Oggi le case automobilistiche devono rispondere a un bel grattacapo. Con le norme sempre più severe imposte dall’Unione Europea in fatto di emissioni, molte case si vedono costrette a stare dentro certi limiti legati ai grammi emessi di anidride carbonica, in media, su ogni chilometro percorso. Qui si apre il problema, non tutte le case devono rispettare lo stesso limite: perchè? Ce lo spiega uno studio condotto da PA Consulting dal titolo “CO2 Emissions are increasing: car makers must act“.
Partiamo dai target CO2 imposti per il 2020. Tra le case nelle prime posizioni (tabella sotto), attenzione, però, non è una classifica di “merito”, compaiono Suzuki, FCA, PSA e le coreane Hyundai/Kia.
I 90,3 g/km di CO2, limite oltre il quale si paga una salata multa per ogni grammo in più emesso, fa da contraltare con il risultato di una Casa come Jaguar Land Rover, la cui gamma si basa su SUV e vetture dal peso medio e dalle motorizzazioni di cilindrata più grande. La Casa inglese, quindi, può permettersi di pagare meno multe grazie all’aritmetica, pur producendo più anidride carbonica con la sua gamma?
Le regole sulle emissioni in Europa sono le più severe del mondo. Perchè, ad esempio, in America il limite oltre il quale si pagano le sanzioni è imposto a 125 g/km e in Cina è 117 g/km? L’aria che respiriamo in atmosfera non è sempre quella?
Inoltre, sempre dallo studio, si legge che per il 2020 questo limite deve essere applicato al 95% delle vetture nuove vendute da ogni costruttore nel 2020, limite che diventerà il 100% nel 2021. L’arrivo del test WLTP, molto più realistico, ha infatti cambiato i parametri di valutazione.
In questa tabella, quindi, si leggono i valori target entro cui le Case devono sottostare, per non incorrere nelle sanzioni. Elettrico o no, ibrido o meno, si evince, grazie allo studio di PA Consulting, quanta disparità di trattamento ci sia tra una casa e l’altra. Per tutte, però, c’è una penale di 95 euro per ogni grammo di CO2 emesso in più rispetto al target della tabella, cui vengono per altro applicati dei correttivi basati sul peso.
C’è chi, per evitare un bagno di sangue, ritira alcuni modelli dal mercato e c’è chi, praticamente tutti, ha trovato un’altra strada, con ingenti investimenti che, a lungo andare, daranno i loro frutti: l’elettrificazione. C’è, ovviamente, un però: per rientrare nei piani, PA Consulting calcola che, entro il 2021, dovrebbero essere vendute almeno 2,5 milioni di vetture totalmente elettriche, quindi a zero emissioni. Obiettivo, quanto meno, ambizioso, almeno guardando alle circa 200.000 BEV (Battery Electric Vehicle) vendute nel solo 2018. Stando alle capacità produttive di una Casa come Volkswagen, con l’obiettivo di 100.000 ID.3 prodotte nel 2020, l’obiettivo diventa praticamente impossibile.
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