Una storia incredibile che ha attraversato Regno Unito, Sicilia e Piemonte, terminando nel peggiore dei modi per un’auto diventata simbolo di un’illusione: una Toyota MR2 trasformata in una Ferrari F430, rossa fiammante e con ogni dettaglio per ingannare, è stata demolita in uno sfasciacarrozze ad Asti dopo anni di controversie legali e l’intervento della Guardia di Finanza.
Il progetto partiva da una pratica non così rara oltremanica: trasformare alcune Toyota in “falsi” bolidi del Cavallino Rampante, grazie all’installazione di cerchi, pinze freno, cofano, passaruota e volante marchiati Ferrari. Il risultato era convincente, ma la truffa non stava tanto nella modifica, quanto nell’uso commerciale dell’auto come se fosse originale.
Dopo essere stata importata e immatricolata in Italia, la vettura è finita nelle mani di un giovane astigiano, Cesario Carmine D’Alba, che l’ha acquistata a Palermo consapevole dell’alterazione e senza intenti fraudolenti. Nonostante la vittoria in tribunale, che lo ha scagionato dall’accusa di truffa, il tribunale di Asti ha imposto una scelta netta: o smontare la carrozzeria Ferrari e tornare alla Toyota originale, oppure demolire la vettura.
Il costo proibitivo dello smontaggio ha portato il proprietario a optare per la demolizione, consegnando così il “falso bolide” allo sfasciacarrozze. Una decisione che segna una vittoria simbolica per Maranello, decisa a proteggere la sua immagine e a scoraggiare trasformazioni che possono ingannare i consumatori e danneggiare il brand.
Un finale amaro per un’auto che ha fatto sognare molti, ma che alla fine si è rivelata solo una replica destinata a sparire tra le lamiere, mentre la vera Ferrari continua a dominare il mito delle quattro ruote.