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Crisi dei microchip: Tavares la definisce una questione decisiva

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Carlos Tavares, amministratore delegato del gruppo Stellantis, ha rilasciato delle dichiarazioni in merito al percorso di elettrificazione ed alla crisi dei microchip. Il numero uno del colosso automobilistico ha anche individuato cosa servirà per restare in gioco, in Italia e non solo.

Crisi dei microchip: l’AD di Stellantis Carlos Tavares è tornato a parlarne

Nonostante il ritorno alla normalità sia previsto a 203, Tavares in merito alla crisi dei microchip mostra ottimismo anche se la produzione è ancora inferiore rispetto ai ritmi del 2019. La dipendenza tecnologica dell’Europa dalla Cina e dal Giappone è stata una delle cause di questo rallentamento, quindi c’è da trovare anche una nuova fonte di approvvigionamento.

Nello specifico, Tavares ha detto: “Con il calo della domanda di automobili, ci concentreremo sempre più su modelli ad alto valore aggiunto. Certo, la questione della dipendenza è decisiva, ma l’Europa sta recuperando terreno in questo campo” ha detto Tavares. Stellantis investirà in tre gigafactory per la produzione di batterie, in Francia, Germania ed Italia. A Termoli, come avevamo annunciato tempo fa. In Francia la stiamo costruendo a Douvrin, in Germania a Kaiserslautern. Aiuteranno a ridurre la dipendenza dall’Asia. Sono sbalordito da quanto sia sofisticata questa tecnologia, basta guardare che aspetto hanno queste fabbriche. Basta visitare la linea di produzione Douvrin per rendersi conto dell’importanza della tecnologia. Abbiamo una sola strada davanti a noi, quella dell’evoluzione”.

Crisi dei microchip: Tavares rassicurare il lavoratori di Stellantis

Carlos Tavares ha analizzato anche la questione dei posti di lavoro che potrebbero essere persi con l’elettrificazione. Il numero uno di Stellantis ha spiegato che il gruppo sta investendo in tecnologia e che è già competitivo rispetto ai suoi rivali: “Abbiamo la tecnologia, il personale, le fabbriche e le capacità produttive per raggiungere il 2030 in squadra. In Europa siamo secondi nelle vendite di auto elettriche, con meno di 3.000 unità, dietro a Volkswagen. Posso dire che sentono il nostro fiato sul collo. Negli Stati Uniti siamo al terzo posto per i veicoli a basse emissioni. Gareggiamo per la leadership. Entro il 2030, il 70% dei nostri veicoli sarà elettrico, ovvero il 100% delle nostre vendite in Europa. Non divideremo la nostra azienda come ha fatto Ford, creando una nuova società per il settore elettrico. In Stellantis non c’è vecchio e nuovo da dividere, siamo un gruppo che va in una sola direzione. Capisco le preoccupazioni, ma stiamo investendo 30 miliardi di euro in elettrificazione e software”.

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