte elettriche come la X1/23 del 1974 e l’Ecobasic del 1999, gioiello di ingegnerizzazione anche per quanto riguarda motori e componenti.
L’automobile non è un semplice mezzo di trasporto: nel tempo, i viaggi sulle quattro ruote hanno assunto una dimensione antropologica capace di evocare l’idea di libertà e indipendenza. Il viaggio in auto è evasione, avventura, desiderio di conoscenza, ma anche sfida e competizione. Battere nuove strade è il modo migliore per verificare la funzionalità di ogni veicolo e dei suoi componenti, per testarne il funzionamento in condizioni limite, prevenire possibili anomalie e dimostrarne l’affidabilità. La sezione raggruppa una selezione di automobili che si sono rese protagoniste di avventure straordinarie: dall’esemplare della Fiat Campagnola A. R. 51 che ha attraversato l’Africa da Città del Capo ad Algeri nel 1952 nel tempo record di 11 giorni alla Fiat 1100 E che nel ‘53 ha compiuto il primo giro del mondo a guidatore singolo, percorrendo oltre 72.000 chilometri; dalla Fiat 124S che nel 1970 raggiunse in 50 giorni Capo Nord da Città del Capo, alla Fiat 131 Abarth Diesel che nel 1977, prima ancora del lancio commerciale, vinse il raid Londra-Sidney; dalla Lancia Delta HF Integrale Gruppo A vincitrice con Miki Biasion e Tiziano Siviero del Rally Safari nel 1988, alla 500 Overland che nel 2008 ha ripercorso il tracciato dell’iconica “Pechino-Parigi” al seguito della carovana di Overland.
Il mondo delle competizioni rappresenta da sempre uno stimolo costante per progettisti e tecnici a ottenere prestazioni sempre più elevate, a mettere a punto propulsori e dispositivi meccanici ed elettronici più efficienti ed affidabili, ad affinare l’aerodinamica delle carrozzerie. Vediamo esposte auto come la Fiat S61 e la 12HP “Alfa” Sport, o ancora la Lancia D50 e la Beta Montecarlo Turbo, oltre a moltre altre.
Massima sicurezza e dimensioni contenute: un tema sul quale i marchi Fiat e Lancia si sono sempre confrontati, sin dal secolo scorso. Ad esempio, già nel 1933 l’introduzione della scocca portante sulla Lancia Augusta – prima vettura chiusa al mondo ad adottare questo rivoluzionario brevetto – contribuì all’incremento della rigidità torsionale, per una maggiore sicurezza in caso di urto. L’innovativa architettura venne ripresa nella successiva Ardea, prodotta a partire dal 1939, e abbinata alle sospensioni anteriori del tipo a ruote indipendenti, a ulteriore beneficio della tenuta di strada e delle prestazioni dinamiche.
La ricerca Fiat sul tema delle vetture sicure e di dimensioni compatte è testimoniata da alcuni interessanti prototipi come il Fiat City Taxi (1968), vettura a uso pubblico con inedita fiancata asimmetrica, e gli ESV 1500 ed ESV 2000, opportunamente progettati per analizzare la sicurezza e la resistenza in caso di collisione.
Questa sezione riunisce alcune automobili di epoche diverse che, per caratteristiche e personalità, hanno rappresentato in modo efficace l’identità dei rispettivi marchi di appartenenza e hanno proposto contenuti stilistici innovativi che sono successivamente diventate delle vere e proprie tendenze. Si tratta di vetture entrate stabilmente a far parte dell’immaginario collettivo, divenute nel tempo veri e propri riferimenti nel campo del design automobilistico. Spiccano la Lancia Aurelia B20, archetipo delle berlinette granturismo, e la prefigurazione del fenomeno “vintage” mediante il ritorno di forme e tipologie del passato, come nel caso della Fiat Barchetta.
Quella del rally è una disciplina che entusiasma milioni di appassionati in tutto il mondo, attratti dalla temerarietà di piloti capaci di esprimere velocità e destrezza in contesti estremi, dalle vette innevate agli aridi deserti. Proprio questi contesti hanno reso il mondo dei rally un banco di prova duro e selettivo per le sfide tecnologiche più ambiziose. E a queste sfide non si sono ovviamente sottratti i marchi Lancia, Fiat e Abarth, che hanno inciso il proprio nome negli albi d’oro più prestigiosi. Nell’Hub Heritage spazio dunque alla Lancia Fulvia HF 1600, che conquistò il Rally di Montecarlo del 1972, all’avveniristica Stratos HF, alla titolata Delta HF e ancora alle Fiat 124 Abarth Rally e 131 Abarth Rally.
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