Mentre il mondo dell’auto corre verso l’elettrico,
Mazda continua a credere nel potenziale evolutivo del
motore termico. Al
Japan Mobility Show 2025, la Casa di Hiroshima ha svelato una tecnologia che potrebbe cambiare il destino della combustione interna: si chiama
Mobile Carbon Capture, un sistema capace di
catturare parte delle emissioni di CO₂ direttamente dallo scarico del veicolo.
L’obiettivo è ambizioso — rendere le auto a benzina e Diesel più sostenibili — e Mazda lo riassume in un concetto provocatorio: “più guidi, meno inquini”.
Un motore termico che pulisce l’aria
Alla base del progetto c’è un’idea tanto semplice quanto rivoluzionaria: utilizzare l’auto stessa come strumento di cattura della CO₂. Il dispositivo Mobile Carbon Capture intercetta fino al 20% dell’anidride carbonica prodotta dal motore, grazie a un materiale assorbente a base di zeolite, che trattiene le molecole di CO₂ e le immagazzina in un piccolo serbatoio dedicato.
La CO₂ raccolta non viene dispersa, ma può essere riutilizzata come materia prima per nuovi materiali o carburanti sintetici. Mazda punta a creare così un ciclo chiuso delle emissioni, in cui la CO₂ diventa una risorsa anziché un rifiuto.
La prova su strada: dai concept alle competizioni
La nuova tecnologia non è solo teorica: Mazda la sta già testando in condizioni reali durante la Super Taikyu Series, competizione endurance giapponese in cui il marchio sperimenta soluzioni di frontiera per l’efficienza dei motori.
Il Mobile Carbon Capture è stato installato sulla Vision X-Coupé, una sportiva termica ad alte prestazioni presentata insieme alla Vision X-COMPACT, due concept che incarnano la visione del brand: unire piacere di guida e sostenibilità reale.
Quando la CO₂ diventa un alleato
Il potenziale della tecnologia cresce se abbinato a biocarburanti avanzati, come quelli derivati da microalghe.
Un combustibile di questo tipo riduce fino al 90% delle emissioni rispetto alla benzina tradizionale; se si aggiunge il contributo del Mobile Carbon Capture, in grado di eliminare un ulteriore 20% di CO₂, il risultato è una mobilità “carbon negative” — ovvero, un’auto che assorbe più CO₂ di quanta ne emetta.
Si tratta di una prospettiva che, se applicata su larga scala, potrebbe rivoluzionare il bilancio ambientale dei motori termici, permettendo una transizione più flessibile verso la neutralità climatica.
Mazda sfida il paradigma dell’elettrico
In un panorama dominato dall’elettrificazione, Mazda conferma la propria vocazione tecnica e controcorrente. Il marchio giapponese non nega l’importanza delle auto a batteria, ma ritiene che l’evoluzione dei motori a combustione — resa possibile da innovazioni come il Mobile Carbon Capture — possa offrire una via parallela alla sostenibilità, più accessibile e compatibile con le infrastrutture attuali. Con questa tecnologia, Mazda apre una riflessione importante: la mobilità pulita non deve per forza essere elettrica, ma può nascere anche dall’intelligenza ingegneristica applicata a ciò che già esiste