Il marchio Omoda sarà il primo brand del Gruppo Chery ad approdare ufficialmente in Europa, partendo proprio dal nostro Paese. Dopo i quasi 20 anni di esperienza con l’importazione di modelli di questo Gruppo da parte della “nostra” Dr di Macchia d’Isernia, Chery è pronta a fare sul serio. Il Gruppo progetta infatti l’arrivo di due brand pensati anche per il Vecchio Continente, Jaecoo e, appunto Omoda. Sarà quest’ultima a debuttare per prima nel Vecchio Continente, con il lancio nel 2024 del SUV Omoda 5. In attesa di conoscere questo modello, che si preannuncia interessante, Chery presenta al pubblico europeo il suo stabilimento iper-tecnologico di Tsingdao, dove nasceranno tutti i modelli destinati all’Italia.
Per far fronte alla domanda europea, il Gruppo Chery ha da poco inaugurato uno stabilimento tutto nuovo, che utilizza tecnologie e progetti originali per renderlo all’avanguardia da un punto di vista produttivo ed energetico. Situato a Tsingdao, città da 8,7 milioni di abitanti (famosa nel mondo per la produzione dell’omonima birra Tsingtao) nell’est della Repubblica Popolare, questo nuovo stabilimento è focalizzato sulla produzione di vetture NEV, ovvero con powertrain ibridi o elettrici, ma con la capacità di realizzare anche auto termiche tradizionali, come la Omoda 5.
Costruita in soli 7 mesi e dotata di una capacità produttiva di 200.000 automobili all’anno, si tratta di un sito produttivo energicamente autosufficiente, grazie ad un impianto fotovoltaico da ben 12,5 MW. Sui tetti dello stabilimento principale e di alcuni siti satellite, infatti, si trovano ben 23.140 pannelli da 540 W ciascuno, capaci di contribuire all’autosufficienza dell’intero complesso. In più, questi pannelli fotovoltaici in silicio monocristallino alimentano anche delle colonnine di ricarica presenti all’interno dello stabilimento.
La fabbrica Geely di Tsingdao è stata pensata per avere un sistema di accumulo da 1,1 MW/2,2 MWh, utile per limitare i picchi di consumo, e per avere sempre una riserva di energia rinnovabile utilizzabile anche durante la notte o nelle giornate uggiose. Secondo i dati di Chery, questo stabilimento sarà in grado di risparmiare circa 10.700 tonnellate di CO2, 30 tonnellate di ossidi d’azoto e quasi 34 tonnellate di anidride solforosa in una vita utile di 25 anni.
Il primo modello ad arrivare in Europa, inizialmente proprio in Italia, sarà la Omoda 5, un SUV medio dai contenuti molto interessanti. Lunga 4,40 metri, ha un look moderno e personale, interni tecnologici e piuttosto spaziosi. Il crossover del Gruppo cinese sarà proposta inizialmente con due motorizzazioni, entrambe curiosamente termiche: un 1.5 turbo 156 CV con cambio CVT e un più potente 1.6 turbo da 197 CV con cambio doppia frizione a 7 marce. Potrebbe arrivare una versione ibrida, mentre entro il 2024 ci sarà anche una versione elettrica. Il prezzo? Omoda promette un listino compreso tra i 25.000 e i 30.000 euro.
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